Un richiamo ufficiale da parte delle autorità australiane chiarisce i contorni della vicenda che a inizio anno ha coinvolto Pixel 4a, destinatario di un aggiornamento straordinario, imprevisto allo smartphone annunciato nell'estate 2020, fuori listino dal settembre 2022 e senza nuovi firmware da oltre un anno.
L'8 gennaio scorso Google annuncio a sorpresa l'aggiornamento ad Android 13 di tutti i Pixel 4a, un provvedimento necessario per "migliorare la stabilità delle prestazioni della batteria", ma che per alcuni esemplari avrebbe "ridotto la capacità della batteria disponibile e influito sulle prestazioni di ricarica". La ragione? Sconosciuta, fino alla pubblicazione del richiamo ufficiale delle autorità australiane.
Ecco infatti cosa c'è scritto nel paragrafo "Motivi per cui il prodotto viene richiamato":
Un aggiornamento firmware automatico ad Android 13 è stato distribuito ai Pixel 4a australiani (e ovviamente non solo a loro, ndr) l'8 gennaio 2025.
L'aggiornamento firmware apporta novità nella gestione della batteria per mitigare il rischio di surriscaldamento.
Eccola, la ragione dell'aggiornamento distribuito in fretta e furia da Google: un surriscaldamento a carico della batteria che, continua l'autorità australiana, "potrebbe esporre l'utente al rischio incendio". Anche il portale, come aveva fatto Google due mesi fa, precisa che non tutti gli esemplari di Pixel 4a presentano il problema, così se un'unità è "pulita" allora "l'aggiornamento firmware non modificherà la gestione della batteria e il dispositivo funzionerà come sempre".
Come detto, il provvedimento dell'autorità australiana è cruciale per capire da una fonte autorevole qual è stato il problema che ha costretto Google all'intervento. Il mese scorso è venuto fuori che l'aggiornamento, sulle unità imperfette, riduceva la tensione massima delle batterie dai 4,45 volt "di serie" a 3,95 volt per - ora possiamo dirlo - evitare problemi di surriscaldamento e dunque rischi.
0,5 volt può sembrare un numero piccolo anche in rapporto a 4,45 volt, ma non lo è affatto. A telefono scarico la tensione della batteria non è mica 0, e nemmeno di 2 o 3 volt. A questi valori una batteria è danneggiata, irrecuperabile. Si parla di batteria da ricaricare intorno ai 3,5 volt, per cui è evidente all'interno di un range "spendibile" di circa 1 volt con 0,5 in meno significa averne a disposizione la metà, su una batteria che, peraltro, a 3-5 anni dall'acquisto dello smartphone è usurata e di conseguenza ha una capacità comunque inferiore a quando era nuova.
Ecco la ragione delle lamentele di alcuni sulla scarsissima autonomia del loro Pixel 4a post aggiornamento di gennaio: da un giorno all'altro lo smartphone era quasi inutilizzabile, con poche ore di autonomia a parità di routine. Però, insomma, Google ha dovuto scongiurare problemi ben più seri. Semmai le si può imputare di aver tenuto nascosto i contorni della vicenda, che adesso invece sono piuttosto chiari.