Esistono oltre 450 forme diverse di monete da due euro in circolazione, un numero decisamente elevato soprattutto se rapportato alla “giovane età” della valuta comunitaria che effettivamente risulta essere attiva da poco più di vent’anni. Il motivo è inerente alla grande varietà di esemplari resa possibile dall’adozione delle monete commemorative, oltre alla applicazione effettiva del concetto di unità monetaria dal punto di vista estetico delle nazioni in relazione delle singole nazioni europee, che hanno la possibilità di personalizzare uno dei lati di ogni taglio monetario. I due euro con Boccaccio sono solo uno degli esempi di monete commemorative dedicate alla vita di artisti del nostro paese.
Quali sono?
E quanto possono valere?
Hai i due euro di Boccaccio? Ecco il valore ufficiale
L’Italia è una nazione che fin dal 2004, anno di istituizione delle monete commemorative, ha fatto enorme ricorso a questa tipologia di emissioni: la nostra nazione infatti assieme alla Finlandia e poche altre del blocco UE ogni anno ha emesso almeno una forma di emissione commemorativa.
Come dice il nome stesso, le emissioni commemorative sono concepite per omaggiare date, personaggi, ma anche passi fondamentali di eventi specifici: si tratta di monete più rare delle emissioni standard perchè sviluppate in anni specifici, nel dettaglio si tratta ad esempio della moneta da due euro dedicata alla nascita di Giovanni Boccaccio, uno dei più grandi artisti italiani ed europei del proprio tempo.
L’emissione datata 2013 celebra proprio i 700 Anni nascita di Giovanni Boccaccio che risulta essere il “tema principale” dell’emissione.
La parte principale reca il viso di Boccaccio girato verso destra con la scritta circolare “BOCCACCIO 1313 – 2013″, proprio a testimoniare i 700 anni tra la nascita e l’anno di emissione della moneta, il retro è assolutamente identico a qualsiasi altra moneta dallo stesso valore, come da tradizione, quindi reca l’Europa con i continenti uniti, ed il valore nominale da due euro.
Quanto vale? A dispetto dell’importanza effettiva dell’emissione, non moltissimo: la tiratura è stata comunque generosa, in quanto secondo dati ufficali si tratta di un’emissione sviluppata in circa 10 milioni di pezzi.
Non è quindi una emissione rara, al contrario, però resta importante sotto il punto di vista collezionistico: un esemplare acquistato dal portale del Poligrafico e Zecca di Stato nel proprio cofanetto può valere da 35 fino a 50 euro, mentre la singola moneta non vale più di 2-3 euro se in condizioni normali, ma in ottimo stato può valere comunque più di 10 – 12 euro. Data l’importanza collezionistica resta un pezzo che non può mancare nella collezione di un appassionato.