Google vuole usare l’intelligenza artificiale per automatizzare la produzione annunci pubblicitari, gestire il supporto tecnico e commerciale dei suoi prodotti hardware/software e aiutare i creatori di YouTube, stando alle indiscrezioni di CNBC: l’informazione arriva a ridosso dell’annuncio di PaLM 2, il suo ultimo LLM (Large Language Model), nel corso della conferenza I/O 2023 - dove l’intelligenza artificiale, più in generale, è stata uno degli argomenti principali, se non IL principale.
Svariati team di googler starebbero quindi lavorando alla realizzazione di software che, per usare le parole della fonte, “aiuteranno gli inserzionisti a generare le proprie risorse multimediali personali”, altri che suggeriranno ai creatori argomenti per un nuovo video, oltre a titoli e descrizioni, soprattutto per i più giovani, e un sistema di chatbot particolarmente avanzato ed evoluto che potrebbe servire oltre 100 prodotti e servizi Google, tra cui Play Store, Maps, Gmail, Android e ricerca - non solo per il supporto tecnico, ma anche per il commerciale: attraverso una rapida serie di domande e risposte il chatbot potrebbe arrivare a proporre un piano a pagamento personalizzato per le proprie esigenze.
Naturalmente la notizia è tutto tranne che sorprendente. Intanto, non ci va molto a immaginarla, calcolando che per Google, la pubblicità rimane ancora la principale fonte di introiti; e poi Meta ha presentato appena la settimana scorsa la sua AI Sandbox, che è proprio una collezione di strumenti pubblicitari basati su modelli di intelligenza artificiale generativa. Tra qualche giorno appena, il colosso di Mountain View terrà il suo evento annuale per il settore dell’advertising, chiamato Google Marketing Live, che potrebbe essere lo scenario ideale per svelare queste nuove tecnologie. La società non ha svelato un programma dettagliato, ma ha già anticipato che l’intelligenza artificiale sarà un tema centrale.
La testata americana, che cita come fonte alcuni documenti interni, ha aggiunto che Google starebbe anche lavorando a un nuovo modello per la generazione di immagini basata sulla cosiddetta tecnologia Stable Diffusion, paragonabile a DALL-E di OpenAI, che si basa su qualche frase scritta dall'utente.