L’INAIL è un ente dello stato che seppur non di fattura economica, si occupa degli infortuni e di altre problematiche fisiche che riguardano il mondo del lavoro, e con un mondo del lavoro sempre più diversificato, anche l’ente ha dovuto apportare diverse novità, stavolta però alcune di queste sono tendenzialmente positive, nei riguardi di chi ha diritto alla cosiddetta rendita Inail, con un assegno in aumento.
Di recente infatti sono state ufficializzate delle novità importanti che sono importanti per chi ha avuto una riduzione o una completa inabilità al lavoro nel corso degli ultimi anni.
A quanto potrà “salire” l’assegno?
INAIL, novità con il nuovo assegno: ecco fino a quanto può aumentare
L’INAIL si fa carico di diverse operazioni tra i lavoratori e lo stato, anche se la pratica principale è proprio quella di fornire una prestazione economica, o meglio un calcolo preciso della stessa nei confronti di chi per infortunio o malattia, non è in grado di continuare in maniera totale o parziale la propria attività lavorativa.
Di recente sono stati forniti gli aumenti calcolati per le rendite INAIL dal 1 luglio 2023 al 30 giugno 2024, dove sono evidenti degli aumenti che sono anche di poco superiori all’8,1% rispetto allo scorso anno.
Le novità riguardano la nuova valutazione delle rendite, necessarie per adeguare queste ultime ai prezzi in aumento a causa, tra le altre cose, all’aumento dell’inflazione a partire dal calcolo del massimale e del minimale che passa da 84,67 a 91,53 euro rispetto allo scorso anno.
Figure professionali nel settore dell’industria saranno portate ad un aumento del massimale tra 19.221,30 e 35.696,70 euro, con gli impiegati del settore marittimo che a seconda della posizione potranno contare su un massimale tra i 39.623,34 euro ed i 51.403,25 euro.
Negli assegni mensili per chi fa ricorso all’inabilità, calcolando sempre il periodo da luglio 2023 e giugno 2024 per chi opera nel settore dell’industra l’assegno oscillerà tra i 355,14 e i 2.059,02 euro mentre per chi opera nel settore agricolo tra i 444,83 ed i 2.143,55 euro.
Aggiornati anche i dati relativi alla pensione di reversibilità, ossia le indennità che spettano di diritto ai parenti ed al coniuge di una persona deceduta per motivazioni professionali, al coniuge fino al decesso spetta il 50% mentre viene erogato il 20% a ciascun figlio fino al diciottesimo anno di età o fino al ventiseiesimo se studenti.
Aumentata anche la Rendita continuativa, ossia il pagamento mensile che spetta in caso di una invalidità che necessita di un’opera di assistenzialismo che aumenta da 585,51 a 632,94 euro.