Huawei ha usato tecnologia americana per il chip 5G degli ultimi Mate

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Huawei e SMIC si sarebbero avvalsi di tecnologie americane per realizzare il SoC Kirin 9000S visto, tra gli altri, sui modelli della serie Mate 60 e sul pieghevole Mate X5. È una notizia perché non avrebbero potuto, lo sapranno molti tra coloro che ci leggono o chi ha seguito i passaggi cruciali della vicenda: il ban che insiste su Huawei dal 2019 vieta alla società di usare la proprietà intellettuale americana o di intrattenere rapporti commerciali con aziende a stelle e strisce, ragione - quest'ultima - per cui Huawei ha dovuto rinunciare al sistema operativo Android e ai servizi e le app Google.

Lo hanno riferito a Bloomberg delle fonti a conoscenza della questione che per ragioni intuibili hanno preferito mantenere l'anonimato. È una voce dunque, riportata però da un giornale autorevole qual è Bloomberg e non priva di dettagli: le fonti raccontano che SMIC, che ha sede a Shanghai, per produrre il Kirin 9000S a 7 nanometri ha utilizzato apparecchiature di Applied Materials Inc. e di Lam Research Corp., aziende americane con sede in California. Alcuni informatori avrebbero aggiunto che SMIC ha ottenuto le apparecchiature prima che gli USA bandissero le vendite ad aziende cinesi, nell'ottobre 2022.

La circostanza, se fosse confermata, legittimerebbe lo scetticismo nei confronti del SoC al debutto e la reticenza da parte di Huawei a fornire dettagli tecnici sul SoC 5G della Mate 60 series, il cui nome e qualche dettaglio sono emersi solo diversi giorni dopo la presentazione. Inoltre confermerebbe che la Cina dipende ancora da tecnologie e apparecchiature estere per la produzione di componenti all'avanguardia quali i SoC. Bloomberg ha cercato le parti interessate per un commento, sia i cinesi di Huawei e SMIC che gli americani di Applied Materials e Lam Research, che tuttavia per il momento hanno preferito non rilasciare alcuna dichiarazione.

USA IN PRESSING SUI PARTNER PER UNA STRETTA ALLA CINA SUI CHIP

Il Kirin 9000S dei Mate 60 è stato per Huawei il SoC della ripresa dopo anni di buio, che si è fatto pesto nel periodo antecedente il debutto degli ultimi Mate. È un componente nato vecchio di fianco alla migliore produzione occidentale, rispetto alla quale sembra pagare alcune generazioni di progresso tecnologico. Ma è comunque più avanzato rispetto a quanto gli USA credessero che la Cina e le aziende cinesi riuscissero a ottenere da sole, senza alcun aiuto tecnologico.

 male Apple, benissimo Huawei

Economia e mercato 05 Mar

A dicembre fu sempre Bloomberg a raccontare come a Pechino e dintorni fosse partita una campagna di reclutamento nei confronti di una serie di ex dipendenti dello specialista olandese della litografia ASML, di cui - tecnicamente - Huawei e SMIC non possono usare né le macchine né la tecnologia. Le principali aziende cinesi di macchinari per chip stanno cercando soluzioni per raggiungere il livello degli americani, al momento senza riuscirci. Bloomberg prosegue spiegando che il principale produttore locale di macchine per la litografia, Shanghai Micro Electronics Equipment Group Co., è ancora indietro di alcune generazioni rispetto a quanto riesce a fare il leader del settore, ASML.

I funzionari del dipartimento del commercio americano sostengono che Huawei non sarebbe in grado di produrre chip a 7 nanometri su "larga scala", e lo stesso assicura il CEO di ASML. Inoltre gli USA sarebbero in pressing sugli alleati tra cui Paesi Bassi, Germania, Giappone e Corea del Sud affinché limitino l'eventualità per le aziende cinesi di accedere a tecnologia cruciale per la produzione dei semiconduttori. Una battaglia per la supremazia tecnologica con risvolti anche sull'industria bellica che, dimostrano le ultime vicende, è decisamente lontana dalla conclusione.


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