L'AI spaventa e affascina, l'Italia litiga con la tecnologia | HDrewind 8

1 year ago 174

Eccoci con un nuovo HDrewind, l'appuntamento in cui vi raccontiamo in chiave diversa le notizie più significative e le curiosità della settimana. Siamo all'ottava settimana del 2023. Nonostante si tratti di un riassunto, l'articolo che ne vien fuori spesso non è breve. Ecco quindi un indice per destreggiarsi comodamente fra i diversi argomenti.

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONTINUA A FARE DISCUTERE

L’intelligenza artificiale continua a impegnare gran parte della conversazione del settore tech. L’avvento della cosiddetta “AI generativa”, resa famosa da software come ChatGPT (chatbot) e DALL-E (immagini) di OpenAI, è vista al tempo stesso come una potenziale grave minaccia e una potenziale miniera d’oro - per scopi sia leciti sia più, diciamo così, questionabili (come ha dimostrato tutta la faccenda dei libri falsi su Amazon scritti da ChatGPT).

La settimana è partita effettivamente per il “team carne e ossa”: un essere umano è riuscito a battere l’intelligenza artificiale a una partita di Go dopo anni di sconfitte ad altissimi livelli (soprattutto “grazie” agli sforzi di DeepMind, una delle tante controllate di Alphabet). C’è un piccolo dettaglio, però: la teoria della strategia vincente (14 partite vinte su 15) è stata messa a punto... Da un altro sistema AI, addestrato per trovare punti deboli nella strategia di KataGo, che nel frattempo è diventato uno dei software più forti in questo specifico gioco. L’implementazione tuttavia è stata 100% umana, e nemmeno di un campione rinomato, ma di un dilettante.


Poi è arrivato il creatore di ChatGPT e amministratore delegato di OpenAI, Sean Altman, a stendere più di una nuvola buia sul futuro dell’intelligenza artificiale (ma più che altro del nostro, in effetti): in una serie di tweet, Altman ha detto che in questo particolare settore bisogna davvero, davvero impegnarsi per prevenire potenziali disastri con leggi e paletti ben chiari, condivise quanto più possibile a livello internazionale.

Intanto la versione “powered by AI” di Bing, il motore di ricerca di Microsoft, e del browser Edge ha iniziato a circolare in versione Preview anche su mobile, dopo un primo debutto su desktop. In generale i feedback sono positivi, sempre tenendo presente la natura pionieristica dell’iniziativa in questa fase. Tra l’altro l’AI di Bing sta arrivando anche su Skype: potrà essere aggiunto alle chat di gruppo come se fosse un qualsiasi utente e lo si potrà interrogare su svariati argomenti, esattamente come avviene tramite il motore di ricerca.

Bill Gates, che con Microsoft qualche trascorso ce l’ha (giusto come fondatore e amministratore delegato per più o meno 25 anni) ritiene che l’AI possa essere la prossima grande ondata di innovazione tecnologica, come sono stati prima di essa gli smartphone, internet e i PC, e più in generale la cosa più importante di questo decennio. Google, secondo Gates, è stata presa un po’ in contropiede, e la sua supremazia per il futuro potrebbe non essere così scontata.

Sarà vero, ma intanto la bolletta dell’innovazione è salata: secondo le ultime stime, l’uso di chatbot AI nei motori di ricerca ne incrementa i costi di gestione di dieci volte, nientemeno. In questo senso, è interessante osservare due iniziative che puntano a “democratizzare”, almeno un pochino, la tecnologia: primo, la community di Hugging Face ha stipulato una partnership con Amazon Web Services, secondo, Qualcomm lavora per portare l’AI generativa sui dispositivi Android in modo nativo.

ITALIA VS TECH, TRA ATTACCHI HACKER E DUBBI SUL FUTURO DI SPID

La pubblica amministrazione italiana, spesso criticata per il suo rapporto, diciamo, tutt’altro che idilliaco con la tecnologia, ha dovuto fare i conti con un attacco hacker filorusso: nella giornata di mercoledì diversi siti istituzionali, tra cui quello del Ministero degli esteri, della Difesa e dei Carabinieri, sono stati messi offline per diverso tempo da un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) condotto dal gruppo NoName57(16). Il gruppo protesta contro il sesto pacchetto di assistenza militare promesso dall’Italia all’Ucraina.

L’operatività dei siti è stata ripristinata in tempi ragionevolmente rapidi e non ci sono stati altri attacchi, per fortuna. Tuttavia, altri grattacapi di natura tecnologica provengono dallo SPID, ovvero il Sistema Pubblico di Identità Digitale. I contratti con gli 11 gestori che si occupano di fornire le credenziali di accesso (per esempio Poste, TIM, InfoCert e così via) - sono scaduti lo scorso 31 dicembre, e il 22 aprile 2023 è la data ultima per trovare un nuovo accordo. In caso contrario, dopo quella data, praticamente tutti i servizi che fanno uso dello SPID cesseranno di funzionare - o quantomeno richiederanno un sistema di autenticazione alternativo.

Il problema è che nonostante sia molto usato, diffuso e in generale apprezzato (anche considerando i vari concorrenti di tutta Europa) ci sono molte critiche sui costi di mantenimento, che stando ai gestori potrebbero aumentare in modo vertiginoso. Finora sul piatto c’è stato 1 milione di euro da spartire tra tutti i gestori coinvolti, la nuova richiesta è di ben 50 milioni. È vero che esiste la CIE (Carta d’Identità Elettronica) come alternativa, che promette di essere ancora più semplice per il cittadino e soprattutto economica da gestire, ma la sensazione è che ancora non sia tutto perfettamente maturo.

SETTORE TECH IN DIFFICOLT TRA LICENZIAMENTI E RINCARI

Il periodo di difficoltà economiche del settore tech ha portato ancora svariate brutte notizie: ci sono stati licenziamenti presso Ericsson, Google ha chiuso un’altra startup nel campo della robotica, PosteMobile ha annunciato alcuni aumenti e TIM ha provato a “indorare la pillola” delle ultime rimodulazioni con un po’ di Giga gratis. Anche Amazon ha alzato i prezzi di diversi prodotti, tra cui gli Echo e le Fire TV.

In tutto questo c’è una voce controcorrente: Netflix, che in alcuni mercati ha addirittura abbassato i prezzi di alcuni abbonamenti. Nemmeno a dirlo, l’Italia non è tra i Paesi fortunati. Per fortuna a noi ci pensa Iliad con 130 Giga (in 4G) a 8,99€ al mese, ma solo per le prossime due settimane!

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