iPhone 13 Pro vs Galaxy S22 Ultra: cosa pu imparare Samsung da Apple
03 Aprile 2022 2
Come vi avevamo anticipato in occasione della prima puntata, eccoci al nostro secondo appuntamento della sfida tra Galaxy S22 Ultra e iPhone 13 Pro, un confronto sicuramente diverso dal solito nel quale non andiamo tanto a paragonare i due dispositivi su aspetti come prestazioni, qualità delle foto e scheda tecnica, bensì diamo uno sguardo a tutto tondo ai prodotti per capire quali sono le reali differenze in termini di approccio al mondo smartphone da parte di realtà come Samsung e Apple. Ovviamente la sfida avviene citando i rispettivi top di gamma in quanto meglio di qualsiasi altro prodotto rappresentano il meglio dell’esperienza che le due aziende intendono proporre ai propri clienti.
Dopo aver visto quali sono i punti di forza che Samsung ha nei confronti di Apple, dai quali la casa di Cupertino potrebbe imparare qualcosa per migliorare la sua proposta, oggi vediamo la situazione inversa, ovvero quali sono gli aspetti in cui è Apple a dettare la retta via che il produttore sudcoreano potrebbe cominciare a seguire con maggior impegno.
FOTOCAMERE SUI SOCIAL E MICROFONI DELLE CUFFIE
La presentazione di S22 Ultra ci aveva fatto ben sperare, ma alla fine la situazione sembra essere quella di sempre, con solo qualche miglioria marginale. Ovviamente stiamo parlando del supporto nativo della fotocamera da parte delle applicazioni social, aspetto tanto pubblicizzato in fase di presentazione, ma che poi nel concreto non riesce a convincere come invece accade su iPhone.
Inutile negarlo; chi lavora sui social punta principalmente ad iPhone proprio per l’affidabilità che gli smartphone di Cupertino hanno in questo campo, grazie alla possibilità di utilizzare realmente tutte le potenzialità della fotocamera equipaggiata. Da qualche mese il mondo Android ha cominciato a dare importanza a questo aspetto, prima con la presentazione dei Pixel 6 e poi proprio con i Galaxy S22, per i quali è stato annunciato un particolare supporto da parte di applicazioni come Snapchat e Instagram. Instagram, in particolare, ha introdotto la possibilità di sfruttare tutti i sensori per il passaggio dalla cam principale a quella grandangolare, ma sul fronte della qualità non è cambiato praticamente nulla.
Sempre restando in ambito multimediale, è ancora inspiegabile come mai Samsung non abbia lavorato maggiormente all’integrazione delle cuffie bluetooth in ogni ambito in cui viene richiesto l’utilizzo del microfono. Considerando che le Galaxy Buds sono uno dei tasselli fondamentali dell’ecosistema Samsung, è davvero bizzarro constatare che il microfono delle cuffie non possa essere utilizzato per operazioni diverse dalle chiamate, come ad esempio inviare un vocale su Telegram.
Samsung ha più volte dimostrato di essere in grado di gestire al meglio tantissimi aspetti di Android, andando a creare soluzioni a tutti quei problemi a cui Google non aveva ancora posto rimedio. Basti pensare alla sua ottima implementazione del multitasking, ad esempio, quindi non è chiaro perché non punti a raffinare anche quelle ultime spigolosità che restano per offrire un’esperienza al di sopra di quella proposta dalla concorrenza Android e sul livello di Apple.
SOLO NOVIT COLLAUDATE
Ormai lo si ripete da tempo: Apple adotta le nuove tecnologie solo quando sono mature, quasi come se il mantra servisse a giustificare la casa di Cupertino ogni volta che si fa trovare impreparata all’appuntamento con la next big thing. Un tempo questo discorso veniva fatto per i pannelli OLED - Apple li userà quando saranno perfetti, si diceva -, mentre di recente era il tema dei 120 Hz a tenere banco tra chi lamentava la presenza di poche innovazioni sugli smartphone di Cupertino.
Gli altri argomenti ad oggi rimasti riguardano l’adozione del Touch ID sotto al display, la ricarica rapida e i sensori fotografici ad alta risoluzione. Quest’ultimo dovrebbe trovare risposta con il salto ai 48 MegaPixel che dovrebbe avvenire quest’anno su iPhone 14 Pro, mentre per il primo non c’è ancora molto da dire, se non che a Cupertino ci stanno lavorando (ma chissà se verrà mai implementato)
Ma alla fine conta solo una cosa: la strategia di Apple ha pagato o no? A darci la risposta è proprio Galaxy S22 Ultra (e i suoi predecessori, S20 Ultra in particolare), dal momento che mai come quest’anno Samsung ha giocato la carta dell’azzardo puntando su soluzioni inedite per il mercato.
Prima di parlare di ciò è bene però dare uno sguardo a ciò che è già avvenuto, ovvero come sono andate la implementazioni tardive delle nuove tecnologie da parte di Apple. Per farla breve, sono andate tutte molto bene. Se guardiamo al tema dell’OLED, infatti, ci accorgiamo di come la casa di Cupertino sia ad oggi l’unica azienda ad aver virtualmente eliminato il problema del burn-in (avete mai visto un iPhone X con lo schermo rovinato?), anche grazie a scelte impopolari come la maggior difficoltà che si riscontra su iOS per rimuovere la regolazione automatica della luminosità, fondamentale per preservare la buona salute del pannello.
Ottimi i risultati anche per quanto riguarda la gestione dei 120 Hz, dal momento che l’adozione di schermi LTPO, un’implementazione intelligente del software e l’incremento delle batterie hanno permesso ad iPhone 13 Pro e Pro Max di essere gli unici smartphone in commercio in cui il salto ai 120 Hz non ha portato ad un crollo verticale dell’autonomia.
Certo, per diversi anni Apple non ha potuto giocare diverse carte durante le sue presentazioni, un qualcosa che poche aziende potrebbero permettersi di ignorare, ma che alla fine dei conti non hanno mai inciso in maniera significativa sulle vendite. Quasi nessuno ha ignorato gli iPhone 12 per l’assenza di ProMotion o iPhone 7 per la mancata adozione dell’OLED.
A differenza di Apple, invece, Samsung ha scelto di cavalcare con maggior facilità alcuni trend del momento (tranne quello della ricarica rapida, forse perché ancora scottata dal caso Note 7), portando ad esempio una fotocamera da 108 MegaPixel sul già citato S20 Ultra. Come è andata in quel caso? Non molto bene, considerando che durante l’utilizzo reale è emersa la necessità di un sistema di messa a fuoco laser per compensare le criticità introdotte dal nuovo sensore, fatto che ha sempre compromesso l’esperienza d’uso su S20 Ultra.
L’altra novità di grandissimo spessore riguarda proprio S22 Ultra, ovvero l’utilizzo della famosa GPU realizzata in collaborazione con AMD, al centro dei rumor da diversi anni e attesa come un vero e proprio punto di svolta per tutto il settore mobile. Anche in questo caso le cose non stanno andando proprio bene, almeno sino ad oggi.
L’utilizzo di un hardware completamente inedito come la Xclipse 920 basata su architettura RDNA 2, infatti, ha costretto i possessori dei Galaxy S22 con SoC Exynos 2200 a doversi confrontare con problemi di incompatibilità e glitch grafici che sembravano ormai sepolti nella notte dei tempi del mondo Android.
Le prime settimane di utilizzo di S22 Ultra, infatti, sono state accompagnate da problemi di ogni tipo direttamente riconducibili al nuovo hardware video (problemi con l’accelerazione video sul browser, glitch nei filmati su YouTube, problemi di composizione della schermata di sblocco, righe viola casuali e altro ancora). Con gli ultimi aggiornamenti la situazione è migliorata, ma siamo ancora lontani dalla perfezione e a questo punto è lecito chiedersi quando S22 Ultra riuscirà ad offrire un’esperienza d’uso fluida e scattante in ogni ambito, senza mostrare quella pesantezza di fondo tipica dei dispositivi non propriamente ottimizzati.
E poi c’è il discorso gaming, il quale introduce un livello di problematiche che non ci era mai capitato di riscontrare in nessun altro dispositivo passato. A conti fatti, ad oggi un Galaxy S21 Ultra performa meglio di S22 Ultra in qualsiasi gioco e il problema non riguarda le scarse prestazioni della GPU, bensì la mancata ottimizzazione dei titoli Android per un hardware che si trova solo su un SoC specifico.
Per fare qualche esempio pratico, ad oggi Call of Duty Mobile continua a non identificare la GPU di S22 Ultra e non offre quindi alcun settaggio grafico avanzato, quindi non è possibile giocarlo a dettagli che vadano oltre quelli bassi (ma si arriva a 60 fps, anche se non stabilissimi).
Nota: il comparto grafico di CoD: Mobile è migliorato molto con l'aggiornamento del 29 marzo, ma la situazione non è stata comunque risolta del tutto. Abbiamo comunque ritenuto di non modificare questa parte delle riflessioni in quanto rispecchiano pienamente i problemi che gli utenti hanno dovuto fronteggiare nel primo mese di vita dello smartphone a causa del salto di architettura improvviso.
Allo stesso modo, Genshin Impact non gestisce in maniera corretta il motion blur, che deve quindi essere necessariamente disattivato per raggiungere un minimo di giocabilità, ovviamente a dettagli bassi.
Gli stessi problemi non esistono sulla variante Snapdragon, in quanto la Adreno 730 di Snapdragon 8 Gen 1 - per quanto anch’essa richieda ottimizzazioni particolari per sfruttarla al meglio - viene comunque riconosciuta come una GPU di fascia alta della nota serie Adreno, quindi i titoli sono pronti sin da subito per offrire un livello di settaggi ALMENO identico a quanto offerto su Snapdragon 888.
Chiaramente un prodotto inedito come Xclipse 920 avrebbe richiesto un approccio molto diverso da parte di Samsung, ovvero un lavoro a stretto contatto con almeno i 10 principali sviluppatori per portare sul mercato delle versioni ottimizzate esplicitamente per questo SoC, in modo che i consumatori avessero avuto tra le mani un prodotto in grado di esprimere il suo vero potenziale in alcuni scenari.
Invece, ad oggi, nessun titolo o applicazione è ottimizzata per lavorare con l’architettura RDNA 2 e questo lo avvertiamo - come già detto - in praticamente ogni ambito dello smartphone che richieda un utilizzo anche minimo della GPU. Senza tornare a toccare il tema dei giochi, basta lo scrolling del feed di un social come Twitter o Facebook per mostrarci rallentamenti inspiegabili su un hardware di questa caratura.
Viene quindi da farsi qualche domanda: perché Samsung non ha atteso almeno un altro anno prima di portare una soluzione così innovativa su un prodotto commerciale? Perché si è ritenuto che il mercato europeo dovesse accedere ad un dispositivo così limitato rispetto alla variante internazionale? Per anni si è parlato dello scontro Exynos vs Snapdragon, ma mai come quest’anno è evidente che i problemi di gioventù non potevano essere ignorati.
Sotto questo aspetto, Samsung deve imparare molto da Apple. Trattenere la novità del momento, per poi rilasciarla solo quando porta un reale vantaggio per l’utente, è fondamentale per un brand che di fatto rappresenta il principale riferimento nel mondo Android.
NON PENALIZZARE CHI ODIA LE PADELLE
Al netto dei problemi di gioventù di Exynos 2200, Galaxy S22 Ultra è comunque lo smartphone più completo presente nel listino Samsung e dispone di una serie di accorgimenti che lo contraddistinguono anche dagli altri Galaxy S22, e questo non è per forza un bene.
Con le sue dimensioni decisamente importanti - specialmente in larghezza -, Galaxy S22 Ultra non è uno smartphone per tutti, ma è l’unico S22 che potete comprare se non volete rinunciare ad alcuna delle novità introdotte da Samsung quest’anno, o quasi. Si perché c’è un solo aspetto sul quale gli altri S22 sono superiori ad Ultra, ovvero l’adozione di un design che rappresenta l’evoluzione di quello precedente di S21, con bordi finalmente simmetrici, display piatto e dimensioni anche più contenute.
Purtroppo non si può dire lo stesso sotto il profilo tecnico, quindi il display migliore, il comparto fotografico più completo, la batteria più capiente (questa ci può stare, visto che è legata alle dimensioni) e le configurazioni di memoria più spinte sono ad esclusivo appannaggio di S22 Ultra. A complicare la situazione c’è anche il fatto che S22 base risulta depotenziato anche rispetto a S22+, rispetto al quale offre un display meno luminoso, ricarica rapida più lenta e niente Wi-Fi 6E, posizionandolo quindi su un gradino inferiore anche sotto questi aspetti.
Anche in questo caso Samsung dovrebbe guardare a cosa ha fatto Apple, ovvero creare due linee di smartphone nelle quali i modelli di dimensioni diverse non vengono penalizzati particolarmente, ma offrono esattamente lo stesso identico hardware. iPhone 13 e 13 mini sono lo stesso dispositivo e chi vuole il modello compatto non viene punito nell’esperienza d’uso di comparti come fotocamera e prestazioni, così come chi vuol spendere di più può scegliere tra iPhone 13 e 13 Pro lasciandosi influenzare solo dalle dimensioni del dispositivo.
Quest’anno chi vuole un Galaxy S22 base deve fare i conti con il fatto che - sotto diversi aspetti - si tratti di uno smartphone molto vicino a toccare la linea di confine che ogni anno separa la serie Galaxy S da quella S FE, visto che introduce rinunce inspiegabili per la fascia di prezzo a cui è proposto. Chi vuole il top in casa Samsung non può pensare di averlo in dimensioni accettabili, ma deve per forza di cose puntare all’Ultra e portarsi a casa anche un accessorio come S Pen che probabilmente non utilizzerà mai in vita sua.
CONCLUSIONI
Così si conclude il nostro confronto tra le due filosofie proposte da Samsung e Apple, espresse al meglio dagli ultimi top di gamma delle due aziende. Ovviamente in questi due articoli non abbiamo trattato quelle che sono le differenze legate esclusivamente al modo differente con cui operano Android e iOS, ma abbiamo provato a dare uno sguardo ad alcune scelte significative che possono spingere un utente a preferire una filosofia rispetto ad un altra, posto che in ogni caso non esiste il prodotto perfetto in assoluto, ma solo quello più vicino alle proprie esigenze.
Samsung ha sicuramente dalla sua il vantaggio di trovarsi in una posizione di intersezione davvero unica tra il mondo Android e quello Windows, con collaborazioni strettissime con Google e Microsoft che la rendono l’unico produttore per cui ha realmente senso parlare di ecosistema. Dal vasto numero di accessori, indossabili, funzionalità come DeX e interconnessione con il mondo Windows, ad oggi Samsung propone un’offerta completa sotto ogni fronte come nessun altro produttore è in grado di fare.
Nessun altro produttore a parte Apple, ovviamente, la quale ancora oggi continua a proporre con successo l’esempio di ecosistema originale, visto il suo sempre più profondo controllo su ogni aspetto dei suoi dispositivi, dall’hardware al software. La scelta di uno smartphone, specialmente quando si guarda a fasce di prezzo non popolari, è anche dettata dall’attenzione a questi dettagli ed è assolutamente guidata dalla filosofia verso la quale siamo più affini.
Preferiamo premiare le scelte più conservative - ma oculate - di Apple o dare maggior peso all’innovazione di Samsung? Preferiamo scegliere un dispositivo che offre una migliore esperienza social o uno che propone modalità desktop e multitasking avanzato? Queste, come le altre, sono tutte scelte personali che hanno un peso diverso a seconda del singolo, ma speriamo che questo nostro raffronto vi abbia aiutato ad avere un quadro più completo della situazione.
VIDEO
- Samsung Galaxy S22 Ultra 5G disponibile online da Unieuro a 1,279 euro. Il rapporto qualit prezzo discreto ma il miglior dispositivo in questa fascia di prezzo.
- Apple iPhone 13 Pro disponibile online da eBay a 1,049 euro.
(aggiornamento del 28 febbraio 2022, ore 09:48)