L'intelligenza artificiale di iPhone non è pronta: Apple vuole pagare Google per usare la sua

6 months ago 156

Secondo quanto riferito dal giornalista di Bloomberg Mark Gurman, Apple sarebbe in trattativa con Google per utilizzare Gemini sulla prossima versione di iOS. 

A riferirlo sarebbero state persone informate sui fatti che Gurman non ha ovviamente citato: d'altra parte, il giornalista è una delle fonti più fidate e sicure quando si parla di Apple, quindi possiamo prepararci all'idea di vedere l'intelligenza artificiale di Google su iPhone.

Gemini è il modello di IA generativa attualmente utilizzato sui Pixel e sulla serie Samsung Galaxy S24, che consente di eseguire funzioni come la generazione automatica dei messaggi o la cancellazione di elementi specifici dalle foto. Secondo quanto riferito, Apple avrebbe valutato anche una collaborazione con OpenAI, l'azienda dietro ChatGPT.

L'intelligenza artificiale e iOS 18

Nelle ultime settimane si è parlato molto di come iOS 18 sarà la prima versione del sistema operativo di Google a fare largo uso di intelligenza artificiale.

Si parla soprattutto di una Siri completamente rinnovata e molto più utile che in passato, ma finora tutte le notizie avevano dato per certo che Apple avrebbe utilizzato un'intelligenza artificiale sviluppata autonomamente.

Lo stesso Tim Cook aveva fatto espliciti riferimenti a come Apple stesse lavorando da anni al suo modello di intelligenza artificiale generativa, ed è circolato molto il nome di AppleGPT, ossia un chatbot attualmente in fase di test a Cupertino.

Forte dei suoi chip Apple Silicon, l'azienda della mela potrebbe utilizzare un approccio fortemente basato sull'elaborazione in locale (edge AI) e, come suggerito dallo stesso Gurman, l'uso di Gemini potrebbe essere destinato all'elaborazione in cloud, ad esempio per la generazione di testi basati su un prompt.

Al momento sia Apple che Google (così come OpenAI) hanno scelto di non commentare la notizia. È probabile che gli accordi non siano ancora completamente definiti, ma anche se la trattativa tra le due aziende dovesse saltare, Apple potrebbe rivolgersi ad altri competitor come OpenAI o Anthropic.

Una questione di accordi

Che si tratti solo di elaborazione in cloud o meno, se Apple fosse al pari dei suoi rivali in termini di sviluppo dell'intelligenza artificiale, è molto probabile che questa trattativa non esisterebbe.

Google Gemini Italia Final

Tuttavia, è bene ricordare che accordi simili sono molto comuni nel settore: la stessa Google paga 18 miliardi di dollari l'anno ad Apple per avere il suo motore di ricerca come default su Safari. 

Se Apple decidesse di pagare una licenza per l'uso di Gemini, Google potrebbe sfruttare l'occasione per "rimettersi in pari" e rivaleggiare al meglio con le altre grande aziende della Silicon Valley che stanno puntando molto nel settore dell'intelligenza artificiale (come Microsoft, Meta o OpenAI), e che in molti casi sono ancora avanti rispetto ad Apple e Google, "colpevoli" di essersi lanciati troppo tardi nella corsa all'intelligenza artificiale generativa.

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