La tastiera meccanica che si crede una macchina da scrivere futuristica: MACHENIKE KT68

1 year ago 167

Avete mai sentito parlare del marchio MACHENIKE? Forse no, ma è così attivo che produce laptop (anche con RTX serie 40), monitor, mouse, controller e anche tastiere meccaniche. Ed è proprio su un modello di quest'ultima famiglia su cui ci soffermiamo oggi, la MACHENIKE KT68. Si tratta di una tastiera tutt'altro che classica. Il look ricorda una sorta di macchina da scrivere dai tratti futuristici, mentre a livello di caratteristiche ha tutte quelle cose che gli appassionati più esigenti cercano in questo genere di prodotti. Vi ho incuriosito un minimo? Andiamo a scoprirla insieme!

La confezione della MACHENIKE KT68 è particolare come il prodotto stesso. Al suo interno troviamo un copri tastiera in plastica trasparente, un cavo USB sempre in plastica, un adattatore USB-A/USB-A da collegare al cavo per avvicinare il ricevitore USB alla tastiera, il ricevitore, uno strumento per la rimozione di keycap e switch e un manuale che purtroppo è tradotto solo in cinese. Fortuna che il manuale serve solo fino a un certo punto (ci tornerò a breve). Nessuna sorpresa di rilievo insomma, ma se non altro è una scatola curata e "da collezione".

MACHENIKE KT68 è una tastiera meccanica hot-swappable NKRO formato 65% composta da 68tasti. È priva di tastierino numerico, e sono assenti anche i tasti funzione (F1-F12). Se non altro sono presenti le frecce direzionali, incastonate nell'unica isola di tasti presente, e di conseguenza lo Shift di destra è più corto del solito. Ci sono anche i tasti Del, PgUp e PgDn, mentre sulla destra di Backspace c'è il tasto che solitamente troveremmo alla sinistra del numero 1.

Tra i dettagli che saltano all'occhio ci sono anche un potenziometro in plastica posto sul fianco sinistro, sulla falsa riga delle manopole delle macchine da scrivere vecchio stampo, e una levetta argentata che ricorda appunto le leve delle progenitrici delle tastiere meccaniche.

Il layout è ANSI con tasti USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il  tasto invio è più piccolo, e la u accentata (ù), se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto lungo posto subito sopra invio.

I keycap in dotazione sono realizzati in PBT (polibutilentereftalato) dye-sub, tra i più resistenti, sia per solidità che per qualità della stampa, che potete trovare in commercio, anche se leggermente peggiori dei double-shot. Non sono shine-through, di conseguenza la retro-illuminazione non va a illuminare lettere e simboli. Ovviamente parte della peculiarità di questa tastiera è da ricercarsi proprio nel set speciale di tasti di questa versione.

Il font ammicca sia al passato che al futuro, e alcuni tasti funzione presentano decorazioni futuristiche che la rendono ancora più originale. I tasti principali sono bianchi con testo grigio scuro e simboli aggiuntivi blu, mentre i tasti funzione variano dal blu chiaro con testo bianco al blu scuro con testo bianco o blu.

Il profilo dei tasti è un KAT, anche se non ne abbiamo conferma diretta. Per qualche motivo MACHENIKE dice che si tratta di uno Cherry, ma le linee sono curve e le altezze sono ben diverse da un profilo Cherry. Comunque, il KAT vanta appunto linee curve e altezze leggermente superiori a quello dello Cherry (ma inferiori ai SA). L'ho trovato molto comodo e azzeccato per la curvatura naturale della scocca di questa tastiera. Eccolo nella foto seguente.

Gli switch della MACHENIKE KT68 sono i Kailh Box Red. Si tratta di switch meccanici a 5 pin di tipo lineare, dotati di una forza di attuazione di 45 ± 10 gf, di una distanza di attuazione di 1,8 ± 0.4 mm e di una corsa totale di 3,6 ± 0.3 mm.

Sono insomma degli switch rossi di tipo classico, ma hanno comunque qualche caratteristica degna di nota. Hanno ad esempio uno stelo con paratie anti-polvere quadrate, in grado di donare ulteriore stabilità al tasto; o ancora, contatti in oro, struttura IP56 a prova di liquidi e polvere e sono garantiti per 80 milioni di pressioni. La silenziosità non è proprio il loro forte, ma c'è di peggio. Nel caso specifico di questa tastiera, il rumore da loro emesso è deciso ma non troppo "volgare", nel senso che ci sono tastiere gaming con switch rossi che suonano infinitamente peggio. L'esperienza di digitazione, al netto del rumore, è ottima. Gli switch si comportano bene, anche se per via della loro linearità tendono un po' di più a indurre qualche errore di digitazione in più. Ecco una clip audio della MACHENIKE KT68 con switch Kailh Box Red in fase di digitazione.

Discreti gli stabilizzatori. Sono un classico modello a piastra con paratie anti-polvere, con un po' troppo lubrificante applicato a livello di fabbrica. Il suono non è malvagio, ma è comunque in linea con quello del resto della tastiera. Ci torno a breve. Non ci sono inserti in silicone né in altri materiali nelle fessure della piastra all'altezza della barra spaziatrice. Se non altro non ci sono rumori metallici o altre cose particolarmente "disturbanti" alla pressione della barra. Diciamo che non è una tastiera per "sommelier del suono", ma c'è di peggio (anche in marchi più blasonati e più cari).

Non sono stati diffusi schemi costruttivi della tastiera, ma in realtà è facile capire come è costruita, anche grazie alla descrizione del prodotto. Sotto tasti e switch abbiamo una classica piastra in metallo. Tra piastra e PCB c'è un grosso strato in silicone, che di fatto costituisce l'unica soluzione fonoassorbente integrata in questa tastiera.

Sotto la PCB non c'è nulla, tant'è che basta ribaltare la tastiera per intravedere proprio il retro della PCB grazie alla scocca traslucida. Non si tratta quindi di una Gasket Mount, e non ci sono grosse altre cose da sottolineare a proposito di come è costruita all'interno. La PCB è compatibile con switch a 3 o 5 pin, e ogni socket hot-swappable è dotato di un proprio LED RGB orientato verso nord. Purtroppo non è specificato il polling-rate della tastiera. Diciamo quindi che non è un modello esattamente da gaming.

La scocca è in plastica semi-trasparente di ottima fattura. Non ci sono viti a vista, ma in realtà basta rimuovere i tasti e gli switch per trovarne alcune che tengono insieme il sandwich di componenti. Girando intorno alla scocca si notano anche tutti gli incastri che tengono insieme i due pezzi della scocca. Come tutte (o quasi) le tastiere di plastica richiede insomma un po' di attenzione nel caso si voglia procedere con lo smontaggio.

Per quanto la sua appartenenza alla famiglia delle 65% possa suggerire misure compatte, la MACHENIKE KT68 per dimensioni è più simile a una 75%. Questo perché per simulare la sensazione di una macchina da scrivere futuristica si è aggiunta una sezione superiore, che poi è quella che ospita il potenziometro e la levetta. A tal proposito, le dimensioni ammontano a 328 x 146 x 49 mm, per un peso totale di 894 grammi. Proprio accanto alla levetta ci sono anche 3 LED di stato, che si intravedono dalla trasparenza della scocca: uno per il CapsLock, uno per indicare l'avvenuta connessione via Bluetooth (o il pairing) e un indicatore di batteria, che si illumina di rosso in caso di scarsa autonomia.

Lato connettività, MACHENIKE KT68 può essere utilizzata in tre diversi modi: cablata, grazie al cavo USB-C in dotazione (o qualsiasi altro cavo), via Bluetooth 5.0 o via Wi-Fi 2.4 GHz grazie all'apposito ricevitore Wi-Fi che trovate in confezione.

Si possono collegare fino a 5 dispositivi contemporaneamente, 3 in Bluetooth, 1 via dongle Wi-Fi e l'altro via cavo. Si passa tra quelli collegati senza-fili con la combinazione FN + lettere da Z a V, mentre per tornare al dispositivo connesso via Wi-Fi c'è l'apposito interruttore fisico posto sul bordo superiore. La batteria a bordo è una 4.000 mAh, bella corposa quindi. La porta USB-C è centrale, e vi permetterà di usare anche cavi personalizzati o più particolari del solito. Per quanto riguarda la compatibilità, al solito da buona tastiera Bluetooth è usabile un po' ovunque, compreso macOS, dispositivi mobili e smart TV.

Estetica, costruzione ed ergonomia

Il look della MACHENKIE KT68 è così peculiare che è anche inutile discuterne più di tanto. Si tratta di un prodotto da acquistare solo nel caso se ne rimanga "folgorati". Come già accennato, la tastiera è fatta in modo da ricordare una macchina da scrivere, ovviamente intrisa di tratti futuristici.

Il potenziometro di lato e la levetta sulla destra ricordano le componenti delle macchine di un tempo, e anche la sezione superiore, quella che sta sopra i tasti e che ospita queste due componenti (oltre alla scritta "MACHENIKE" e il logo dell'azienda), concorre a creare un aspetto unico nel suo genere. L'unico aspetto che mi sento davvero di dover criticare riguarda il retro del dispositivo: bella la trasparenza, peccato che lasci intravedere la colla data in modo un po' casuale per ancorare la batteria alla scocca. Certo, non passerete la giornata a ribaltarla per fissare con rabbia il retro, ma dà comunque fastidio sapere che non è tutta curata nei minimi dettagli. Sul sito di EPOMAKER è disponibile anche la variante nera con tasti speciali viola e rosa.

Da un punto di vista costruttivo, MACHENIKE KT68 è anche più solida della media delle tastiere in plastica. La piastra in metallo e il non essere una Gasket Mount aiutano da questo punto di vista: la struttura non flette neanche forzandola, e non ci sono né scricchiolii né particolari debolezze da sottolineare.

Certo, all'interno c'è una sola soluzione fonoassorbente, e questo si traduce in sonorità più accentuate di tanti altre tastiere meccaniche personalizzabili. Inoltre lo smontaggio potrebbe risultare più complicato del previsto, visto che le due sezioni della scocca sono tenute insieme da un sistema a incastro che richiederà una certa delicatezza.

Sul retro, oltre a 4 piedini gommati che già di suo donano un certo grip alla tastiera (anche il peso di quasi 900 grammi aiuta), ci sono anche due rialzi doppi, anch'essi dotati di piedini gommati, che permettono di utilizzare la tastiera a 3 diverse inclinazioni. La struttura della tastiera e il particolare profilo KAT dei tasti può comunque  permettervi di usarla anche all'inclinazione di base.

La retro-illuminazione serve solo come ulteriore vezzo estetico, visto che di fatto i tasti non lasciano filtrare la luce dei LED. E a dirla tutta la luce emessa non è nemmeno così forte, di conseguenza la vedete poco in situazioni di luminosità normale.

Peccato, perché la scocca semi-trasparente poteva contribuire a creare giochi di luce un po' più accentuati del solito.

MACHENIKE KT68 mi ha fatto compagnia per diverse settimane. Nel frattempo ho recensito tanti altri modelli (tra cui la Lofree Flow e la AKKO x MonsGeek M2 DIY Kit), ma al termine tornavo sempre da lei. Non è la migliore che abbia mai provato, ma comunque l'esperienza d'uso è solida e senza sorprese in negativo. Si scrive piacevolmente, e nonostante il rumore un po' cavernoso dovuto agli spazi vuoti lasciati nella scocca (c'è un solo strato di silicone), l'esperienza complessiva è gradevole. Se siete abituati agli switch rossi vi troverete bene anche con questi, senza grossi problemi di adattabilità. L'ho usata anche per giocare a Overwatch 2 e Diablo 4, e anche qui non ho grosse criticità da sottolineare. Certo è che non si tratta di una tastiera per il gaming competitivo, visto che non è noto nemmeno il valore di polling-rate e vista la struttura pensata più per la digitazione che per favorire le posture da gioco.

Comunque sia a livello ergonomico è promossa, il che non è poco. Occhio ovviamente al layout ANSI USA che richiederà un po' di pratica per essere padroneggiato.

MACHENIKE KT68 ha il suo software dedicato denominato KT68 Driver. Si tratta di un applicativo che ho già avuto modo di provare in passato, visto che altro non è che il rebrand del software utilizzato ad esempio da EPOMAKER (tant'è che le due società collaborano attivamente). Le funzionalità insomma sono le stesse di sempre, ma procediamo per gradi.

Di base la tastiera è già programmata con tutta una serie di scorciatoie. Come avevo accennato all'inizio, il manuale purtroppo è solo in cinese, ma in realtà non c'è bisogno di lui per scoprire quali sono queste combinazioni: sono tutte indicate sui tasti! Quelli che hanno funzione doppia hanno infatti una stampa aggiuntiva subito sotto quella principale, a indicarne appunto l'utilizzo secondario attivabile tramite la pressione di FN.

I tasti funzione F1-F12 sono attivabili con la pressione contemporanea di FN + CTRL + i numeri da 1 a 0. Se invece premete solo FN attivate le altre funzionalità secondarie dei numeri, come l'apertura della Calcolatrice, la gestione dei contenuti multimediali, la regolazione della luminosità dello schermo e tutte le altre funzioni che trovereste nelle tastiere dei laptop. Per gestire i parametri della retroilluminazione si usano tutti i tasti di destra (frecce, Del e gli altri), mentre l'assenza di Home, Stamp e simili è sopperita da combinazioni FN + lettere di destra. Insomma, è tutto stampato e a portata di mano, in modo da non avere nemmeno necessità di memorizzare le scorciatoie. La levetta in alto a destra di base riporta automaticamente al Desktop del PC, utile se volete nascondere quello che fate molto velocemente (o se volete accedere al desktop rapidamente). Può comunque essere riprogrammata con facilità dal software.

Il potenziometro di sinistra invece gestisce unicamente l'audio, ma è anche premibile per richiamare velocemente la funzione di Mute.

Dal software KT68 Driver potrete:

  • Cambiare l'associazione dei tasti, riprogrammandoli tutti (compresa la levetta di destra) ad eccezione del potenziometro. Non c'è il tasto per mostrare i vari layer, ma potete semplicemente programmare i vari tasti con funzioni "Multiple Keys" e scegliere di attivare eventuali funzioni secondarie solo alla pressione di FN.
  • Registrare macro, grazie a un'interfaccia piuttosto classica con gli indicatori di ritardo, elenco di macro e altre funzioni classiche come l'aggiunta di eventi (compresi clic del mouse); occhio però che in fase di digitazione prende il layout USA ANSI, di conseguenza se avete bisogno di lettere accentate o simboli specifici dovrete guardare la tastiera o scoprire le eventuali combinazioni di tasti giusti per inserirli a dovere
  • Selezionare varie effetti di retro-illuminazione. C'è anche un tab apposito per gli effetti di luce a tempo di musica, con vari preset e parametri da regolare
  • Creare effetti di retro-illuminazione completamente personalizzati

Dalle impostazioni si cambia la lingua dell'applicazione (è possibile che parta in cinese, ma capite subito a quale menu a tendina mettere mano per cambiare la lingua in inglese), e si possono abilitare la Game Mode e disabilitare combinazioni quali Alt+Tab, Alt+F4 e il tasto Windows.

Grandi assenti le impostazioni per la regolazione delle politiche di stand-by della tastiera. Vale, in definitiva, quanto già detto in passato, anche nel caso di altre tastiere (compresi i modelli di EPOMAKER che condividono lo stesso software): l'interfaccia è spartana e solo in inglese. Ciò non toglie che riesca a svolgere il suo lavoro senza grossi problemi.

La batteria da 4.000 mAh in combinazione con il fatto che ci sono meno tasti del solito (68) e con LED poco luminosi fa sì che l'autonomia sia più che discreta. Ci arrivate insomma in fondo alla settimana lavorativa, e anche oltre senza grossi problemi. Mancano purtroppo parametri personalizzabili per la gestione dello standby. Il mio consiglio comunque è quello di lavorarci con i LED spenti, in modo da aumentare vertiginosamente la durata della batteria.

Purtroppo la MACHENICE KT68 si paga cara. Si parla di 155,99€ su Amazon, a cui fortunatamente è possibile aggiungere un coupon che la sconta del 10%, facendo scendere il prezzo a 140€.

Per una tastiera hot-swappable con tripla modalità d'uso non sarebbero molti, ma c'è tanta concorrenza in questa fascia di prezzo. Di conseguenza un modello del genere lo si compra solo se si è appassionati e magari la si vuole aggiungere alla propria collezione. Potete alternativamente ordinarla anche dal sito EPOMAKER a 129,99$, un po' meno quindi.

Recensione MACHENIKE TK68 - Altre foto dal vivo

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

MACHENIKE KT68

MACHENIKE KT68 è un prodotto particolarissimo, dedicato a un'utenza che ama dispositivi particolari magari da collezionare o da usare solo in occasioni speciali. Non si fa mancare nulla, intendiamoci: triplice modalità di connessione, ampia batteria, socket hot-swappable, manopola dedicata, levetta programmabile, software e tanto altro. Però il prezzo è salato, e il look è così particolare che appunto non è per tutti.

Sommario

Unboxing MACHENIKE KT68 7

Caratteristiche tecniche 8

Estetica, costruzione ed ergonomia 8.5

Voto finale

MACHENIKE KT68

Pro

  • Hot-swappable, keycap in PBT
  • Manopola per il volume in alluminio e levetta programmabile
  • Anche Bluetooth o Wi-Fi via dongle
  • Buona qualità costruttiva
  • Batteria ampia

Contro

  • Solo per appassionati...
  • ... e solo layout ANSI USA
  • Software spartano (e solo ENG)
  • Retro-illuminazione debole
  • Prezzo alto

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.

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