Nella sua lotta contro i minatori di criptovalute, l'anno scorso NVIDIA aveva introdotto sul mercato le schede grafiche LHR (Lite Hash Rate), intese a limitare le prestazioni, fino al 50%, per il mining di Ethereum e altre criptovalute.
Il concetto in teoria è semplice: essendo le schede LHR meno redditizie per il mining in quanto hanno un maggiore assorbimento di energia a fronte di un hash rate minore, verranno acquistate dai giocatori. Da allora tutte le schede NVIDIA messe in vendita erano LHR, a eccezione della RTX 3090. Il problema sono i driver LHR, che nel giro di un anno sono stati completamente sbloccati.
Prima ci ha messo del suo NVIDIA, pubblicando per errore a una settimana dal rilascio delle LHR i driver per sbloccarle, per poi metterci una pezza con un aggiornamento. Dopo pochi mesi, gli sviluppatori di NiceHash avevano già sbloccato il 70% dell'algoritmo LHR, e ora lo hanno disabilitato al 100% per la maggior parte degli SKU.
Il nuovo sblocco LHR funziona solo su Windows e supporta solo l'algoritmo DaggerHashimoto (Etash), ma è stato confermato dal team di Benchmark.pl, che ha mostrato una scheda RTX 3080 Ti passare da 85-88 MH/s a 117 MH/s (immagine sotto).