Meta ha annunciato l'inizio dell'utilizzo dei contenuti pubblici condivisi dagli utenti europei per l'addestramento dei propri modelli di intelligenza artificiale generativa. A partire da questa settimana, il gruppo inizierà a raccogliere post, commenti e altre interazioni pubbliche condivise da adulti sulle sue piattaforme – Facebook, Instagram, Whatsapp e altri prodotti – nonché le interazioni con Meta AI, il chatbot lanciato in Europa lo scorso mese. L'obiettivo è rendere i modelli più efficaci nel comprendere e riflettere le lingue, la cultura, la storia e le abitudini comunicative degli utenti europei.
AVVISI PERSONALIZZATI E DIRITTO DI OPPOSIZIONE
Gli utenti residenti nell'Unione Europea inizieranno a ricevere notifiche – sia all'interno delle app che via email – con spiegazioni dettagliate sul tipo di dati che verranno utilizzati, sul motivo dell'operazione e sull'impatto atteso sull'esperienza utente. Le comunicazioni conterranno anche un link a un modulo che consente di opporsi in qualsiasi momento all'uso dei propri contenuti pubblici per l'addestramento dell'AI.
Meta afferma di aver semplificato il modulo per renderlo facilmente accessibile e comprensibile, e garantisce che tutte le opposizioni ricevute, sia precedenti che nuove, verranno rispettate. La società precisa inoltre che non verranno utilizzati i messaggi privati scambiati tra amici e familiari, né alcun contenuto proveniente da account di utenti minorenni nell'UE.
UN'AI PENSATA PER L'EUROPA
Meta spiega che l'addestramento basato su contenuti pubblici europei è un passaggio essenziale per costruire un'AI che non sia soltanto disponibile nel continente, ma che sia effettivamente costruita per rispecchiarne la diversità culturale e linguistica. I contenuti pubblici degli utenti, insieme alle domande rivolte a Meta AI, permetteranno al sistema di apprendere dialetti, espressioni colloquiali, riferimenti locali, tendenze umoristiche e modalità espressive specifiche dei singoli Paesi.
Questo processo risulta particolarmente rilevante nell'evoluzione dei modelli verso capacità multi-modali, che comprendono testo, voce, immagini e video. Secondo l'azienda, un'AI generativa in grado di cogliere le sfumature dell'Europa sarà in grado di offrire interazioni più pertinenti, naturali e utili.
APPROCCIO CONFORME ALLE REGOLE EUROPEE
Meta sottolinea che il metodo scelto non rappresenta un'eccezione nel panorama globale: è lo stesso che la società ha già adottato per l'addestramento dei propri modelli nelle altre regioni del mondo. Inoltre, analoghe strategie sono già state impiegate da altri attori del settore, come Google e OpenAI, che hanno utilizzato dati europei nei loro sistemi. In questo contesto, Meta rivendica un livello di trasparenza superiore rispetto a molti concorrenti.
L'azienda afferma di aver sospeso l'addestramento dei propri modelli con contenuti pubblici in attesa dei chiarimenti normativi da parte delle autorità europee. Dopo il parere favorevole espresso dal Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) lo scorso dicembre, che ha confermato la legittimità dell'approccio iniziale, Meta ha "ripreso il percorso avviando un dialogo costruttivo" con la Commissione irlandese per la protezione dei dati (IDPC). L'intenzione dichiarata è quella di continuare a sviluppare e offrire funzionalità basate sull'AI che siano realmente utili per le persone in Europa, garantendo al contempo il rispetto delle normative in materia di protezione dei dati.