Google potrebbe bloccare lo streaming su dispositivi Android moddati

1 year ago 110

Google sta mettendo a punto una nuova API che potrebbe impedire la riproduzione di contenuti multimediali a dispositivi modificati, per esempio con root attivo o bootloader sbloccato. Per ora non è molto più che una vaga idea, ma è chiaro che il colosso di Mountain View è determinato ad avere un maggior controllo sul tipo di dispositivi autorizzati alla riproduzione di film, serie, musica e altri contenuti in streaming. Del resto è già un approccio che adottano molti provider, primo di tutti Netflix, ma l’implementazione nativa in Android potrebbe avere ramificazioni più significative.

Come dicevamo, ci sono dei trascorsi. La società aveva lavorato per un po’ di tempo alla “Web Integrity API”, che sostanzialmente permetteva ai siti Web di accedere al dispositivo per verificare se era stato manomesso. Il problema è che si può sostituire molto comodamente “manomesso” con “modificato di proposito dall’utente”, per le ragioni più disparate. L’idea aveva ricevuto molte critiche e a quanto pare Google aveva deciso di lasciar perdere.

 corretti 34 bug

Android 03 Nov

Ma si è trattato solo di una pausa temporanea. La società è tornata alla carica con la “Android WebView Media Integrity API”, che promette di fare più o meno la stessa cosa ma in modo limitato ai contenuti mostrati tramite WebView, il “browser” che gli sviluppatori usano quando le loro app devono mostrare dei contenuti Web. Per ora non è chiaro quali saranno i default e il comportamento dell'API: la teoria più plausibile è che Google lascerà la scelta di bloccare o meno il traffico ai singoli siti Web.

Google argomenta che la scelta viene fatta in nome della sicurezza: WebView rappresenta un’opportunità molto ghiotta per attacchi e frodi informatiche di vario tipo. Tuttavia, potrebbe anche rappresentare la fine dei giochi per alcune app che promettono di migliorare l’esperienza d’uso su siti come YouTube, bloccando la pubblicità e fornendo alcune delle opzioni Premium più desiderate come la riproduzione in background. Le app meno raffinate sono infatti poco più di un WebView con ad blocker incorporato; vero è che software più gettonati come YouTube Vanced usano sistemi più evoluti e raffinati per superare le difese dellla piattaforma di video streaming.


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