Indiana Jones e l'antico Cerchio non è semplicemente "un altro gioco con Indiana Jones". L'unione d'intenti tra Bethesda, MachineGames, Lucasfilm e le altre parti coinvolte voleva far scattare di nuovo la scintilla tra gli appassionati di videogiochi e il celebre archeologo, voleva creare un'opera di valore che potesse contare più di qualcosa sul mercato.
Il risultato, lo dico sin da subito, va oltre le aspettative. Indiana Jones e l'antico Cerchio è un "grande gioco" in tanti sensi, un progetto che ci fa tornare ai fasti di Indiana Jones and the Fate of Atlantis, che sembra solo il primo passo di una nuova saga di giochi di alto profilo.
In questa recensione completa vi racconterò la mia esperienza, metterò sulla bilancia pregi e difetti, per darvi un quadro completo del gioco e dei suoi contenuti. Indossate il cappello, si parte all'avventura.
Scheda videogioco
- Publisher Bethesda Softworks
- Sviluppatore MachineGames
- Genere Azione, Avventura
- Numero giocatori Giocatore singolo
- Lingua Italiano
- Disponibile su
Cos'è Indiana Jones e l'antico Cerchio
Indiana Jones e l'antico Cerchio è un nuovo inizio. Il gioco non fa parte delle saghe di giochi precedenti, parte da un concept rinnovato per dare nuovi spunti al personaggio di Indiana.
Infatti, al netto di mille citazioni e riferimenti, la trama è totalmente originale: si colloca a metà tra "I predatori dell'arca perduta" e "Indiana Jones e l'ultima crociata", che sono rispettivamente il primo e il terzo film della trilogia originaria.
La produzione è realizzata da Bethesda Softworks, che ha deciso di affidare a MachineGames lo sviluppo di questo titolo. Una scelta che si è rivelata felice: MachineGames ha lavorato su tutti gli ultimi titoli della serie Wolfenstein, dunque ha un'ampia esperienza con titoli di azione e avventura – e anche con i nazisti, che in questo nuovo gioco spuntano come funghi.
Le cose sono state fatte in grande stile. Indiana Jones e l'antico Cerchio è un vero gioco AAA, la spesa per produrlo è stata elevata, i contenuti ci sono, la parte tecnica è curatissima.
È un titolo pensato per essere mainstream, per accontentare i gusti di una fetta di pubblico quanto più ampia possibile.
Una trama da film
La trama di Indiana Jones e l'antico Cerchio è ispirata alle storie della trilogia filmica degli anni 80. Come già detto, s'inserisce nella fase adulta di Indy, nel momento di massimo splendore fisico. Non è una notazione da sottovalutare, perché le sue doti atletiche saranno spesso decisive nelle situazioni più critiche.
Essendo una storia d'avventura piena di enigmi, misteri e segreti, non intendo rovinarvi l'esperienza di gioco con informazioni troppo dettagliate. In poche parole, non farò grandi spoiler in questa recensione, solo lo stretto indispensabile per capire di cosa stiamo parlando.
Se volete maggiori dettagli sulla trama e su altre parti dell'ambientazione, v'invito a leggere il nostro speciale sul gioco a questo indirizzo.
Il prologo del gioco – che funge anche da tutorial – ricalca quasi alla perfezione l'inizio del film "I predatori dell'arca perduta", con alcune scene assolutamente identiche.
Dura pochi minuti e viene vissuto come un sogno del protagonista.
Gli avvenimenti principali di Indiana Jones e l'antico Cerchio si svolgono nel 1937, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Indy viene coinvolto, suo malgrado, nella ricerca di alcune pietre speciali, legate al mistero dell'antico Cerchio.
Sulla sua strada si frappongono ostacoli molto tosti, tra fascisti, nazisti, giganti appartenenti ad un'antica civiltà e altri personaggi con zero scrupoli. E sarà una strada lunga, visto che le location di gioco vanno dagli Stati Uniti alla Thailandia, passando per Vaticano, Egitto, Himalaya.
I protagonisti della storia, oltre al nostro caro Indiana, sono principalmente due: il cattivissimo Emmerich Voss, un archeologo nazista assetato di potere, e l'astuta Gina Lombardi, una giornalista alla ricerca della sua sorella scomparsa. Nel corso dell'avventura incontreremo poi una vasta gamma di aiutanti, nemici, mercanti e altro ancora, che amplieranno le possibilità d'interazione.
A conti fatti (e sempre senza fare spoiler) la trama è una classica trama da film di Indiana Jones prima maniera, forse anche meglio di alcuni capitoli della trilogia originaria.
Ci sono i personaggi molto caratterizzati, i viaggi in giro per il mondo, i misteri, i combattimenti, l'azione frenetica e soprattutto l'umorismo sornione che pervade anche le situazioni più delicate.
Personalmente ho apprezzato molto quest'impostazione, che riesce a dare leggerezza alla storia senza soffocare il giocatore. Malgrado il mistero dell'antico Cerchio sia il punto centrale della trama, non ci si sente quasi sopraffatti dalla suspense: ogni fase di gioco è sempre molto "spiegata" tramite i dialoghi dei personaggi, le informazioni vengono ripetute chiaramente (anche troppo) per far capire tutto a tutti.
Devo ammettere che, per certi versi, la trama di questo gioco è più accattivante e più interessante rispetto a quella dei film di Indiana Jones. So che è un'affermazione forte, me ne assumo la responsabilità, e vi dico che per me è assolutamente promossa.
Sia chiaro, non ci sono guizzi di creatività straordinari o colpi di scena troppo clamorosi, è però una buonissima trama per un gioco d'avventura, con tutti gli elementi al posto giusto.
Missioni e Longevità
La struttura delle missioni di Indiana Jones e l'antico Cerchio è molto particolare e rende bene l'idea di come sia un gioco stratificato, adatto sia per chi cerca un'esperienza immediata e lineare, che per chi vuole invece perdersi nell'esplorazione.
- Avventura: missione principale, abbastanza lineare, indicata chiaramente dall'inizio alla fine;
- Attività sul campo: missioni secondarie, spesso lunghe e complesse, con personaggi ed eventi unici;
- Misteri: piccole missioni o rompicapo da risolvere, si trovano sparsi nella mappa;
- Scoperte: categoria che include gli oggetti collezionabili, i documenti e tutto quello che troviamo in giro.
Per gestire questa gran mole di contenuti senza diventare matti viene fornito un oggetto di gioco, che funge anche come menu per le missioni, il Diario. Sarà il nostro compagno più fidati e ci permetterà di controllare ogni aspetto della nostra partita.
Nel Diario è possibile consultare tutti gli obiettivi, i documenti, le informazioni e gli oggetti. Quando ne entriamo in possesso, si possono vedere anche le mappe dei posti in cui siamo.
Viene indicato anche il numero di obiettivi completati per ogni singola missione, così da capire a che punto siamo arrivati.
Una cosa importante da sottolineare: ogni area di gioco – Vaticano, Giza, Himalaya, ecc. – fa storia a sé, quindi ha le sue missioni, i suoi misteri, i suoi oggetti da raccogliere, indipendenti rispetto alle altre aree.
Anche il Diario è contestuale rispetto alla location: mostra le missioni e le mappe di quella singola area di gioco in cui ci si trova, non delle altre. Andando nella sezione "Viaggio" è comunque possibile trovare le informazioni per tutte le location.
Attenzione anche alla questione backtracking. Sebbene sia un'avventura lineare, il gioco permette di ritornare nelle aree già visitate, utilizzando appunto la sezione "Viaggio" del diario, selezionando la location desiderata e scegliendo l'opzione "Rivisita".
A questo punto faremo un viaggio indietro nel tempo e ritroveremo l'area come l'avevamo lasciata, con le stesse risorse che avevamo e lo stesso livello di completamento delle missioni.
Una meccanica utile per completare le attività secondarie mancanti.
Il gioco è a mappa aperta all'interno dei confini della location, cioè si può girovagare per tutto il territorio in cui ci si trova, entrando in qualche struttura e interagendo con alcuni elementi dello scenario. Ci sono poi grotte, sotterranei o altri luoghi più circoscritti che funzionano come "dungeon lineari" per alcune missioni particolari.
Il salvataggio è automatico, avviene abbastanza di frequente. Una meccanica classica dei giochi d'avventura, ben implementata anche qui. Per ricaricare basta aprire il menu e scegliere l'apposita opzione. Difficilmente troverete salvataggi più vecchi di 10 minuti, perché il trigger di salvataggio automatico si attiva appena si cambia area o si raccolgono oggetti.
La longevità è dunque tutta una questione di ritmo. A seconda dei vostri gusti, è possibile puntare solo sulla missione principale, che si finisce in circa 12-15 ore, oppure procedere a completare qualche secondaria e qualche mistero, allungando il tempo di gioco.
Se vi sentite veri avventurieri e cercate di completare tutto, il tempo di gioco arriva senza problemi ad oltre 30 ore.
Inoltre, anche il livello di difficoltà scelto cambia non poco la longevità. Selezionando una difficoltà più alta, gli scontri con i nemici saranno più duri e lunghi, soprattutto nelle aree più affollate.
Un pizzico di GDR
All'interno di Indiana Jones e l'antico Cerchio ci sono alcuni elementi da gioco di ruolo, che permettono di potenziare le abilità del protagonista o sbloccare informazioni importanti.
Per ogni obiettivo completato (missioni, segreti, collezionabili trovati) si ottengono punti avventura, che servono poi a sbloccare le abilità. Ma per sbloccare le attività servono i Libri di Avventura, che si trovano in giro per la mappa o si acquistano dai mercanti.
È una meccanica forse più contorta del necessario, ma funziona. Attivando le abilità dei Libri di Avventura è possibile fare più danni, muoversi più velocemente, aumentare la salute e la stamina, imparare mosse particolari.
Insomma, ci si semplifica parecchio la vita.
Tutti gli oggetti si trovano all'interno del nostro inventario, ma non aspettatevi tasche senza fondo come su Skyrim. Si può trasportare solo un'arma, quella in dotazione con l'abito che indossiamo. C'è un limite molto basso per i consumabili (bende, cibo, frutta), che si può aumentare tramite i Libri di Avventura.
Il resto degli oggetti si può raccogliere da terra e utilizzare solo quando ce l'abbiamo tra le mani. Se ne prendiamo un altro, il precedente cade di nuovo a terra. Può sembrare una notazione superflua la mia, ma si rivela importantissima durante il combattimento: ciascun oggetto contundente ha una certa durabilità, può essere usato solo per infliggere un numero limitato di colpi.
Gameplay senza rischi
Così come per la trama, anche per gli elementi di gameplay non manca niente. Indiana Jones e l'antico Cerchio segue la ricetta classica dei giochi d'avventura mainstream: una missione principale a fare da filo conduttore e poi tante cose da fare a contorno.
L'impostazione generale strizza l'occhio a Tomb Raider e Uncharted, e per certi versi anche ai primi capitoli della saga di Assassin's Creed. Si riconoscono gli ingredienti simili, dai più evidenti ai più sottili, tutti cucinati sapientemente. Il risultato finale ha un ottimo sapore ed è in grado di piacere ad un pubblico vasto.
Anche in questo caso, la premessa è necessaria: Indiana Jones e l'antico Cerchio non s'inventa niente di nuovo. Non ci sono meccaniche innovative, mai viste prima. Il gameplay è molto classico, coi vantaggi e gli svantaggi che ciò comporta.
Quello che fa però lo fa bene. La maggior parte degli elementi di gameplay è ben bilanciata, si nota una buona cura per i dettagli. Le possibilità date al giocatore sono più ampie di quanto mi sarei aspettato.
Le risorse e i consumabili si trovano facilmente quando servono, si raccolgono con un tasto quando ci si passa vicino. Lo stesso vale anche per tutti gli altri oggetti: avvinandosi vengono selezionati automaticamente – appare un alone bianco – e si possono prendere.
Gli oggetti più importanti o i punti a cui aggrapparsi vengono indicati con un puntino bianco.
Sembrano piccolezze, certo, ma fanno capire come gli sviluppatori abbiano voluto facilitare la vita ai giocatori. Ci sono una marea di piccoli elementi di quality of life che ho molto apprezzato. Ad esempio, si possono accendere torce nelle stanze già visitate all'interno dei sotterranei, oppure Indy che si abbassa in automatico dopo aver superato un ostacolo quando è in un'aera riservata.
Muoversi ovunque
La gestione del movimento è una parte fondamentale del gioco. Le location sono spesso stratificate su vari livelli: si va dal tetto dei palazzi ai complessi sistemi di gallerie sotterranee, quindi c'è da salire e scendere parecchio, a volte anche nuotare o scivolare.
Per fortuna il nostro Indy è un funambolo e ha sempre con sé la sua fidata frusta, che è di gran lunga l'oggetto più utile all'interno di Indiana Jones e l'antico Cerchio. Con la frusta ci si può agganciare a diversi tipi di oggetti, usandola per issarsi o calarsi, oppure dondolando per passare da una parte all'altra di un dirupo.
In più, la frusta serve anche a tirare anelli e attivare meccanismi.
Attenzione alla stamina. Per qualsiasi attività di fatica (corsa, arrampicata, ecc.) le barrette dell'energia si consumano presto. Bisogna sempre tenere presente questo aspetto, soprattutto in momenti critici.
Molto importante è anche il fuoco, nel senso di torce, accendini e fiaccole. Nei luoghi sotterranei spesso è l'unico modo per vedere qualcosa nell'oscurità, viene utilizzato molto bene come meccanica di gioco, creando spesso una particolare suggestione.
Esistono due elementi importanti da sfruttare per muoversi più agevolmente. Il primo è il viaggio rapido, che avviene tramite i cartelli stradali che si trovano in alcuni punti delle aree di gioco. Gli spostamenti non sono enormi, ma riescono ad evitare alcune camminate noiose.
Il secondo è l'uso delle scorciatoie, che vanno però sbloccate di volta in volta. Sono utilissime per passare all'interno dei palazzi facendo percorsi più brevi, oppure per aggirare aree pericolose senza farsi scoprire. Quando si comincia a fare l'abitudine ad una location, sbloccare più scorciatoie possibile è molto consigliato.
Funziona molto bene la tanto discussa visuale in prima persona, che poi in realtà è in modalità ibrida: normalmente vestiamo i panni di Indiana e guardiamo il mondo con i suoi occhi, ma in alcune situazioni specifiche la telecamera si allontana e vediamo in terza persona. Succede, ad esempio, quando ci si arrampica, si usa la frusta, si spostano oggetti pesanti.
Ero abbastanza scettico a primo impatto, ma dopo pochi minuti di gioco mi sono abituato e non ci ho fatto più caso. Insomma, la visuale ibrida non disturba troppo l'immersività, è stata una scelta vincente a mio parere: permette di sentirsi un po' Indy ma è funzionale quando serve.
Sono rimasto leggermente deluso, invece, dalle possibilità d'interazione col mondo di gioco. Alcuni spazi ed edifici sono aperti, molti altri però sono solo scenografia inaccessibile. La maggior parte delle aree pullula di PNG, però non si può parlare con nessuno, solo con i personaggi di gioco.
Da questi particolari si vede la differenza tra un gioco di ruolo vero e proprio e un'avventura come questa. Si va solo dove vuole il gioco, e ci si sente a volte un po' stretti. Anche perché interpretiamo un esploratore, mi sembra naturale voler oltrepassare tutti i confini.
Enigmi e Rompicapo
I rompicapo proposti all'interno di Indiana Jones e l'antico Cerchio sono quasi tutti enigmi ambientali, con leve da spostare, pulsanti da premere e simboli da decifrare. Tutto in perfetto stile Indy, non c'è che dire.
Se siete appassionati di avventure grafiche (come me), il livello di sfida proposto non è molto soddisfacente. La maggior parte dei rompicapo ha una soluzione quasi ovvia, bisogna solo perdere tempo a spostare i marchingegni nella posizione giusta per sbloccare una porta o attivare una piattaforma. Nulla di nuovo, molto sa di già visto.
Il rischio di rimanere bloccati su un enigma in particolare è veramente basso. In ogni situazione ci sono tanti piccoli suggerimenti visivi che aiutano il giocatore, basta fare un minimo di attenzione a quello che si vede intorno.
Se poi si è ancora bloccati, usando la macchina fotografica fornita dopo poche ore di gioco è possibile ottenere suggerimenti più espliciti, che arrivano anche a svelare completamente il rompicapo e indicano esattamente cosa bisogna fare per risolverlo.
Ragionando in termini di "gioco mainstream" capisco bene perché gli enigmi siano così semplici. Mi sarebbe piaciuta però una difficoltà un po' più alta per aumentare il coinvolgimento degli appassionati di rompicapo come me. Non dico di voler enigmi à la The Witness, ma si poteva fare qualcosa in più.
Detto questo, l'aspetto puramente visivo di alcuni rompicapo è apprezzabilissimo. Alcuni dei meccanismi da attivare sono proprio belli e interessanti da vedere, creano una bella atmosfera.
Combattimento silenzioso
La prima cosa da dire sul combattimento è questa: lo stealth è super efficace.
Sotto tale punto di vista, Indiana Jones e l'antico Cerchio ricorda da vicino i primi Assassin's Creed. Indy non ha la lama celata, ma avvinandosi alle spalle dei nemici, magari con qualche oggetto contundente tra le mani, riesce a mettere KO quasi chiunque.
Mi è sembrato che il gioco sia stato costruito appositamente per favorire l'approccio furtivo. Nelle aree riservate, in particolare, muoversi con discrezione ed eliminare i nemici in silenzio, uno dopo l'altro, è sicuramente la strategia più utile.
Se il combattimento va male e rimanete feriti, o ancora meglio se volete potenziarvi prima di una situazione di pericolo, sfruttate il vostro inventario e usate i consumabili.
- Bende: ripristinano i punti salute;
- Cibo: aumentano temporaneamente i punti salute;
- Frutta: aumentano temporaneamente i punti stamina.
Si può combattere sia corpo a corpo che con le armi da fuoco. In entrambi i casi, abbiamo ampia scelta su come e quanto usare gli oggetti che troviamo. Il consiglio, comunque, rimane quello di usare le pistole solo in situazioni d'emergenza.
- Pugni: il combattimento a mani nude è molto approfondito, si possono effettuare diversi colpi (attaccare, parare, bloccare, spingere), ma bisogna fare attenzione a non consumare troppa stamina, altrimenti si rimane indifesi;
- Frusta: si può usare per disarmare, stordire, tirare a sé i nemici, un bel diversivo soprattutto in combattimento contro gruppi;
- Oggetti contundenti: quasi tutti gli oggetti presenti in gioco si possono usare per colpire, ciascuno di essi ha una durabilità limitata, sono perfetti sia per infliggere più danni dei pugni che per stordire immediatamente i nemici (quando colpiti da dietro);
- Armi da fuoco: Indy ha un revolver in dotazione, ma si possono raccogliere anche fucili e mitragliette dei nemici, che hanno più colpi.
Mi sono divertito molto a sperimentare l'effetto degli oggetti usandoli come armi per colpire i nemici.
Ce ne sono davvero tantissimi, dalle classiche bottiglie di vetro ai manganelli, ma anche chitarre, mandolini, violini, candelabri, scope, tubi d'acciaio, mestoli e altro ancora.
Molti di questi, soprattutto quelli più rumorosi, possono essere gettati per attirare l'attenzione dei nemici. Con le bottiglie di vetro funziona alla grande, sono utilissime per fare stealth.
Altra notazione importante è quella di nascondere i corpi. Se vengono trovati, i nemici si mettono sullo stato d'allerta e i nostri movimenti si fanno molto più difficili.
C'è anche da capire quali tipi di nemici ci troviamo davanti. Per i soldati, ad esempio, conta la gerarchia militare – i capitani sono più duri da abbattere – e anche la stazza fisica. Al Vaticano ci sono i fascisti, che vanno giù con pochi colpi, mentre per abbattere i nazisti bisogna faticare di più.
Ad esempio, per alcuni soldati nazisti servono oltre 10 colpi di mitraglia per l'abbattimento. Forse un po' troppi anche per un nazista, non credete?
Una curiosità per chi ama il combattimento a pugni.
In alcune location sono presenti dei fight club clandestini, in cui è possibile misurarsi con alcuni lottatori di livello. Sono sfide in cui si possono mettere a frutto le proprie abilità e allenarsi al combattimento, anche perché la difficoltà dopo i primi incontri di fa molto alta.
Ambientazione da lode
La parte più convincente in assoluto di Indiana Jones e l'antico Cerchio è l'ambientazione. Ho amato molto la ricostruzione delle aree più celebri, soprattutto il Vaticano e la piana di Giza. Poter ammirare il Cuppolone di San Pietro o le Piramidi fa sempre un certo effetto, anche nei videogiochi.
Ci sono dettagli che mi hanno davvero stupito, soprattutto negli ambienti vaticani. Sono stato diverse volte (nella vita vera) in quei palazzi, posso confermare che alcuni edifici e alcune stanze sono stati riprodotti in maniera identica, comprese le opere d'arte all'interno. Un lavoro apprezzabile soprattutto per la Cappella Sistina, che è uno spettacolo da vedere nel gioco.
Molto credibile anche la caratterizzazione a livello storico, che raggiunge picchi clamorosi in alcuni momenti.
- Muovendosi per alcuni ambienti si possono vedere manifesti fascisti o nazisti, molto simili a quelli autentici;
- Si trovano spesso articoli di giornale che parlano di cronaca del tempo;
- Si possono ascoltare i discorsi dei passanti, che parlano del clima di oppressione fascista o della cattiveria dei nazisti;
- Ad un certo punto c'è una scenetta con Mussolini (proprio LVI) che fa molto ridere.
Non immagino la quantità di ricerche e impegno che sono serviti agli sviluppatori per produrre un gioco così ben caratterizzato storicamente. Faccio fatica a ricordare un altro gioco d'avventura con ricostruzioni così fedeli di personaggi e atmosfera del primo novecento.
Per questo faccio un enorme plauso a loro, anche e soprattutto perché hanno curato alla perfezione anche gli elementi di contesto, non vitali per lo svolgimento del gioco.
Non posso non citare poi altre parti di gioco che hanno un'atmosfera strepitosa, per motivi totalmente diversi.
Mi riferisco a quelle più oscure e più creepy, che s'incontrano all'interno dei templi nascosti nelle profondità della terra. Camminare con l'accendino in mano, avvolto dal buio, ascoltando scricchiolii da tutte le parti, è un'esperienza parecchio più terrificante di quanto avrei pensato.
Grafica e Musica
Non l'ho ancora detto sinora, ma è finalmente arrivato il momento di parlarne: all'interno di Indiana Jones e l'antico Cerchio ci sono quasi 4 ore di cutscene. Praticamente due film interi.
Voglio sottolineare la quantità di questi contenuti perché sono parte integrante dell'avventura, servono a mandare avanti la trama e fornire informazioni fondamentali al giocatore. E poi, soprattutto, le cutscene sono fatte benissimo.
Sembrano vere scene dei film di Indiana Jones degli anni 80, hanno un livello di regia e di recitazione davvero alto. Sono scritte bene, spesso hanno quel pizzico di umorismo tipico di Indy. In poche parole: MachineGames ha colto alla perfezione lo spirito dei film e lo ha integrato nelle cutscene.
La resa dei volti dei personaggi è sicuramente un altro punto a favore. Per Indy, Gina, Voss e gli altri attori principali è stato fatto un lavoro pazzesco: le facce sono molto espressive, credibili nella maggior parte dei casi. Ci sono poi anche situazioni pericolosamente vicine all'uncanny valley, ma sono solo attimi.
In generale, l'aspetto estetico di Indiana Jones e l'antico Cerchio è promosso a pieni voti. La grafica non fa gridare al miracolo, non ha picchi di fotorealismo o di bellezza spropositata, eppure è sempre piacevolissima, riesce a rendere molto bene le varie ambientazioni di gioco.
Si passa dalle foreste pluviali agli ambienti vaticani, si viaggia tra fuoco, neve e oscurità, si attraversa il deserto con le Piramidi sullo sfondo, e si rimane sempre colpiti dai dettagli del terreno, dagli stucchi delle camere interne nei palazzi, dalle antiche statuette nelle tombe sotterranee.
Il design dei modelli è sempre curatissimo, c'è tanta varietà ma anche tanta omogeneità a livello visivo: non ho visto quasi mai degli oggetti che stonassero nell'ambientazione, ancora una volta voglio sottolineare la cura di questi dettagli.
E non bisogna dimenticarsi nemmeno della parte sonora, ennesimo punto vincente di questo gioco. Ammetto di essermi emozionato ascoltando alcuni dei temi musicali classici della saga di Indiana Jones, che vengono usati nei momenti topici dell'avventura. Sono proprio quelle che avete in mente.
Il resto della colonna sonora originale è comunque di altissimo livello, così come lo è il doppiaggio dei personaggi. Indiana Jones e l'antico Cerchio è totalmente doppiato in italiano, ma ci sono anche le voci in lingua originale a seconda della provenienza dei personaggi. Si possono ascoltare PNG parlare in italiano (anche nella versione inglese del gioco), tedesco, arabo e altre lingue locali. C'è addirittura una lingua speciale usata solo da personaggi speciali, che non voglio rivelarvi per non fare spoiler.
Prestazioni
Indiana Jones e l'antico Cerchio è un titolo moderno, che fa uso di tutte le tecnologie più avanzate per la gestione grafica. Un grande punto a favore, che mi ha anche stupito in positivo.
Spesso giochi di questo tipo arrivano al day one in condizioni molto precarie, con problemi di stabilità e bug evidenti. Ecco, non è questo il caso, almeno nella mia esperienza.
Per la cronaca, ho provato una versione d'anteprima per PC sulla build che trovate a seguire. Se volete approfondire, è la stessa configurazione usata per questa recensione.
- Scheda Madre: ASUS PRIME X670E-PRO WIFI
- CPU: AMD Ryzen 9 9950X
- GPU: NVIDIA GeForce RTX 4080 SUPER FE
- RAM: G.Skill Trident Z5 Neo (32 GB, 6.000 MHz, CL30)
Le specifiche del mio PC vanno ben oltre quelle consigliate dagli sviluppatori, ma vi assicuro che potete giocare anche su macchine molto meno potenti. Nelle ultime settimane si è creata una piccola polemica sulle specifiche minime per poter far girare bene il gioco, forse prematura: a mio parere è sicuramente un gioco pesante, ma nella media rispetto ad altri titoli usciti di recente.
Nel menu di Indiana Jones e l'antico Cerchio potete scegliere tra tante impostazioni predefinite per la grafica.
Non solo ci sono i classici preset per la qualità (bassa, media, alta, ultra) ma anche alcuni speciali (super ultra, suprema) che mi hanno fatto un po' ridere.
Sono supportati sia il DLSS che il Frame generation di NVIDIA. Se avete un monitor compatibile, vi consiglio anche di attivare la modalità HDR, che rende ancora più bella la grafica. Non ci sono, però, delle opzioni specifiche per disabilitare il ray tracing, né un benchmark integrato per fare delle prove di stabilità.
Al momento non sono ancora disponibili né il path tracing né la tecnologia Ray Reconstruction di NVIDIA, ma è già stato annunciato che arriveranno con un dei prossimi aggiornamenti.
Detto tutto questo, ammetto che Indiana Jones e l'antico Cerchio gira meglio del previsto. Sulla mia configurazione, con dettagli al massimo (preset Suprema), ho ottenuto prestazioni più che soddisfacenti.
- Full HD: 170-180 fps di media
- 4K: 80-100 fps di media
- 4K (con DLSS + Frame Generation): 130-160 fps di media
Ripeto che questi sono dati presi con tutti i dettagli al massimo possibile.
Impostando un preset grafico più ragionevole si riesce tranquillamente ad andare oltre i 200 fps di media in tutte le risoluzioni, anche con GPU meno potenti della mia.
Non ho avuto particolari problemi durante le mie oltre 20 ore di gioco, a parte due notevoli eccezioni: un crash improvviso e senza spiegazione evidente, e continui glitch grafici durante alcune cutscene (non gravi, ma visibili).
Per adesso il gioco non è ancora pulito ed ottimizzato alla perfezione, sebbene sia in uno stato più che buono. La classica patch del day one sistemerà sicuramente alcuni dei problemi che ho notato, spero soprattutto quello delle cutscene.
Per il resto, Indiana Jones e l'antico Cerchio è molto scorrevole. Non ha caricamenti entrando negli edifici, non fa crollare il framerate in aree particolari, si comporta quasi sempre bene.
L'unico vero difetto, se così posso chiamarlo, si presenta prima ancora dell'avvio del gioco: i titoli d'avvio non si possono skippare e durano tantissimo, almeno mezzo minuto.
Inaccettabile nel 2024 (scherzo ma neanche troppo).
Prezzo e Uscita
Indiana Jones e l'antico Cerchio sarà disponibile a partire dal 9 dicembre 2024 su PC e Xbox Series X|S. Per gli utenti in possesso della Premium Edition o della Collector's Edition, il gioco sarà giocabile in anteprima dal 6 dicembre.
La notizia più importante è che sarà incluso sin dal day one all'interno del Game Pass, dunque tutti gli abbonati al servizio potranno giocarci da subito senza costi aggiuntivi.
Se volete acquistarlo, invece, a seguire trovate uno specchietto completo con i prezzi di listino per tutte le edizioni in vendita.
- PC: 69,99€
- Xbox: 79,99€
- Premium Edition PC: 99,99€
- Premium Edition Xbox: 109,99€
La versione Premium Edition contiene il gioco completo con 3 giorni di accesso anticipato, il DLC The Order of Giants Story, il libro digitale e l'equipaggiamento Temple of Doom.
Indiana Jones e l'antico Cerchio arriverà anche su PS5 nella primavera del 2025, come già annunciato ufficialmente da Bethesda.
Nelle ultime settimane, il gioco è anche stato protagonista di una promozione di NVIDIA, che regala una copia digitale a tutti i clienti che acquistano una GPU RTX 40 o un notebook con scheda grafica NVIDIA integrata.
Questo è l'ennesimo indizio che Bethesda ha pensato in grande, anche in termini di marketing. Indiana Jones e l'antico Cerchio vuole essere un blockbuster, un titolo per le masse, e ha tutte le carte in regola per diventarlo.
Il sample per questa recensione è stato fornito da Bethesda, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.
Giudizio Finale
Indiana Jones e l'antico Cerchio
Indiana Jones e l'antico Cerchio vuole essere il nuovo blockbuster di Bethesda. Un gioco largo, pensato per essere mainstream, per piacere a più persone possibile, con i pregi e i difetti che tutto ciò comporta. A livello scenico e narrativo è un lavoro da premiare senza riserve, con un'impostazione da film che coglie in pieno lo spirito della trilogia originale degli anni 80. Il carisma e l'umorismo di Indy si riconoscono dall'inizio alla fine. Le ambientazioni sono storicamente accurate e super dettagliate. È mancato un po' di coraggio, invece, per il gameplay generale, che non presenta guizzi creativi, non prende rischi, sceglie la strada già tracciata da altri. Per certi versi va bene così, anche se avrei preferito un po' più di sfida almeno per i rompicapo. Fatto sta che Indiana Jones e l'antico Cerchio ha tutte le carte in regola per essere un buon successo, e magari per diventare il punto di partenza per una nuova saga di giochi che riportino in auge l'intero genere.
Voto finale
Indiana Jones e l'antico Cerchio
Pro
- Ambientazioni strepitose
- Trama affascinante
- Visuale in prima persona ben fatta
- Impatto grafico notevole
- Colonna sonora commovente
Contro
- Gameplay molto classico
- Enigmi poco sfidanti
- Poca interazione coi PNG e con l'ambiente
- Qualche glitch nelle cutscene
Vezio Ceniccola Scrivo, fotografo, smanetto coi PC, sfreccio con bici e monopattini elettrici. Ogni tanto m'innamoro di giochini indie e gadget assurdi, che poi diventano protagonisti delle mie recensioni. Tra le cose che mi tengono lontano dal PC ci sono la Storia (con la S maiuscola), la musica e lo sport.