L'entrata in vigore del Digital Markets Act rappresenterà un punto di svolta importante per il mondo mobile, dal momento che imporrà ai grossi colossi del tech come Google e Apple - ma non solo - di allargare le maglie dei propri ecosistemi, al fine di abbandonare il proprio ruolo di gatekeeper e di garantire quindi maggior concorrenza e libertà di scelta per l'utente sulle rispettive piattaforme.
Apple è sicuramente tra le aziende più colpite da questo giro di vite, in quanto la casa di Cupertino è solita esercitare un controllo stretto su tantissimi aspetti hardware e software dei suoi prodotti, come ad esempio il motore di rendering utilizzato dai browser che possono essere installati su iOS e iPadOS.
Con l'avvento del DMA questo scenario è destinato a mutare, in quanto anche Apple sarà costretta a permettere alternative a WebKit sui suoi sistemi operativi e la questione è stata anche al centro di un più ampio discorso svolto dalla CEO di Mozilla Mitchell Baker, intervistata nel podcast Decoder di The Verge (link alla puntata in fonte). Durante l'episodio si è parlato anche di altri temi di attualità - come il ruolo delle AI nella eterna lotta dei browser -, ma in questo articolo ci concentriamo principalmente sulla questione relativi al futuro di Firefox di iOS e iPadOS.
IOS E IPADOS SENZA L'OBBLIGO DI WEBKIT: UN FUTURO NON LONTANO
Per chi non lo sapesse, i sistemi operativi mobile di Apple permettono esclusivamente l'esecuzione di WebKit come unico motore di rendering, motivo per cui browser alternativi come Chrome, Firefox, Edge e così via, non sono altro che delle versioni alternative di Safari, dal momento che non possono sfruttare i motori di rendering nativi che sono alla base della loro esperienza di navigazione così diversa.
Ciò significa che, nel momento in cui Apple sarà costretta a fare un passo indietro sulla questione, si apriranno le porte a tante reali alternative che potrebbero cambiare profondamente l'esperienza d'uso web su iOS e iPadOS e pare che Mozilla si stia tenendo sempre pronta per fare la sua mossa quando ciò accadrà.
Interrogata esplicitamente sulla questione, la Baker ha confermato che l'azienda sta costantemente guardando allo scenario in cui potrà offrire il prodotto che vuole anche su iOS/iPadOS, tuttavia ha anche bloccato sul nascere un'altra domanda ancora più precisa, ovvero se Mozilla abbia sviluppato o meno una versione di Firefox per iOS che non utilizza WebKit. In questo caso la risposta è stata la classica lo vedrete quando saremo pronti a parlarne, una frase che solitamente indica che il prodotto in questione è realmente in lavorazione, ma che nei fatti non rappresenta assolutamente una conferma.
Baker ha anche sottolineato come il vincolo di WebKit non sia l'unico problema nello scenario dei browser mobile, bensì ci sono altri aspetti che devono essere considerati, specialmente da parte delle regolamentazioni che puntano ad aprire il mercato. In questo caso l'attacco è diretto anche ad Android e riguarda i modi che i vari sistemi operativi hanno per forzare la scelta dell'utente verso un altro browser, anche quando ne è stato impostato uno predefinito diverso da Safari/Chrome (in relazione a iOS/Android). Spesso, infatti, ci sono diverse istanze del sistema operativo in cui la scelta dell'utente viene scavalcata e un determinato link viene aperto da un browser diverso da quello predefinito, una cosa che non accade quasi mai in ambito desktop.
Un altro aspetto interessante dell'intervista riguarda il fatto che, stando agli studi di Mozilla, le abitudini di utilizzo dei browser mobile non sono così radicate come succede su Windows, Linux e macOS, visto che gli utenti sembrano avere una maggiore propensione al cambiamento, o comunque una volontà più ampia di provare cose nuove. D'altronde le piattaforme mobile invitano a superare questa staticità partendo proprio dall'esistenza di store di applicazioni che spingono gli utenti a scaricarne sempre di nuove, motivo per cui è più probabile che un utente mobile provi un browser diverso da quello predefinito.
I PREPARATIVI DI APPLE
Il cambiamento che il DMA porterà con sé è ormai inevitabile e anche Apple sta già lavorando ad un futuro di maggiore apertura per i suoi sistemi. Ovviamente la casa di Cupertino non ha confermato alcun intervento in maniera esplicita, ma un rapporto di Bloomberg dello scorso anno ha evidenziato come Apple potrebbe presto intervenire su alcuni ambiti particolarmente scottanti di iOS e iPadOS, tra cui l'apertura del chip NFC a altri sistemi di pagamento, la possibilità di effettuare il sideloading di app esterne a App Store e la già citata liberazlizzazione del motore di rendering web.
Questi interventi, assieme ad altri più generici, permetteranno a iOS e iPadOS di rimuovere alcune delle limitazioni storiche delle piattaforme, andando ad offrire un ambiente più competitivo e aperto verso i bisogni dei singoli utenti. Resta da capire quando Apple intenderà compiere questo passaggio fondamentale; secondo alcune indicazioni i primi passi potrebbero avvenire già con iOS/iPadOS 17, ma per scoprirlo con certezza bisognerà aspettare la prossima WWDC.