Exynos 2200 a confronto con 2100 e Snapdragon 8 Gen 1: cosa cambia

2 years ago 254

Samsung ha appena ufficializzato Exynos 2200, il suo nuovo chip di fascia alta che dovrebbe essere equipaggiato sui prossimi top di gamma della casa sudcoreana - inclusa la famiglia S22 - e che introduce diverse novità in ambito mobile. Al momento non sono state condivise tutte le caratteristiche del SoC - mancano dettagli ufficiali su frequenze e molto altro ancora -, ma le prime informazioni ci permettono di cominciare a tracciare un primo confronto tra il chip Samsung di precedente generazione e il suo diretto rivale di casa Qualcomm.

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Per un'analisi dettagliata di tutte le novità introdotte da Samsung sul suo Exynos 2200 vi invitiamo a dare uno sguardo al pezzo che trovate qui sopra, dove vengono prese in esame tutte le informazioni rilasciate dall'azienda sul nuovo chip, mentre in questo pezzo cercheremo di capire cosa cambia nel concreto tra 2200 e 2100 e quali sono le principali differenze rispetto a Snapdragon 8 Gen 1, il quale continua ad essere realizzato da Samsung e presenta diversi punti di contatto con l'ultima proposta sudcoreana. Cominciamo quindi dando uno sguardo alle principali caratteristiche tecniche dei tre chip:

EXYNOS 2100, 2200, SNAPDRAGON8 GEN 1: CARATTERISTICHE

TRE SOC MOLTO SIMILI TRA LORO

Come possiamo notare, i tre SoC non presentano differenze eclatanti, ad eccezione di alcuni aspetti peculiari di ogni proposta. Quella di Exynos 2200 è sicuramente l'inedita GPU Xclipse 920 - di cui parleremo in seguito -, mentre per quanto riguarda Snapdragon 8 Gen 1 si tratta del pesante miglioramento introdotto sul nuovo ISP e sul fronte delle prestazioni AI e l'indedito triplo ISP. Entrambi i chip, inoltre, adottano la nuova architettura ARM v9-A, la quale segna l'addio definitivo ai 32 bit ma non introduce dei miglioramenti radicali che vanno ad impattare direttamente sulle performance delle CPU mobile. Insomma, non stiamo assistendo ad una svolta epocale come nel passaggio da v7 a v8.

Al netto di queste differenze, il salto tra Exynos 2100 e 2200 sembra preannunciarsi molto contenuto, con le principali differenze che riguardano il netto miglioramento delle prestazioni AI (ma Snapdragon 8 Gen 1 sembra fare molto meglio) e l'introduzione dello Zero Shutter Lag quando si effettuano scatti a 108 MegaPixel. Marginali anche i miglioramenti lato connettività, dove la nuova proposta Exynos si distingue dalla precedente per un incremento della velocità di download massima che nell'atto pratico non potrà essere apprezzato da nessun utente al mondo, almeno non ad oggi (Nota: si arriva a 10 Gbps, contro i 7,35 Gbps precedenti, ma solo in modalità E-UTRAN New Radio - Dual Connectivity (EN-DC) - che sfrutta sia il 4G LTE sia il 5G NR) .

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Rispetto a Snapdragon 8 Gen 1, invece, troviamo una configurazione della CPU praticamente identica, con la stessa tipologia di core nella stessa quantità, anche se la variante Qualcomm rientra all'interno della serie Kryo, quindi quella in cui il chipmaker statunitense ha introdotto le sue classiche personalizzazioni. Purtroppo non conosciamo le frequenze ufficiali di Exynos 2200, ma è probabile che la battaglia lato prestazioni CPU si giocherà principalmente su questo fronte. Per il momento sappiamo che Snapdragon 8 Gen 1 arriva a 3,0 GHz sul suo core principale basato su Cortex-X2, mentre si passa a 2,5 GHz sugli A710 e 1,8 GHz sugli A510. Exynos 2100, invece, offriva frequenze pari a 2,9 GHz sul Cortex-X1, 2,8 GHz sugli A78 e 2,2 GHz sugli A55.

Non ci sono neanche stravolgimenti per quanto riguarda il processo produttivo, nonostante si passi dai 5nm EUV della scorsa generazione ai 4nm EUV della nuova. In tutti e tre i casi è Samsung ad occuparsi della produzione dei SoC e abbiamo già visto come i 4nm di Snapdragon 8 Gen 1 non si siano tradotti in un miglioramento reale di prestazioni e consumi. Questo perché gli incrementi annuali su questo fronte sono ormai marginali e vengono spesso annullati da tutti gli altri fattori che concorrono a determinare il consumo energetico complessivo del chip. Il processo a 5nm di Samsung non ha convinto lo scorso anno - specie nel confronto con i 5nm di TSMC - e il passaggio ai 4nm non rappresenta un netto cambio di passo.

GAMING: LA SCOMMESSA DI SAMSUNG E AMD

L'elemento che maggiormente spicca in questo confronto è l'abbandono delle tradizionali GPU Mali di arm in favore di una soluzione inedita basata sulla tecnologia AMD. Sono ormai diversi anni che si parla di ciò e finalmente siamo arrivati al momento in cui la partnership tra le due aziende sta per produrre il primo risultato concreto.

La nuova GPU Samsung Xclipse 920, infatti, è basata sull'architettura RDNA 2 di AMD e introduce il supporto hardware al ray tracing, una delle caratteristiche tipiche di console e PC di ultima generazione, e il nuovo governor AMIGO. Ma non è certo il RT a rappresentare la vera svolta in ambito mobile, quanto il debutto dell'architettura RDNA 2 su una piattaforma diversa dalle tradizionali x86. Exynos 2200, infatti, supporta tutte le principali tecnologie tipiche dell'architettura AMD, tra cui il Variable Rate Shading, creando quindi un ponte tra il mondo PC/console e quello mobile che potrebbe facilitare la creazione di esperienze di gioco condivise e facilmente scalabili tra tutte le piattaforme.

Al momento non ci sono indicazioni ufficiali riguardo le prestazioni della GPU Xclipse 920, quindi non possiamo ancora tracciare un confronto con la controparte Qualcomm o con la Mali-G78 MP14 di Exynos 2100, ma l'aspetto fondamentale da considerare è proprio il salto verso la nuova architettura. Exynos 2200 non si pone come un punto di arrivo per il mondo del gaming mobile, ma come quello da cui partire per portare in campo delle soluzioni realmente innovative.

La scommessa è quindi quella di mettere in campo un'architettura condivisa che possa adottare le stesse tecnologie su ogni piattaforma - ad esempio, non vediamo cosa possa ostacolare l'arrivo di FSR anche su mobile -, in grado di scalare in base alle prestazioni dei singoli chip. Ricordiamo che anche Steam Deck, la prima console portatile di Valve, adotta una GPU RDNA 2 e che l'architettura è anche alla base di quelle presenti su PS5 e sulle Xbox Series.


In attesa di avere dati ufficiali di Exynos 2200 e Xclipe 920 - o almeno i primi test su prodotti commerciali completi -, possiamo solo prendere atto del fatto che la GPU Adreno 730 di Snapdragon 8 Gen 1 si sta dimostrando una soluzione davvero efficace, nonostante debba fare i conti con un SoC che - nel complesso - non sta dando grosse soddisfazioni sul fronte dell'ottimizzazione energetica e delle temperature. Exynos 2100, invece, ha dimostrato nel suo anno di vita di non essere una soluzione al top per quanto riguarda il comparto gaming, confermando quello che è sempre stato il punto debole dei SoC Exynos delle passate generazioni.

Attendiamo quindi di avere maggiori dettagli sulle reali prestazioni di Exynos 2200, anche se è bene non farsi aspettative troppo elevate. I rumor degli scorsi mesi, infatti, parlano di un chip che ha dovuto subire importanti ridimensionamenti sul fronte della frequenza della GPU (che ricordiamo non è ancora nota ufficialmente), quindi il risultato finale potrebbe essere inferiore a quello ipotizzato inizialmente da Samsung e AMD. Non ci aspettiamo quindi una GPU rivoluzionaria e in grado di stracciare l'ottima Adreno 730 di Qualcomm, ma la sua importanza attuale - come già evidenziato - risiede proprio nel fatto di essere la prima RDNA 2 a giungere su architettura ARM: da ora in avanti sarà bene prestare attenzione all'evoluzione delle prossime proposte.

CONCLUSIONI: SAR SOLO UN ANNO DI TRANSIZIONE?

Il primo sguardo a Exynos 2200 - e di riflesso a Snapdragon 8 Gen 1 - sembra suggerire che il 2022 non sarà un anno di grandi stravolgimenti per quanto riguarda le prestazioni nel mondo mobile. Al contrario, sarà un anno in cui si porranno le basi per i prossimi salti generazionali e per la diffusione di nuove architetture promettenti ma ancora non al vertice della loro maturità.

Il passaggio tra Exynos 2100 e 2200 ci mostra proprio questo scenario; non abbiamo ancora visto all'opera la CPU del nuovo chip Samsung, ma i primi test sulla configurazione gemella adottata da Snapdragon 8 Gen 1 ci pongono davanti ad un salto davvero minimo - forse il più contenuto degli ultimi anni -, mentre le prestazioni della nuova GPU Xclipse 920 devono ancora essere saggiate nell'uso reale.

La nuova architettura RDNA 2 è sicuramente promettente, ma le incognite attuali sono davvero tante: a che compromessi prestazionali è dovuta scendere Samsung? Quanto passerà prima di vedere giochi in grado di sfruttare le peculiarità di RDNA 2? Che livello di prestazioni offre l'hardware dedicato al RT? Tutte domande che ci lasciano intendere come sia necessario ancora del tempo prima di sfruttare al meglio quanto viene offerto, ma un passo in questa direzione andava comunque fatto.

Exynos 2200 appare quindi - almeno sulla carta - come un chip che punta ad innovare principalmente su un solo aspetto (quello del gaming), ma che su tutti gli altri aspetti adotta un approccio molto conservativo, offrendo uno scarto con la precedente generazione che potrebbe presentarsi molto ridotto. Certo, troviamo miglioramenti per quanto riguarda la gestione delle fotocamere - con finalmente la possibilità di fruire dello ZSL anche a risoluzione massima - e un aggiornamento delle prestazioni AI (ma Qualcomm riesce a fare molto meglio), ma per il resto non ci aspettiamo di avere tra le mani una soluzione in grado di far segnare un cambio di passo rispetto a Exynos 2100.

Ovviamente questo è quello che possiamo ipotizzare solo da una prima analisi dei dati sulla carta e delle prime esperienze provenienti dalle implementazioni iniziali di Snapdragon 8 Gen 1 - che come abbiamo visto presenta un grosso punto di contatto sul fronte della CPU -, ma saranno solo i test reali di Exynos 2200 a darci il polso della situazione su aspetti fondamentali come le temperature e il consumo energetico, sui quali Samsung non fornisce indicazioni precise, a differenza degli scorsi anni. Per ora possiamo solo restare a guardare, ma le premesse sembrano suggerirci di non farci aspettative troppo elevate.


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