IA, Frattasi (ACN): ‘Serve una governance globale, le regole non può farle il mercato ma il regolatore pubblico’

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“Con la comunità internazionale bisogna condividere i principi etici e le misure di sicurezza per evitare che lo strumento ci sfugga di mano”, ha detto il prefetto Bruno Frattasi, dg di ACN.

“Occorre una governance globale dell’AI, non si può pensare che la sviluppi un solo Paese con proprie regole. Con la comunità internazionale bisogna condividere i principi etici e le misure di sicurezza per evitare che lo strumento ci sfugga di mano. Dobbiamo andare verso uno Stato innovatore: le regole del gioco nell’AI, per esempio, non può farle il mercato ma il regolatore pubblico”.

Lo ha detto il prefetto Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), in una intervista a “Login”.

Per Frattasi in questo campo stiamo vivendo il “momento Oppenheimer. E’ un’espressione usata dal mio predecessore, Roberto Baldoni, mentre parlavamo di cybersecurity e AI dopo aver visto il film. Il fisico americano è assalito dai dubbi quando si appresta a sperimentare l’ordigno nucleare, teme le conseguenze dei successivi impieghi di questo strumento micidiale. Noi stiamo vivendo quel momento per l’AI: ci stiamo interrogando sull’uso e l’abuso dello strumento, sulla possibilità che possa cadere in mani ostili”.

“L’Acn sta già andando verso la ‘post quantum criptography’ che permettera’ di rompere piu’ facilmente le chiavi crittografiche” e con il Cineca di Bologna “daremo vita all’HyperSoc, un’infrastruttura per il monitoraggio continuo della minaccia informatica. Ci permetterà di intercettare in maniera precoce possibili attacchi e capire dove un sistema di difesa è vulnerabile utilizzando anche sistemi di AI. Il nostro approccio deve essere proattivo e predittivo. Faremo come fa nel calcio un bravo difensore: giocheremo d’anticipo”, conclude il prefetto.

Per Tajani fondamentale il il contrasto alla criminalità cibernetica

La cybersecurity è una priorità anche per il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

“Al ministero degli Esteri stiamo lavorando su un altra questione di cui non si parla abbastanza: la criminalità cibernetica. Un altro settore su cui dobbiamo alzare livello di guardia. L’altro giorno abbiamo avuto attacchi a molti siti, probabilmente organizzati da stranieri dell’area mediorientale”, ha detto nel corso del forum sulla sicurezza nella sede della Regione Lazio a Roma. “E’ Importante – ha aggiunto– preservare le nostre banche dati che hanno valore economico non secondario. I dati sono come lingotti d’oro. Ecco, non sottovalutiamo i rischi degli attacchi cibernetici e della conseguente vendita dei dati”.

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