Il CEO di Red Hat scrive ai dipendenti di imminenti licenziamenti, il 4% di loro sarà lasciato a casa

1 year ago 198

Avevamo da poco celebrato il trentennale dell’azienda informatica open-source più importante del mondo e torniamo oggi a parlare di Red Hat per via di alcune preoccupanti notizie riportate da WralTechWire in merito a imminenti licenziamenti.

In una lettera ai dipendenti inviata dal nuovo CEO Matt Hicks, che il sito WRAL News ha ottenuto in maniera del tutto legittima, vengono condivisi i presupposti della scelta:

“We must continue to sharpen our focus and do fewer things better, Our ways of operating must evolve – there will be a required change in the work we all do.”

“Dobbiamo continuare a concentrarci con più attenzione e fare meno cose meglio, la nostra modalità operativa deve evolvere – sarà necessario un cambiamento nel lavoro che tutti facciamo”

Se queste parole fossero decontestualizzate dalla notizia dei licenziamenti potrebbero sembrare semplicemente un modo per spronare i dipendenti a dare il meglio di sé, ma purtroppo le considerazioni vanno incrociate con i numeri, e la necessità, principalmente da parte di IBM, di ottimizzare le cose.

Red Hat al momento conta centinaia di dipendenti presso la propria sede nel centro di Raleigh e circa 19.000 in tutto il mondo, e nel 2015 questi erano meno di 8.000 (lo so per certo, perché ero uno di loro). Questa crescita esponenziale si è pian piano arrestata intorno al 2019, in parte per la pandemia ed in parte per l’acquisizione da parte di IBM.

Big Blue ha recentemente annunciato il licenziamento di circa 3.900 lavoratori, ed il conteggio (riporta l’articolo citato) è salito a 5.000, secondo il presidente e amministratore delegato Arvind Krishna, il quale ha allo stesso tempo fatto notare come negli ultimi mesi IBM abbia assunto circa 7.000 persone. Pertanto, almeno sulla carta e tralasciando totalmente il fattore umano, dai numeri non si direbbe una riduzione di organico, almeno per IBM.

L’annuncio dei licenziamenti in Red Hat arriva dopo la comunicazione dei ricavi trimestrali (aumentati dell’8%), e la cosa fa pensare. per IBM, evidentemente, questo 8% è ben al di sotto delle prestazioni recenti, Red Hat ha infatti registrato una crescita media dei ricavi di almeno il 15% ogni trimestre da quando IBM l’ha acquistata nel 2019.

Da qui la mail di Hicks di cui parlavamo in apertura, le cui parti salienti sono il numero totale di persone licenziate:

We will reduce the associate base of Red Hat over the next few weeks, just under 4% in total.

Ridurremo l’organico di Red Hat nelle prossime settimane di circa il 4%.

Ed il fatto che i licenziamenti saranno limitati solo ad alcune aree:

We will not reduce roles directly selling to customers or building our products

Non ridurremo i ruoli di chi vende ai clienti o costruisce i nostri prodotti

Il che potrebbe anche andare bene, per quanti rientrano nella casistica di cui sopra.

La mail si chiude con un laconico:

Red Hat does not plan to comment on today’s news beyond Matt’s email.

Red Hat non prevede di commentare le notizie di oggi al di fuori della mail di Matt.

E, laconicamente, noi continueremo a seguire l’evoluzione della situazione.

In bocca al lupo a tutti i Red Hatter!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

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