Google dovr rendere le sue app Android opzionali in India | Rumor
20 Febbraio 2023 2
Pare che Google sarà obbligata a rendere opzionali le sue app negli smartphone Android per il mercato indiano: lo sviluppatore e leaker Kuba Wojciechowski ha spiegato in un lungo thread su Twitter di aver visionato documentazione interna riservata che allude a questa possibilità. Più nello specifico, Google starebbe preparando una versione speciale del suo Mobile Application Distribution Agreement (MADA), il contratto che stabilisce tutte le regole che i produttori devono rispettare per offrire le app e servizi Google preinstallati, dedicata al mercato indiano.
Il MADA standard dice che per includere i GMS (Google Mobile Services) i produttori devono proporre anche almeno 11 app Google, mentre in questo IMADA (Indian Mobile Application Distribution Agreement) sarà possibile scegliere di offrire solo i GMS e relative app/servizi strutturali. Tra l’altro, diventerà opzionale avere nella homescreen una cartella predefinita con tutte le app Google, un link al Play Store e il widget per la ricerca Web. Tra l’altro, come avviene in Europa, a partire da aprile 2023 nei telefoni in cui è preinstallata l’app Google Search all’utente dovrà essere offerta la possibilità di scegliere il proprio motore di ricerca preferito.
Come è noto, gli utenti sono il principale "carburante" per il business di Google: più persone usano i suoi servizi meglio è. Così pare che, come si è già visto in altri contesti, il colosso di Mountain View offrirà qualche tipo di ricompensa o vantaggio economico per ogni sua app che i produttori indiani includeranno negli smartphone. Vale la pena ribadire che l’IMADA dovrebbe essere opzionale: i produttori potranno scegliere tra questo e il MADA regolare, ma non potranno usare entrambi in contemporanea in base al dispositivo. Insomma, è un po’ come accade con Amazon: se usi Android senza servizi Google (Fire TV) non puoi rilasciare anche dispositivi che li contengono.
Naturalmente sono tutte iniziative che Google non prenderebbe in autonomia, e in effetti pare che anche questa volta ci sia di mezzo l’autorità Antitrust locale, ovvero la CCI (Competition Commission of India). Già lo scorso gennaio aveva sanzionato il colosso di Mountain View per concorrenza sleale, imponendo una multa di 161 milioni. Questo IMADA sembra la seconda parte (e la più significativa, a dirla tutta, visto il fatturato trimestrale nell’ordine dei miliardi di dollari) della sanzione. Per il momento, comunque, niente è ancora ufficiale o confermato.