Mentre la Commissione europea lavora per capire se sussistono le condizioni che farebbero rientrare iMessage tra i gatekeeper del Digital Markets Act (DMA), Google e diversi operatori telefonici che operano nel continente provano a mettere pressione alla UE per far sì che il responso vada a loro favore. In realtà, pressione o meno, è una questione di numeri, quale che sia il verdetto sarà oggettivo.
Il DMA prevede infatti che siano considerate gatekeeper, e dunque obbligate a rientrare nei "paletti" del dispositivo, tutte quelle piattaforme con un numero mensile di utenti attivi europei superiore a 45 milioni. Non è dunque una valutazione discrezionale, la Commissione non potrà scegliere se includere o meno iMessage tra i gatekeeper: la discriminante saranno i numeri che verranno fuori.
Ma Google e gli altri non vogliono lasciare nulla di intentato, magari si spera che nel caso in cui i numeri non dovessero essere dalla loro la UE "inviti" i dirigenti di Cupertino a una maggiore apertura. Così, segnala il Financial Times, insieme a Vodafone, Deutsche Telekom, Telefónica e Orange, cioè i maggiori operatori europei, Google ha inviato una lettera alle autorità in cui auspica l'ingresso di iMessage tra i gatekeeper, gli accertamenti si concluderanno a inizio del prossimo anno, entro febbraio.
Google tenta da anni di convincere Apple in ogni modo ad aderire al protocollo RCS, ma a Cupertino hanno sempre rispedito al mittente ogni invito. Se iMessage fosse chiamato a rispettare il DMA dovrebbe garantire interoperabilità con le piattaforme di messaggistica istantanea concorrenti, con "vantaggi per i consumatori e le imprese europee", si legge nel documento la cui autenticità è stata confermata da più parti. E ancora:
È fondamentale che le aziende possano raggiungere tutti i propri clienti sfruttando i moderni servizi di comunicazione con funzionalità di messaggistica arricchite (immagini, vocali, eccetera, ndr). Attraverso iMessage, gli utenti business possono inviare messaggi arricchiti solo agli utenti iOS e devono fare affidamento sugli SMS tradizionali per tutti gli altri utenti finali.
IMESSAGE FA VENDERE PI IPHONE
È improbabile che Apple decida di "aprire" spontaneamente iMessage alla concorrenza Android, sia perché sarebbe stato meglio farlo prima ed evitare le numerose polemiche montate negli anni sia perché, soprattutto nei Paesi in cui iMessage è molto diffuso come gli Stati Uniti, le iconiche bolle blu spingono il pubblico più giovane all'acquisto di un iPhone. iMessage, allo stato attuale, ha la sua influenza nel bilancio annuale di iPhone venduti, alle nostre latitudini suonerà strano a più di qualcuno visto che WhatsApp o Messenger (entrambi gatekeeper) sono molto più utilizzati di iMessage anche tra i possessori di iPhone, ma altrove è così.
L'unica possibilità sembra essere quella dell'obbligo normativo, ed è quello in cui sperano Google, Samsung e compagnia. Spot e frecciatine finora sono servite a nulla, iMessage è sempre rimasto chiuso a due o più persone con un dispositivo di Cupertino, che sia un iPhone, un iPad o un Mac.
Foto in apertura di Thomas Ulrich da Pixabay.
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