Google e Meta sotto indagine dell’UE per degli accordi pubblicitari

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Google e Meta sono attualmente indagate dall'Unione Europea per via di alcuni accordi pubblicitari potenzialmente anti-competitivi.

Google Facebook

Google e Meta (l’ex Facebook) si sono già trovate in situazioni scomode per quel che concerne l’antitrust americana, con varie indagini che hanno cercato di capire se le compagnie avessero raggiunto una posizione ingiusta nei confronti delle altre compagnie per quel che concerne le pubblicità e i social. Anche l’Europa ha deciso di muoversi in tal senso, e l’obiettivo è però questa volta leggermente diverso, visto che si parla di un indagine legata nello specifico a un accordo che ci sarebbe stato tra le parti, noto come Jedi Blue.

Si parla nello specifico della possibilità che i due colossi avrebbero collaborato al fine di indebolire uno specifico membro del settore per escluderlo dal mercato, il che porterebbe quindi la concorrenza pubblicitaria online a risultare gravemente in pericolo. L’obiettivo è ora quello di indagare in merito alle azioni delle due compagnie che si sono svolte nel corso degli ultimi due anni al fine di capite se una pratica di questo tipo sia davvero stata portata avanti.

Le pagine di Reuters hanno nel mentre avuto modo di riportare le dichiarazioni di Google, che com’era facile immaginare hanno smentito tutto, sottolineando che si è trattato sì di un accordo, ma che questo è risultato pubblico e non celato come sembra dalle prime indagini, e che questo non minava in alcun modo la competizione pensato per far partecipare gli utenti di Facebook all’Open Bidding delle pubblicità di Google. Meta ha fornito una dichiarazione simile, seppur ovviamente la parola stia ora all’Europa, che potrebbe rilasciare delle multe di milioni di euro a dir poco salate.

Non resterà che vedere in che modo le indagini avranno modo di continuare e quale sarà infine l’esito di queste ultime in seguito al lavoro delle indagini dell’Unione Europea, sempre attenta a questo tipo di possibilità e pronta a evitare l’anti-competizione in ogni sua forma.

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