L'intero pianeta sta affrontando la minaccia del riscaldamento globale e uno dei modi migliori per attenuarlo è quello di utilizzare le fonti di energia rinnovabile invece di ricorrere ai combustibili fossili. Pregiudizievolmente, ci si potrebbe aspettare che i Paesi più virtuosi sotto questo punto di vista siano tutti occidentali e invece non sembra essere così.
Sette Stati hanno deciso di non generare più elettricità da fonti non rinnovabili: si tratta di Albania, Bhutan, Nepal, Paraguay, Islanda, Etiopia e la Repubblica Democratica del Congo. Questi Paesi generano elettricità affidandosi per oltre il 99,7% all'energia geotermica, solare, idroelettrica ed eolica: lo riporta uno studio condotto dalla IEA (International Energy Agency) e dalla IRENA (International Renewable Energy Agency).
Seppur queste siano decisioni del singolo Stato che vanno a determinare il mix energetico da utilizzare, quello che si può fare nel proprio piccolo è munirsi di un veicolo elettrico per diminuire considerevolmente le emissioni durante gli spostamenti.
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Questo trend sta coinvolgendo anche molti altri Stati, che però sono ancora decisamente indietro rispetto al primato detenuto dai sette Paesi: ci sono 40 Stati, dei quali 11 europei, che generano almeno il 50% della loro elettricità grazie a fonti di energia rinnovabile.
Secondo la University of Exeter e la University College London, probabilmente l'energia solare diventerà la fonte di energia principale entro il 2050, poiché ha già raggiunto un punto di svolta cruciale, essendo la risorsa più disponibile sul pianeta e riuscendo ad attirare sempre più investimenti.
Tutte queste informazioni fanno ben sperare per il futuro, soprattutto se anche gli Stati meno virtuosi riusciranno a imitare il comportamento di chi si trova nei piani alti della classifica.