Google sostiene il diritto alla riparazione ed è fiera di quanto fatto finora

L'Oregon si appresta a essere il quarto Stato americano ad avere una legge sul diritto alla riparazione, dopo California, New York e Minnesota. Con un post sul blog The Keyword, Google ha ribadito il proprio sostegno alla causa, al Right to Repair, auspicando che rappresenti un modello da seguire per gli altri Stati che volessero procedere in tal senso, e probabilmente anche per l'Europa che lavora, proprio in questi mesi, a un modello simile.

Per illustrare pienamente il nostro impegno alla causa - scrive Google - pubblichiamo un white paper per definire il nostro approccio alla riparazione, riaffermare il nostro sostegno al diritto alla riparazione e proporre dei principi di cui potrebbe tener conto una normativa di buon senso.

Google spiega che ormai da qualche tempo durante la progettazione dei dispositivi tiene conto del fatto che questi devono essere sì riparabili da tecnici con esperienza, ma anche da semplici appassionati. Viene definita una progettazione "critica" a cui ci si approccia da subito immaginando che potenzialmente i componenti dovranno essere smontati e poi rimontati da chiunque, la progettazione deve tenerne conto e ridurre, se possibile, il numero di elementi, "il che richiede comunicazione tra diversi team di ingegneri".

Android 13 Nov

Android 13 Ott

Tre i pilastri/principi sui quali Google basa la propria attenzione al diritto alla riparazione:

• componenti di ricambio: il componente installato nella maniera corretta deve funzionare a prescindere da chi esegue la riparazione, niente pairing o procedure complesse
• accessibilità degli strumenti: è stato ridotto il numero e il costo degli strumenti necessari per le riparazioni (ma non quello dei ricambi...), adesso disponibili affinché chiunque possa acquistarli; inoltre Google ha messo a disposizione un'app di diagnostica che verifica la funzionalità del dispositivo prima e dopo la riparazione
• istruzioni chiare: Google ha rivisto i manuali di riparazione (attualmente sono online per Pixel 8, 8 Pro e Fold) per renderli più comprensibili ai non addetti ai lavori e scriverà i prossimi con questo obiettivo in mente; inoltre nelle pagine di supporto è stata aumentata la visibilità delle risorse relative alle riparazioni, come informazioni su come ordinare i ricambi, visualizzare i manuali ed eseguire la diagnostica (qui se volete curiosare).

Al lavoro a monte si affianca quello a valle, che recentemente ha visto la collaborazione tra Google e la catena uBreakiFix per mettere a disposizione dei clienti le oltre 700 sedi sparse in USA nelle quali ottenere supporto.

Siamo fieri - conclude Google - dei progressi fatti nella realizzazione di dispositivi che durano più a lungo (il riferimento è ai 7 anni di supporto software dei Pixel 8, ndr) e sono più semplici da riparare in caso di problemi. [...] Apprezziamo gli sforzi della politica, come accade in Oregon, per indirizzare il percorso dell'intero settore verso un futuro più sostenibile e più attento alla riparabilità.