iMessage 100% compatibile su Android, qualcuno c'è riuscito: Beeper Mini

11 months ago 120

A quanto pare qualcuno è finalmente riuscito a capire come inviare messaggi da uno smartphone Android perfettamente compatibili con iMessage: l’app si chiama Beeper Mini, e sta uscendo proprio in ora. Chi l’ha usata riporta successo su tutta la linea: gli utenti non notano alcuna differenza tra i messaggi inviati da altri utenti iPhone e utenti Android con Beeper Mini.

iMessage è uno dei principali “ganci” che Apple usa per mantenere gli utenti fedeli ai suoi prodotti, soprattutto/quantomeno negli Stati Uniti. Apple limita in modo significativo la compatibilità tra i messaggi di testo inviati da iPhone e quelli inviati da Android - l’aspetto più famoso di questa “divisione” è il colore dei fumetti di testo (blu per iOS, verde per tutti gli altri), ma indica differenze e problematiche più sostanziose e significative, come l’impossibilità di ricevere/inviare foto ad alta risoluzione e molto altro ancora.

🎉 Yes, this is real life: Beeper Mini gets your Android phone number through the blue bubble fortress. Join the iPhone chats you never could—with all the features you were missing—when your bubbles were green. https://t.co/ugAEGTeYVX pic.twitter.com/7hUmDcdMa7

— Beeper (@onbeeper) December 5, 2023

Da tempo il mondo Android cerca un modo per comunicare “alla pari” con iMessage. Finora nessuno ci è davvero riuscito, se non con stratagemmi piuttosto complicati e con significative implicazioni dal punto di vista della sicurezza. Nothing, la società di Carl Pei, aveva annunciato qualcosa di molto simile appena qualche settimana fa, in partnership con Sunbird; dopo appena qualche giorno il servizio è stato ritirato perché erano emerse alcune falle potenzialmente molto pericolose.

Sunbird, Nothing Chats e compagnia tendenzialmente usano tutte lo stesso sistema - una server farm di Mac collegata su cloud che fa da tramite per lo scambio dei messaggi. Anche Beeper “normale”, app che è in circolazione da circa il 2021, usa questo sistema, ma qualche settimana fa uno sviluppatore indipendente ha contattato i proprietari dell’applicazione dicendo di aver risolto l’enigma, e di essere in grado di generare iMessage autentici da qualsiasi dispositivo Android. Si tratta di uno studente di appena 16 anni, il cui nome e altri dettagli sensibili non sono stati svelati per questioni di privacy. Allo stato attuale figura come collaboratore indipendente di Beeper.

La Beeper originale è una di quelle app che promettono un “hub centrale” che riunisca tutti i servizi di messaggistica in un’unica interfaccia - una chimera che si insegue fin dagli albori degli smartphone e che finora non ha mai davvero preso piede. Beeper Mini è un’edizione speciale che per il momento si interfaccia solo con iMessage: non supporta, per dire, nemmeno SMS e RCS regolari. Costa 2 dollari al mese. La società dice che nel lungo termine è far convergere Beeper Mini in Beeper, anche il costo si prospetta maggiore.

E COME REAGIR APPLE?

Resta da capire come reagirà Apple. Come dicevamo, per la società capitanata da Tim Cook l’esclusività di iMessage è uno dei tasselli fondamentali per tenersi stretti i propri clienti. Secondo Beeper, Apple non ha fondamenta per procedere per vie legali perché la sua soluzione non usa codice Apple e il reverse engineering è stato fatto in modo del tutto legittimo, e nemmeno può apportare grossi cambiamenti all’infrastruttura del servizio solo per “chiudere fuori” Beeper senza creare significativi disservizi agli utenti iMessage “ufficiali”.

Allo stesso tempo, Apple ha recentemente segnalato una importante apertura sulla messaggistica annunciando che in futuro supporterà il protocollo RCS, che è open e promosso da Google ormai da anni. RCS punta sostanzialmente a offrire tutte le funzionalità di un client di messaggistica come potrebbero essere WhatsApp o Telegram, ma senza affidarsi a società private terze - riportando nell’equazione direttamente gli operatori di rete, com’era ai tempi degli SMS. Finora l’idea degli RCS non ha attecchito granché, ma proprio l’arrivo di Apple potrebbe rappresentare una spinta significativa nella giusta direzione.


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