Il 2024 ha visto nei mesi di gennaio e febbraio una serie di test di IT-alert su rischi specifici in numerose zone d'Italia, l'ultima il 6 febbraio. Perciò, la Protezione Civile ha elaborato tutti i dati ricevuti dai questionari anonimi e volontari che era possibile compilare nel momento della ricezione del messaggio di test.
In questo modo sono state raccolte le informazioni da giugno 2023 a febbraio 2024, in cui sono stati svolti test sia su alcune regioni sia su aree più delimitate: hanno restituito 2.692.417 questionari compilati, che mostrano come la popolazione ha percepito il sistema di allarme, confermando quanto già analizzato a ottobre 2023.
Ricordiamo che non esiste un app di IT-alert e che il messaggio sarà ricevuto da tutti gli smartphone collegati a una cella della rete di telefonia mobile.
Infatti, la percentuale di persone che hanno ricevuto il messaggio è rimasta pari al 93%, come anche è rimasta inalterata la percentuale di persone che non sapevano fosse un messaggio istituzionale, cioè l'11%.
Arrivano dati positivi da parte delle persone, che dichiarano di trovare il servizio piuttosto utile (91%) e che non hanno avuto problemi ad interagire con il messaggio (90%). Inoltre, la percentuale di overshooting (chi ha ricevuto il messaggio al di fuori delle aree territoriali indicate) è del 1,6%, quindi questo sta a dimostrare che l'errore del sistema è piuttosto basso e tollerabile.
Per chi volesse consultare il resoconto, la Protezione Civile ha pubblicato i dati sul sito ufficiale di IT-alert, dove si trova una dashboard con cui si può interagire, selezionando tutto il periodo in esame o una data specifica: così si può analizzare il risultato non solo su scala nazionale, ma anche a livello locale, selezionando la data del test effettuato in prossimità delle proprie zone.