Epic contro Google per tutelare Bandcamp e sistemi di pagamento terzi

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Epic Games ha citato in giudizio Google per evitare la rimozione di Bandcamp dallo store di app Android. La casa di Mountain View si appresta a farlo perché Bandcamp utilizza il suo sistema di pagamento e non quello nativo del Play Store che implica l'obbligo a carico dello sviluppatore di corrispondere delle commissioni. Per comprendere la vicenda va ricordato che:

  • Epic Games ha acquisito Bandcamp a marzo scorso
  • Bandcamp permette di acquistare brani musicali (anche) tramite l'app per Android. Nota importante (per i motivi che si diranno a breve): i brani musicali acquistati possono essere riprodotti anche in player musicali diversi da quelli di Bandcamp.
  • Bandcamp sino dal 2015 ha utilizzato il suo sistema di pagamento e lo ha potuto fare perché le regole del PlayStore hanno previsto un'eccezione all'obbligo di usare la fatturazione nativa del Play Store proprio per i pagamenti di contenuti digitali che possono essere fruiti anche al di fuori dell'app stessa, come appunto i suddetti brani musicali (motivo per cui altre app di streaming che vincolano l'utente ad utilizzare il contenuto in-app non hanno avuto la possibilità di usare un proprio sistema di pagamento, al netto delle novità recentemente annunciate).

DAL 1 GIUGNO NUOVE REGOLE E BANDCAMP MASTICA AMARO

Ora Google sta cambiando le regole imponendo l'obbligo di utilizzare solo la fatturazione tramite Play Store, come spiega il CEO e co-fondatore di Bandcamp, Ethan Diamond:

Tuttavia, Google ora sta modificando le sue regole per chiedere a Bandcamp (e ad altre app simili) di utilizzare esclusivamente Google Play Billing per i pagamenti di beni e servizi digitali e di corrispondere a Google una quota di compartecipazione delle entrate.

In base alle nuove regole Bandcamp dovrebbe adeguarsi a partire dal 1° giugno prossimo, con scenari in tutti i casi poco incoraggianti. Per sostenere l'onere economico delle commissioni da pagare a Google, l'Azienda sarebbe costretta a trasferirlo sugli utenti finali, sugli artisti o continuare a vendere musica tramite l'app Android in perdita. L'alternativa per evitare l'estromissione dal Play Store sarebbe disattivare dall'app le funzionalità di vendita lasciando inalterate le altre, diventando però qualcosa di molto diverso da ciò che è ora.

Epic Games sottolinea che se fosse costretta ad adeguarsi alle nuove regole, Bandcamp non sarebbe più in grado di trasferire agli artisti l'82% delle entrate. Tutto questo nonostante le commissioni applicate da Google siano anche inferiori a quelle standard in base, sembra, ad un trattamento speciale riservato dalla casa di Mountain View ai gestori dell'app. Si parla di commissioni al 10% a fronte di quelle standard pari al 15% e al 30% a seconda dei casi. Dice Epic Games:

Pagare a Google anche una quota di compartecipazione alle entrate del 10% costringerebbe Epic a cambiare l'attuale modello di business di Bandcamp oppure a gestire l'attività di Bandcamp in perdita a lungo termine.

Non solo, Bandcamp evidenzia che le nuove regole potrebbero determinare un ritardo nei pagamenti degli artisti che vendono musica tramite Bandcamp perché mentre l'attuale sistema permette di trasferire loro le somme entro 24-48 ore dalla vendita, la fatturazione tramite Google Play comporta che le somme vengano inviate allo sviluppatore dai 15 ai 45 giorni dopo la vendita.

Le motivazioni addotte da Epic almeno sulla carta sono convincenti, da valutare quanto lo saranno anche per il giudice. Ci si chiede infine se Epic si stia muovendo effettivamente solo per tutelare Bandcamp oppure se l'azione giudiziaria è stata iniziata anche per alimentare le altre due cause, sempre in tema di sistemi di pagamenti terzi e commissioni, che Epic porta avanti contro Google ed Apple.


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