Google si sta plasmando intorno all'IA, a partire dalla sua stessa struttura aziendale

1 week ago 43

È in atto una profonda rivoluzione dalle parti di Mountain View, e tutto ruota, ovviamente, intorno all'intelligenza artificiale. Non stiamo parlando solo del fatto che Gemini sia stato inserito in praticamente tutti i prodotti dell'azienda, un po' come ha fatto Microsoft con Copilot, ma di una vera e propria ricostruzione della struttura societaria della GrandeG, che vede l'unione dei team Android e hardware.

Andiamo a vedere cosa significa e dove ci porterà, oltre a ricordarvi cos'è e come provare Gemini.

Come molti sapranno, per anni Google ha cercato di separare accuratamente i team hardware dal lavoro su Android. L'idea era di non privilegiare i propri dispositivi o complicare le relazioni con aziende come Samsung.

Negli ultimi due anni, però, è cambiato tutto. Il team hardware di Google ha cercato sia di costruire grandi dispositivi che di mostrare al resto del mondo Android dove si può arrivare.

Abbiamo visto come ultimamente questo abbia portato a una serie di funzioni esclusive per i Pixel, ma è solo l'inizio. Come abbiamo riportato due anni fa, l'intenzione è di privilegiare lo sviluppo software, e individuare una serie di partner importanti per i quali sviluppare i migliori servizi dell'azienda. 

Il che si è palesato, per esempio, nelle funzioni Cerchia e Cerca, che abbiamo potuto provare sui Pixel e sui Galaxy S24. Ed è il motivo per cui aziende come OPPO e OnePlus si stanno adoperando per portare Gemini Ultra sui loro dispositivi. 

Adesso, Google sta facendo il passo successivo. Come riportato da The Verge, che ha intervistato Rick Osterloh e Hiroshi Lockheimer, la GrandeG ha appena creato una nuova divisione chiamata Piattaforme e Dispositivi (Platforms and Devices), che supervisionerà tutti i prodotti Pixel di Google, oltre ad Android, Chrome, ChromeOS, Foto e altro ancora.

A capo ci sarà proprio Osterloh, in precedenza SVP di dispositivi e servizi, mentre Lockheimer, il capo di lunga data di Android, Chrome e ChromeOS, assumerà altri progetti all'interno di Google e Alphabet.

I due negano che la novità sia il risultato di lotte interne, ma la naturale evoluzione di un progetto portato avanti da Osterloh negli ultimi otto anni per costruire Google intorno all'IA.

Perché questo cambiamento

Il motivo di questo cambiamento è semplice: fare innovazione quando necessario e velocemente. Un esempio riportato da Osterloh è la fotocamera dei Pixel, che richiede "una profonda conoscenza dei sistemi hardware, dai sensori agli ISP, a tutti i livelli dello stack software". Secondo il manager, "l'integrazione hardware / software / AI [ha] davvero mostrato come l'IA potesse trasformare totalmente un'esperienza utente".

Combinando i team, dice Osterloh, Google può ora muoversi molto più velocemente per integrare l'IA in tutti i suoi prodotti. Un modo per guardare questi cambiamenti è semplificare la struttura: ora c'è un team che fa ricerca sull'IA e un team che fa prodotti IA.

Quale sarà il futuro dei Pixel, e non solo?

Google spingerà sempre più i Pixel verso una sorta di avanguardia di Android, in particolar modo per quando riguarda l'implementazione dell'IA.

Nondimeno, ci sarà sempre una separazione tra i Pixel e Android, e Sameer Samat, che finora ha contribuito a gestire Android sotto Lockheimer, sarà ora il presidente dell'ecosistema Android. I suoi rapporti con i partner restano estremamente importanti e aiuteranno nella transizione.

Detto questo, non abbiamo ancora un'idea chiara di cosa tutto questo comporterà nella realtà. I manager hanno voluto sottolineare la maggiore velocità nell'implementazione delle novità, fattore estremamente importante soprattutto per quanto riguarda l'IA. Questo implica aggiornamenti più frequenti e sviluppare prodotti che durino più a lungo. 

Per il resto, possiamo attenderci sempre più IA, che per Sundar Pichai, il capo dell'azienda, è più importante della scoperta del fuoco.

Google sia sta completamente reinventando per plasmarsi totalmente intorno all'IA, quindi attendiamoci profondi cambiamenti. Dalla struttura societaria alla sua stessa cultura.

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