Il sottosegretario con delega alla cybersecurity: “Nessun attacco informatico la causa del tilt dei sistemi informatici di venerdì scorso. L’ACN non è in ferie, ha eseguito tempestivamente gli accertamenti”. Gabrielli, nel fare il confronto con le omologhe Agenzie, la francese ANSSI (lavorano circa 1000) e quella tedesca BSI (conta su 1200 persone) fa capire che quella italiana è sottorganico, ma lavora: “a breve la strategia nazionale”.
Il responsabile politico dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), Franco Gabrielli, risponde all’articolo del giornale Libero “Sono tutti matti. Draghi furioso. Cyber-sicurezza chiusa per ferie” perdifendere l’operato dell’Autorità Nazionale cyber, spegnendo le fake news che la davano in ferie quando venerdì scorso un guasto tecnico di NEXI ha mandato in blackout Bancomat e POS in tutta Italia per circa un’ora.
Gabrielli: “ACN non la panacea per superare tutte le criticità di cyber resilienza“
“Vorrei precisare”, spiega Gabrielli nella replica pubblicata oggi sul giornale, “che il ‘tilt dei sistemi di pagamento informatici di venerdì’, ivi citato, è riconducibile ad un disservizio tecnico non dipendente da un attacco informatico. Questo, infatti, è l’esito degli accertamenti tempestivamente espletati dagli esperti dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale-ACN, che lo hanno immediatamente condiviso con tutte le Autorità e strutture interessate”.
“Così facendo l’ACN”, continua il suo padre politico, “ha adempiuto, appieno, ai propri compiti istituzionali di allerta, prevenzione, gestione e risposta agli incidenti cyber, in particolare quelli che possono avere un impatto sulla sicurezza. Approfitto di questo spazio sul suo giornale per ribadire comunque che l’istituzione dell’ACN non è la panacea per superare tutte le criticità di cyber resilienza stratificatesi nel nostro Paese nel corso di anni di colpevole inerzia”.
“Chi afferma questo”, e qui c’è la stoccata del sottosegretario, “è affetto dall’italica sindrome dell’uomo solo al comando, cui si delega ogni responsabilità salvo poi sacrificarlo come alibi alle proprie inefficienze”.
ACN, il confronto di personale con le omologhe francese e tedesca
Per far capire come l’Italia sta messa sul versante della cybersecurity, Gabrielli cita prima il dato del 95% della PA priva di priva dei requisiti minimi di sicurezza e affidabilità necessari per fornire servizi e gestire dati e poi fa il confronto del personale dell’ACN con le omologhe agenzie francesi e tedesca per far comprendere il sottorganico di quella italiana, che gradualmente si ridurrà nei prossimi 8 anni.
“Nell’omologo organismo francese, l’ANSSI”, sottolinea Gabrielli, “lavorano circa 1000 persone, opera dal 2009 e quello tedesco, il BSI, è stato fondato addirittura nel 1991 e conta su 1200 persone”.
Si “Comprenderà, dunque”, aggiunge, “come la neo istituita Agenzia, con meno di sei mesi di vita e un centinaio di dipendenti, costituisca solo una tappa di un lungo percorso che vede nella programmazione e nella strategia i passi successivi per poter recuperare il tempo perduto”.
“A breve la strategia nazionale di cybersicurezza”
Qui Gabrielli fa riferimento al documento della strategia nazionale di cybersicurezza, che l’Agenzia sta “affinando” e “sarà adottato dal Presidente del Consiglio a breve”. E proprio la strategia nazionale di cybersicurezza “era l’oggetto della riunione che si è svolta nel mio ufficio venerdì 15. Poiché né io, né il prof. Baldoni, né i tanti tecnici e operatori dell’ACN, ai quali va il mio ringraziamento, erano in ferie”, concludeFranco Gabrielli.
Dunque, il sottosegretario con delega alla cybersecurity ha risposto a Libero per dire che l’ACN non va mai in ferie e lavora 24 ore su 24. Tra le attività che sta svolgendo anche la scrittura della strategia nazionale di cybersicurezza.
“Nel giro di un paio di mesi”, ci ha detto a fine marzo nella nostra videointervista Roberto Baldoni, “pubblicheremo la Strategia Nazionale di Cybersicurezza. Una volta approvata dal Comitato interministeriale per la cybersicurezza, verrà adottata dal presidente del Consiglio dei ministri”.
La Strategia”, ci ha spiegato Baldoni, “guarderà fino al 2026 ed include, in una modalità integrata, tutta la parte dedicata al cloud nazionale, la rete dei LAP (Laboratori di Prova), che avranno come perno il CVCN, lo sviluppo dell’autonomia tecnologica per diminuire le dipendenze dall’estero e i fondi messi a disposizione dal Governo con il PNRR per questi tre obiettivi. (Clicca sul seguente video per ascoltare questa risposta).