Huawei MateView 28 è un monitor con tutti i crismi, che si candida di diritto ad essere un best buy per chi cerchi un compagno quotidiano di lavoro. Vediamo se si merita davvero questo bollino o meno.
La confezione di Huawei MateView 28 è tanto semplice quanto pratica. Al suo interno infatti il monitor è già montato, completamente avvolto nel polistirolo, che basta rimuovere per poterlo sollevare facilmente. Questo perché schermo e stand sono tutt'uno, e non possono essere separati, il che significa anche che non è possibile agganciare il monitor a parete (o su altri supporti), dato che non dispone di attacchi VESA.
In confezione, oltre ai classici manuali, sono inclusi anche un cavo da MiniDisplayPort a DisplayPort ed un cavo da USB-C a USB-C. Rimane fuori il cavo HDMI, che però è il più comune dei 3 ingressi disponibili (peccato comunque non ci sia anche lui).
Huawei MateView 28 è un monitor consumer di fascia alta, e pertanto ha una buona scheda tecnica, che dovete prendere così com'è, nel senso che non potete decidere nemmeno il colore, dato che è disponibile solo in un argento "Mac-like".
- Schermo: 28,2'' IPS, 3.840 x 2.560 pixel, 3:2, 60Hz,
- Rapporto di contrasto: 1.200:1
- HDR: VESA DisplayHDR 400
- Porte: HDMI 2.0 (refresh di 50Hz a risoluzione massima), Mini DisplayPort 1.2, USB-C (solo per alimentazione), USB-C (display in, trasferimento dati, ricarica a 65 Watt), 2x USB-A 3.0, jack audio combo
- Connettività: Wi-Fi ac, Bluetooth 5.1
- Audio: 2x speaker da 5 Watt, 2 microfoni
- Regolazione altezza: 110 mm
- Regolazione inclinazione: Da -5° a 18°
- Dimensioni: 60,84 x 59,11 x 18,2 cm
- Peso: 9,5 Kg
Al netto delle osservazioni qualitative sui singoli componenti, due sono le cose degne di nota da segnalare. La prima riguarda la mancata rotazione del display, che non può in alcun modo girare sul suo asse per essere posizionato in verticale. Del resto uno schermo in 3:2 è già molto squadrato, e probabilmente non avrebbe molto senso porlo in 2:3, ma è comunque una mancanza.
La seconda nota, presente nella scheda tecnica, riguarda la frequenza di refresh, che è sì di 60Hz ma solo utilizzando la connessione via DisplayPort o USB-C, altrimenti la HDMI 2.0 si ferma a 50Hz alla massima risoluzione di 3.840 x 2.560 pixel; 50Hz che sono proprio il minimo sindacale, e magari non saranno troppo fastidiosi nel lavoro d'ufficio, ma sono senz'altro limitanti nel gaming (e non solo).
Di nuovo, non è certo quello il target del monitor di Huawei, ma è bene saperlo.
Della carenza di supporto VESA abbiamo già accennato, e non c'è molto da aggiungere: è una scelta da prendere così com'è, ma almeno la base è molto ben fatta e solida.
Huawei MateView 28 ha un innegabile pregio: sdogana il rapporto di forma 3:2, finalmente portato su una diagonale elevata come questa. Se non aveste mai provato questo formato per lavorare, vi invitiamo a farlo prima possibile, perché probabilmente scoprirete di amarlo. Al contempo può essere vero anche il contrario: tutto dipende come sempre dalle esigenze personali, non c'è un giusto ed uno sbagliato.
In un mondo che anni fa ha deciso di passare ai 16:9, e con i formati ultrawide che nel frattempo hanno preso una certa trazione sui monitor da scrivania, Huawei sembra infatti andare in controtendenza, ma è una scelta in linea con la line-up dell'azienda, che ha preferito questo formato anche in molti suoi portatili di punta.
Ed è una scelta che ci sentiamo di avvallare.
Certo, con un 16:9 sfruttate meglio lo spazio da un punto di vista multimediale, ma questo è un monitor, non una TV, e non è nemmeno lontamente un monitor votato al gaming, come già osservato. Qui si lavora, si produce, si legge, si crea, e nella maggior parte di queste attività lo spazio verticale è più importante di quello orizzontale. Lo è sicuramente nella comune navigazione, lo è nella stesura / lettura di documenti, ma lo è anche in molte attività creative, da Photoshop a Premiere (e affini).
A cosa serve avere una timeline lunghissima, se poi non puoi vedere a colpo d'occhio tutti gli elementi che ci sono impilati sopra? E la stessa logica si applica a molte funzioni di Photoshop o Lightroom. Ed anche per quanto riguarda il multitasking, un monitor dalla forma più squadrata vi consente di avere 3-4 applicazioni aperte senza che nessuna di queste sia troppo "schiacciata", favorendo un buona leggibilità di tutti i contenuti.
In un mondo che predilige per lo più formati allungati, MateView 28 è un'alternativa importante, soprattutto perché, come appena osservato, non è un puro esercizio di stile.
A proposito di stile, un plauso va fatto senz'altro al design di questo monitor, che svetta rispetto alla massa, pur con qualche distinguo. Le sue linee, ed anche i suoi colori, ricordano un po' quelle dei dispositivi Apple, con i quali (non a caso) si sposa a meraviglia. La pulizia la fa da padrona, con un profilo sottile e squadrato, con bordi attorno al display davvero molto contenuti (riuscirete a malapena ad appoggiarvi una webcam esterna, senza che questa vada a coprire parte dello schermo), e con porte intelligentemente studiate, anche se con un paio di eccezioni.
Sul retro abbiamo infatti 2 ingressi (HDMI e DP), oltre alla USB-C dedicata alla sola alimentazione del monitor, mentre l'altra USB-C, quella da usare per collegare un portatile ed alimentarlo al contempo, è posta sul fianco destro.
Da una parte questo rende più agile accedervi, magari anche per collegare altri dispositivi, dall'altra però avrete il cavo USB-C sempre in bella vista, e non facilmente nascosto come quelli sul retro, con buona pace del cable management.
A proposito poi dei suoi "fianchi", questi sono l'unico elemento stondato del monitor, che un po' è in contrasto con il suo profilo altrimenti piatto. Tra l'altro, a causa della presenza dello speaker nel supporto del display (ottima scelta da un punto di vista della resa audio), si vede proprio che profilo e parte centrale dello stand non sono un unico elemento, e questo contribuisce a far risaltare ancor di più "l'anomalia" di quei bordi curvi.
Piccola curiosità: il pulsante di accensione, posto in basso sempre sul fianco destro, è ad aggancio magnetico e può facilmente essere rimosso. Il vantaggio di questa scelta sinceramente ci sfugge.
Andando poi a cercare il pelo nell'uovo, tra il bordo in metallo e la cornice dello schermo c'è gap a sufficienza, almeno in alcuni punti, perché possa penetrarvi del visibile sporco, che un po' rovina la "pulizia" generale.
Ci sono insomma delle piccole sbavature a livello costruttivo, che si notano solo osservandolo da vicino, e che di certo non traspaiono da delle normali foto, men che meno da dei rendering.
Nel profilo inferiore del display troviamo invece la barra touch che serve a regolare i vari parametri disponibili (pochi, in realtà). Solitamente controlli di questo tipo non ci fanno impazzire, ma Huawei li ha realizzati molto bene. Anzitutto la risposta al tocco è sempre precisa, inoltre la navigazione nei menu è molto semplice: con un tocco confermate, con due tocchi tornate indietro, e scorrendo il dito sulla barra selezionate le opzioni disponibili. L'unico difetto è che con l'uso intenso quest'area tende a diventare un po' calda, ma non al punto da dare fastidio.
Abbiamo già accennato agli speaker, ma è giusto dare loro il merito che meritano (scusate il gioco di parole). Siamo infatti di fronte ad una resa superiore alla media, per quanto non di chissà quale qualità (soprattutto sui bassi), ma se si tratta di ascoltare un po' di musica di sottofondo, o di effettuare una videochiamata, vi serviranno meglio di molti concorrenti, tanto più che il monitor integra anche una coppia di discreti microfoni, che danno il meglio nelle chiamate di gruppo.
Pecccato non ci sia anche una webcam: sarebbe stata la ciliegina sulla torta che avrebbe reso davvero completo questo MateView 28.
Riguardo poi la base in sé, design a parte, nulla da dire: è solida e soprattutto rende il monitor molto stabile e aderente alla scrivania, al punto che è difficile vederlo oscillare, anche se doveste picchiare con forza sulla scrivania durante la scrittura. Una banalità forse, ma non molto nell'uso da ufficio, dove magari le scrivanie condivise con più colleghi possono far traballare facilmente i monitor con supporti meno rigidi.
C'è anche la funzione di proiezione wireless: basta ad esempio appoggiare un telefono Huawei supportato sulla base (alcuni smartphone con Kirin 980 o superiore ed EMUI 12 o sucessiva) dove c'è il simbolo del Wi-Fi, e potrete collegarlo direttamente al monitor senza l'ausilio di alcun cavo, controllandolo poi tramite tastiera e mouse, che potete accoppiare via Bluetooth direttamente al MateView 28.
Allo stesso modo potete proiettare lo schermo da un portatile Windows compatibile Miracast: il risultato è buono, ma con un vistoso ritardo, tanto che va bene per scrivere / leggere ma non se dovete lavorare di precisione col mouse o per altre attività che richiedano bassa latenza.
È una soluzione senz'altro originale e ben fatta, ma come vedremo nel paragrafo relativo al prezzo ha un suo costo non indifferente, e se doveste lasciarla lì a prendere polvere tanto vale privarsene del tutto. Nell'ottica del grande pubblico, se quella base avesse avuto la ricarica wireless sarebbe stato forse più utile.
MateView 28 è anche a bassa emissione di luce blu e anti-sfarfallio certificate da TÜV Rheinland, e sebbene attivare la protezione occhi faccia virare un po' tutto verso i toni caldi, con buona pace della precisione del colore, dobbiamo dire che l'effetto non è drastico come in altri monitor che abbiamo provato.
Ma veniamo alla qualità visiva, che poi è la cosa che conta, parlando di un monitor, no? La luminosità massima arriva a 500 nit (anche qualcosa meno, dai nostri rilevamenti), che sono tanti per un monitor non spiccatamente multimediale, e gli angoli di visione sono ottimi. C'è anche il supporto HDR, con certificazione VESA DisplayHDR 400, che tradotto in soldoni vi permette avere l'intera interfaccia del sistema operativo in HDR, non solo certi contenuti video, ma non aspettatevi comunque che siano luminosi e contrastati (poco più di 1.200:1 secondo il nostro colorimetro) come sul televisore di casa, perché questi sono due elementi dove il monitor di Huawei non eccelle (rispetto appunto a soluzioni più dedicate).
La calibrazione di fabbrica non è proprio impeccabile (vedi analisi CalMAN in galleria): si difende un po' di più in modalità nativa, ma necessita comunque di qualche aggiustamento per essere definita precisa.
Vero è che il nostro sample avrà girato chissà quante redazioni, e non è la stessa cosa di un monitor appena uscito di fabbrica.
La copertura sRGB è prossima al 100% nella modalità omonima, e supera il 130% nello spazio nativo, mentre quella DCI-P3 si è fermata al 94% contro il 98 dichiarato. C'è poi da dire che solo in modalità nativa è possibile personalizzare contrasto, nitidezza e temperatura del colore dell'immagine, mentre con le altre non c'è alcuna opzione disponibile.
È un monitor a-là Apple anche in questo: dovete fidarvi e lasciarlo stare, non cercare tanto di personalizzarlo. Per molti va benissimo così, anzi è un pregio, ma non certo per tutti.
Huawei MateView 28 è disponibile in due versioni: una con proiezione wireless dal listino di 599€ ed una con proiezione via cavo dal listino di 499€. Cento euro di differenza sono a nostro modo di vedere un po' troppi, e se non aveste esigenze particolarivi consigliamo senz'altro di risparmiarli, anche perché in ogni caso non parliamo di un dispositivo economico, anche tenendo conto della sua qualità.
La via di mezzo la troviamo su Amazon, dove c'è solo il modello wireless ma al prezzo di 549€. In medio stat virtus? Dipende: se non doveste usarla potete comunque risparmiare 50 euro, che male non fanno.
Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.
Giudizio Finale
Huawei MateView 28
Huawei MateView 28 riunisce in sé molti degli elementi del monitor da ufficio perfetto: qualità del display, un formato ideale per lavorare (il 3:2), design pulito e curato (quasi) in ogni dettaglio, solidità e regolazione in altezza, speaker e microfoni integrati, e dei controlli touch fatti bene. C'è insomma di che rimanere soddisfatti a lungo, a patto che ne facciate un uso più lavorativo che multimediale, tanto che si passa anche sopra a qualche sbavatura, a patto di avere 500 euro da investire in un monitor che ha il suo costo anche in certe scelte stilistiche, più che pratiche.
Sommario
Specifiche e dimensioni 8
Voto finale
Huawei MateView 28
Pro
- Qualità display
- Controlli touch fatti bene
- 3:2 in un grande formato
- Proiezione wireless
Contro
- 3 soli ingressi video (uno laterale)
- 60Hz
- Alcune lievi sbavature costruttive
- Scarsa personalizzazione del colore
Nicola Ligas Nicola è caporedattore su SmartWorld.it, e per questo motivo è odiato da tutti. I colleghi. Gli piace credere che il suo lavoro semplifichi la vita agli altri, in qualche modo. Ma non ai colleghi. Nel tempo libero cerca di complicare la sua vita, con nuovi progetti che non ha mai tempo di realizzare. Per fortuna. Dei colleghi.