Il metaverso rappresenterà, davvero, la rivoluzione tecnologica che ci si aspetta? Mark Zuckerberg ne è convinto: la nuova realtà virtuale sarà il futuro di tutti.
La costruzione del metaverso, visto il rebranding di Facebook e i fiumi di denaro investiti da Zuckerberg, non è solo un’impresa tecnologica: stiamo, infatti, parlando di una enorme operazione commerciale. In un modo sempre più votato all’interazione, quindi, possiamo ragionare su un qualcosa che intravediamo (con i contorni sfocati) ma che non stiamo riuscendo a cogliere nell’insieme? Il futuro è, chiaramente, digitale. Lo vediamo ogni giorno, con le nostre vite sempre più collegate a smartphone e PC e le nostre passioni che diventano possibili, a qualunque ora e ovunque ci si trovi, proprio grazie alla rete.
Se vogliamo parlare, ad esempio, di un’industria che funziona da decenni, non possiamo non parlare del gioco d’azzardo e di introiti pazzeschi che vengono fatti ogni anno. I casinò online sicuri soldi veri, se ci pensiamo, sono in un trend di crescita incredibile e, giocando sul web con denaro vero, moltissimi giocatori hanno abbandonato il tavolo verde reale per questo mix, molto più comodo, di tavoli live virtuali ma con un’interazione costante (un po’ come ci si immagina il metaverso). Può, quindi, un casinò online essere un prodromo di quello che sarà? Probabilmente sì, anche perché esistono margini di profitto molto interessanti e tutte le aziende vorranno scommetterci così come è accaduto, negli ultimi anni, con lo shopping online.
Qual è il rapporto tra Zuckerberg e il metaverso?
Mark Zuckerberg ha le idee molto chiare e l’azienda di Menlo Park vuole mettersi in prima fila nella costruzione del metaverso (il visore sarà pronto per la fine del 2022) con tanto di rebranding con la dicitura “Meta”. Meta, quindi, riunisce sia Facebook che WhatsApp e Instagram nella stessa famiglia come parti integranti del metaverso. Sarà, quindi, questo il successore di internet? Zuckerberg parla di piattaforma immersiva, un internet in cui si è dentro un’esperienza e non la si sta solo guardando. Una vera rivoluzione in cui ci si teletrasporta, come un ologramma, ovunque si voglia. Si può andare in ufficio, a un concerto, nel soggiorno dei genitori, ma senza muoversi da dove si è.
In più, tutto sarà virtuale. Non ci sarà, quindi, bisogno di una TV, dell’impianto stereo, della scrivania, dei giochi. Saranno tutti ologrammi creati e non cose fisiche assemblate in fabbrica. Un mondo nuovo, quindi, che ricorda film di fantascienza in cui il mondo virtuale diventa la realtà preferita e in cui, con acquisti in rete, si può davvero vivere una seconda vita. Insomma, pensiamo che si riesca a intuire, senza andare neppure troppo per il sottile, quanto potenziale ci sia, non solo dal punto di vista umano ma dal punto di vista commerciale. Se le cose dovessero andare come sembra, dunque, tutte le più grandi aziende del mondo investirebbero in questa seconda vita rendendo acquistabile tutto quello che è possibile e moltiplicando i guadagni.
La possibilità di una nuova vita rende tutto più appetibile?
Il concetto di metaverso, quindi, abbiamo visto che non è solo una novità tecnologica ma anche una grande opportunità commerciale. Ma, dal punto di vista umano, quanto è appetibile vivere una nuova vita? Anche qui il quesito è composito e va detto che, negli anni passati, ci si era già avvicinati al concetto con il gioco Second Life, in cui il player poteva inventarsi una vita simile (o completamente differente) alla propria con un avatar a rappresentarlo. Diciamo che il metaverso di cui stiamo parlando è la versione super tecnologica di questa idea iniziale.
Può essere, dunque, etico ricominciare o proporre una vita differente dalla propria nel virtuale? Sicuramente sì, anche se, per come la intende Zuckerberg, il metaverso è più un prolungamento digitale della propria esistenza in cui tutto è interattivo e tutto può essere fatto senza muoversi dalla propria casa. Diciamo che, comunque, se questo dovesse accadere sarà una rivoluzione e come tale avrà pro e contro enormi. Noi stiamo qui in attesa di questo futuro prossimo che ci sembra essere molto interessante, con una tecnologia sempre più dedicata e software sempre più performanti. Il futuro è qui? Diciamo proprio di sì.