Il ghiaccio marino antartico nel 2024 ha raggiunto livelli vicini ai minimi storici per il terzo anno consecutivo, suggerendo un cambiamento a lungo termine nelle condizioni dell'Oceano Meridionale, probabilmente dovuto al cambiamento climatico globale.
Anche il ghiaccio marino dell'Oceano Artico continua a diminuire, seguendo un trend lungo ormai 46 anni, che non accenna ad arrestarsi.
Il motivo per cui ciò è importante e fonte di allarma, è che innesca un pericoloso circolo vizioso. La riduzione del ghiaccio influisce infatti sul riscaldamento atmosferico sopra i poli, accelerando il ciclo di fusione. In pratica, più il ghiaccio si scioglie, più si scioglierà.
Storicamente, il ghiaccio che circonda il continente antartico ha sempre subito forti fluttuazioni di anno in anno, ma se facciamo la media a livello di decennio c'è sempre stata una certa stabilità. Negli ultimi anni, invece, la copertura di ghiaccio marino intorno all'Antartide è crollata.
I dati raccolti dai satelliti NASA mostrano che l'estensione minima annuale del ghiaccio marino antartico è stata il 20 febbraio 2024, con una riduzione del 30% rispetto alla media di fine estate del periodo 1981-2010.
Anche il massimo invernale del ghiaccio marino artico del 2024 è tra i più bassi registrati, con un continuo declino che va avanti da 14 anni.
Le ripercussioni di questi fenomeni hanno chiaramente portata globale. La riduzione dei ghiacci rende infatti la Terra più soggetta al riscaldamento solare. Il ghiaccio marino serve infatti anche a riflettere le radiazioni del Sole, soprattutto d'estate, contribuendo a mantenere il pianeta più fresco. Niente ghiaccio = più caldo per tutti.
Se le cose continueranno così (e nulla lascia pensare che andrà altrimenti) nel giro di un ventennio (ma probabilmente anche prima) avremo estati praticamente prive di ghiaccio, con tutte le pessime conseguenze del caso.