Questa la visione del Dg dell’ACN Roberto Baldoni intervenuto oggi al CyberSec2023: “Indispensabile la formazione di cyberdefender. Inoltre è necessario di tecnologie made in Italy per raggiungere un autonomia strategica nel digitale”.
“Siamo tutti insieme nella stessa barca e dobbiamo cercare di alzare il livello di resilienza, interconnesso alla nostra prosperità, come Paese, nel futuro”.
Lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni, intervenuto a “CyberSec2023 – Nuovi Domìni, Guerre Ibride e Cooperazione”, la seconda edizione della Conferenza internazionale promossa ed organizzata dal nostro quotidiano online.
Baldoni ha ricordato da dove si è partiti: “Avevamo davanti una montagna da scalare e non erano scritte da nessuna parte le regole da seguire”. Facendo riferimento alle norme in materia, Baldoni ha sottolineato: “Dobbiamo sfruttare il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e la riorganizzazione dell’architettura nazionale di cybersecurity”. “L’Italia ha fatto un salto nella gestione del rischio cyber e ci è stato riconosciuto, per quanto riguarda la Nato, da Stoltemberg”, ha proseguito Baldoni aggiungendo che con la “relazione e il coordinamento tra le varie forze abbiamo creato un Nucleo che ci ha permesso di superare situazioni importanti”. “Dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti e dove siamo arrivati – ha proseguito – Abbiamo fatto un primo pezzo e dovremo continuare a lavorare perché si tratta di un passaggio culturale: il passaggio a un mondo che non è solo fisico, ma fisico-digitale”.
“Dobbiamo prepararci ad attacchi internazionali, ai quali dobbiamo porre una sorta di schermo. Vogliamo aiutare la nuova imprenditoria ad emergere nel settore della tecnologia sicura, tenendola in Italia – ha sottolineato – Dobbiamo crescere e cercare di rendere questo Paese sempre più sicuro, ma anche moderno all’interno della sua economia”. Il “motto”, le “parole chiave” devono essere: “Cooperare e competere”, ha proseguito. “Come Agenzia lavoriamo duramente per fornire all’Italia una rotta abbastanza sicura per navigare in un mare tecnologico di estrema complessità”, ha precisato il direttore generale di Acn ricordando che “ci troviamo in un mondo tecnologico agitato, dove ogni giorno una manovra sbagliata rischia di fare danni incalcolabili”. Baldoni ha anche puntato l’attenzione sulla necessità di “formazione e consapevolezza”. “Un giorno arriveremo a essere consapevoli – ha concluso Baldoni – che in un Cda di una grande impresa non può non esserci competenza di cybersecurity”
Per Baldoni “Serve formazione e consapevolezza”
“Dobbiamo prepararci ad attacchi internazionali, ai quali dobbiamo porre una sorta di schermo. Vogliamo aiutare la nuova imprenditoria ad emergere nel settore della tecnologia sicura, tenendola in Italia – ha sottolineato – Dobbiamo crescere e cercare di rendere questo Paese sempre più sicuro, ma anche moderno all’interno della sua economia”. Il “motto”, le “parole chiave” devono essere: “Cooperare e competere”, ha proseguito. “Come Agenzia lavoriamo duramente per fornire all’Italia una rotta abbastanza sicura per navigare in un mare tecnologico di estrema complessità”, ha precisato il direttore generale di Acn ricordando che “ci troviamo in un mondo tecnologico agitato, dove ogni giorno una manovra sbagliata rischia di fare danni incalcolabili”.
Baldoni ha anche puntato l’attenzione sulla necessità di “formazione e consapevolezza”. “Un giorno arriveremo a essere consapevoli – ha concluso Baldoni – che in un Cda di una grande impresa non può non esserci competenza di cybersecurity”.