di WindowsBlogItalia, 31 ottobre 2022, 18:0031 ottobre 2022, 18:00
Una delle più grandi contrapposizioni nel mondo videoludico è la cosiddetta console war, lo scontro tra chi gioca su computer e chi gioca su una console. Un confronto che, per quanto triviale possa apparire visto dall’esterno, nella community dei videogiocatori assume proporzioni del tutto diverse: vero e proprio fenomeno culturale, trattato contemporaneamente con ironia e con serietà a seconda di contesto o interlocutore, lo scontro caratterizza da anni l’universo del videogioco. Molteplici le ragioni che fanno propendere per l’una o per l’altra posizione, ma le evoluzioni di hardware e servizi di gaming portano oggi a chiedersi se il computer possa, infine, vantare un vantaggio oggettivo sulle console.
Per cercare una risposta non si può prescindere dall’esaminare alcune fra le ragioni che si prendono tendenzialmente in considerazione: prima fra tutte, le esclusive. Si tratta di titoli sviluppati da studi spesso associati a un produttore di console, come nel caso di Sony e degli sviluppatori da essa sovvenzionati, che vengono rilasciati in esclusiva per la console in questione. Nel corso degli ultimi anni questo fenomeno si è grandemente ridimensionato, limitando l’esclusività di tali titoli a una mera finestra temporale: videogiochi come God of War, Marvel’s Spider-Man o Days Gone sono ex esclusive PlayStation, arrivate a distanza di qualche anno anche su PC.
Altro aspetto piuttosto importante è legato alle utilità della rete su PC piuttosto che su console. Se è vero che aspetti come il multiplayer e l’acquisto di titoli sono presenti sull’uno come sulle altre, è anche vero che molti profili accessori sono più pronunciati su PC. Per esempio, la possibilità di scegliere un server piuttosto che un altro attraverso le impostazioni di connettività del computer, un vantaggio non da poco in titoli che prevedono scontri opzionali con altri giocatori come le componenti online dei titoli Rockstar. Anche i vantaggi dei siti specializzati nel poker online non sono indifferenti: numero di varianti proposte, guide esaustive sul valore delle combinazioni e sicurezza degli account sono solo alcune delle caratteristiche in grado di superare le classiche versioni offline.
A proposito dell’acquisto di titoli, giocare su PC comporta il grosso vantaggio di poter contare su numerosissimi store online, con Steam a fare la parte del leone ma anche diversi siti specializzati nella vendita di sole chiavi digitali a prezzo vantaggioso. Una realtà ben diversa per le console, dove la rete consente gli acquisti online limitatamente allo store previsto, impedendo di fatto qualsiasi confronto di prezzo fra negozi differenti.
Anche uno storico vantaggio delle console, quello di essere particolarmente orientate al plug and play, non è più ormai una loro prerogativa per almeno due ordini di motivi. Innanzitutto le console sono sempre più simili a computer in termini di sistema operativo e spazio di archiviazione sostitutivo dei supporti fisici: ne consegue che per poter gestire una console è necessario comprenderne un minimo il funzionamento, esattamente come qualsiasi PC. Il secondo aspetto è legato al fatto che vengono sempre più spesso commercializzati computer espressamente dedicati al gaming: pur rimanendo estremamente versatili, si tratte di macchine molto più accessibili tecnicamente, avvicinandone quindi la gestione a quella classica di una console.
Limitandosi a questi pochi aspetti, tra quelli maggiormente considerati, parrebbe quindi che il gaming su PC abbia oggi un vantaggio rispetto a quello su console; difficile, tuttavia, considerarlo oggettivo.
Se è infatti vero il discorso sulle esclusive, va considerato come per molti videogiocatori aspettare anche solo pochi mesi nell’attesa che un titolo approdi su PC potrebbe essere decisamente seccante; esistono poi realtà, come Nintendo, che mantengono gelosamente in piedi l’idea di esclusività, sviluppando titoli solo per le proprie console. Interagire con Internet è in genere molto più intuitivo da PC, è vero, ma non va dimenticato come anche il videogaming su console presenti le sue possibilità in tal senso; un aspetto che richiama quello dell’accessibilità del sistema operativo, intrinsecamente più intuitivo nel mondo console. Riguardo l’acquisto di titoli, infine, non va dimenticato che molti store digitali commerciano chiavi adatte anche ad essere riscattate in ambiente console, portando quel minimo di concorrenza e confronto di prezzi anche in tale contesto; inoltre su console abbondano pass e abbonamenti dove, dietro pagamento di una somma mensile o annua, si ha accesso a un catalogo di titoli aggiornati.
In conclusione, quindi, non sembra che si possa parlare di un vantaggio oggettivo dell’uno o dell’altro modo di intendere il videogaming. L’unica verità, piuttosto, è che si tratta di due approcci molto diversi caratterizzati da vantaggi specifici: diventa del tutto insensato porli a confronto per farne emergere uno a discapito dell’altro, quando ognuno potrebbe semplicemente scegliere in conformità alle proprie esigenze.