Sono giorni di novità in casa Apple quelli che stiamo vivendo: ieri il lancio dei SoC M2 Pro e Max, che hanno debuttato su MacBook Pro e Mac mini, ed oggi un nuovo HomePod, che questa volta, per fortuna, arriva anche in Italia. Eppure sapete cosa mi ha colpito di più nei vari comunicati stampa dell'azienda di Cupertino? L'inutile paragone degli ultimi Apple Silicon con dei processori Intel vecchi ormai di anni.
Quel paragone 2 volte senza senso
Il nuovo MacBook Pro ha prestazioni fino a sei volte più scattanti rispetto al modello più veloce di MacBook Pro con processore Intel.
Così Apple saluta fin dalle prime righe della sua press release l'avvento dei nuovi MacBook Pro con M2 Pro e Max, ricordando ai suoi utenti che un tempo anche l'azienda di Cupertino impiegava i processori Intel, che ormai però sono una cosa del passato, surclassati dalle performance degli Apple Silicon.
Il problema è che questo paragone, nel 2023, è sbagliato per almeno un paio di buoni motivi.
Anzitutto Apple mette a confronto dei processori appena usciti con degli Intel di 10ma generazione, quando adesso siamo arrivati alla 13ma. Se i nuovi M2 Pro e Max non fossero superiori a ciò che Intel sfornava 3 generazioni fa sarebbe un bel problema (per Apple)!
Inoltre il confronto avviene tra architetture completamente diverse, tanto che è Apple stessa a specificare meglio le cose nel seguito del comunicato, citando proprio specifiche applicazioni (Motion, Xcode, Photoshop, Cinema 4D, DaVinci) nelle quali i nuovi MacBook superano nettamente le performance quelli di 3 anni fa. E lo stesso più o meno vale per il comunicato del nuovo Mac mini.
Per fortuna poi Apple si ricorda di fare anche qualche paragone con la generazione precedente di Apple Silicon, che è senz'altro più sensato e di utilità per l'utente che voglia fare un acquisto consapevole.
Ma perché tirare fuori adesso, che la transizione della propria line-up ad ARM è praticamente completa, un partner/concorrente che ormai ti sei lasciato alle spalle anni fa? Non è che Apple sta iniziando a sentire qualche tipo di pressione?
Apple aveva già vinto
Ne abbiamo parlato di recente anche in un video sul nostro canale YouTube, e lo ribadiamo senza mezzi termini: il passaggio dei Mac all'architettura ARM è stato vincente, sotto praticamente tutti i fronti. E sia chiaro che non è solo una nostra opinione personale, ma bene o male della stampa in generale, per non parlare del pubblico: il successo dei Mac in questi anni ne è la riprova. Più silenziosi, performanti, e dalla grande autonomia: gli M1 hanno cambiato il modo di utilizzare un portatile per molte persone, ed hanno anche permesso la realizzazione di sistemi desktop con design altrimenti impossibili, con i nuovi iMac.
Ed a ribadire il successo di Apple ci pensò la stessa Intel, che in una serie di video cercò di screditare i MacBook, risultando però così poco convincente che anche uno youtuber solitamente pacato come Marques Brownlee si sentì in diritto di prendere un po' in giro i goffi tentativi dell'azienda di Santa Clara.
Ora però le parti sembrano quasi essersi invertite, perché è Apple quella "fuori luogo" in questo caso. Nel corso degli ultimi anni infatti Intel non è certo stata a guardare, e con la 12ma generazione ha non solo riagguantato la rivale AMD, ma anche imparato qualche mossa dal libro di Apple, in particolare l'uso di core di tipo diverso assieme, più efficienti o più performanti, in modo da adattarsi meglio ai vari carichi di lavoro. È con loro che Apple avrebbe dovuto paragonare i nuovi MacBook Pro, se avesse voluto fare un raffronto equo e di qualche utilità per i potenziali acquirenti, e non dei vecchi processori che ormai in commercio troverete solo usati.
O forse no?
C'è sempre stata e sempre ci sarà rivalità tra Mac e PC, fin dai tempi delle bellissime pubblicità comparative di 15 anni fa, non è quello il problema. Entrambi hanno i loro punti di forza, ed entrambi le loro debolezze.
E nel 2023, ormai, le performance possono essere di un qualche valore solo per gli utenti più esigenti e "professionali", perché tutti gli altri saranno comunque ben serviti, qualsiasi metà del cielo scelgano.
Ci sono così tante differenze a livello di form-factor, di tecnologie supportate e, non da ultimo, di software, che per quel che ci riguarda non ci sarà mai un vincitore; e va benissimo così. Del resto la scelta non è mai stata un problema per gli acquirenti, e se da una parte è vero che i portatili Windows in generale ne offrono molta di più, non da ultimo per fascia di prezzo, con l'avvento dei primi Apple Silicon i MacBook erano tornati ad essere convenienti anche dal punto di vista monetario.
Adesso però il mercato è cambiato. Adesso è tutto più caro. Adesso lo strapotere dei giganti della Silicon Valley non è mai stato così debole.
Probabilmente è anche per questo che le aziende si punzecchieranno sempre più a vicenda, perché fa parte del gioco, ed in parte è anche ciò che i fan dell'una o dell'altra parte vogliono. L'importante è solo non farsi confondere dal fuoco incrociato, perché in molti casi è solo fumo negli occhi.