Partiamo dal principio: è uscita la nuova release del Kernel Linux, si tratta della 6.6, e come è accaduto sovente con le recenti versioni tutto il processo di sviluppo si è svolto nella più completa calma, cosa che ha portato Linus Torvalds a rilasciare senza indugi questa nuova versione.
Tra le novità rilevanti la prima riguarda le CPU Intel, su cui ora potrà essere attivata la funzionalità denominata Shadow Stack, attesa da molti poiché consente di proteggersi dagli attacchi denominati stack-overwrite nei quali un attaccante cerca di scrivere dati dannosi oltre i limiti di una variabile buffer nello stack in modo da sovrascrivere altre variabili o dati di controllo, con esiti che possono essere pericolosi.
Molte le migliorie introdotte per i laptop, con l’introduzione del supporto avanzato su dispositivi Asus e Lenovo IdeaPad, tra cui il controllo delle ventole, la possibilità di modificare la modalità di carica ed il controllo della retroilluminazione della tastiera.
Lato networking è stato aggiunto il supporto per diversi driver relativi a nuovi hardware prodotti, vedi Atheros QCA8081, MediaTek MT7988, MediaTek MT7981, NXP TJA1120 PHY: se usate uno di questi dispositivi, usando il Kernel 6.6 lo vedrete supportato in Linux.
Infine due aggiunte lato AMD, la prima per la tecnologia FreeSync Panel Replay che si userà con i laptop nell’ambito gaming per alleggerire la fase di resync dei display e salvare potenza, e la seconda è il Dynamic boost control che è indicato come un aumento di performance per i dispositivi Ryzen SoCs.
Fin qui le novità del Kernel 6.6. Contestualmente a questa uscita però ci sono due interessanti novità apparse all’interno di linux-next, ossia un ramo di sviluppo del Kernel che possiamo immaginare come “prova su strada” per nuove proposte.
Da un lato c’è bcachefs, che era stato proposto in linux-next e, come racconta con estrema sorpresa Phoronix, è già stato incluso nel prossimo Linux 6.7. Si tratta di un filesystem che mira a combinare le caratteristiche di prestazioni e affidabilità dei filesystem esistenti come Btrfs con un’implementazione altamente efficiente basata su tecnologie come la cache a blocchi. Creato per offrire un’esperienza di archiviazione avanzata con funzionalità come la gestione avanzata dei dati, la protezione dati e l’affidabilità era ritenuto ancora “in fase di sviluppo“, fino appunto a questa sua recente inclusione. Ne parleremo in via ufficiale con l’annuncio della 6.7!
Dall’altro lato abbiamo la questione dei binari a 32 bit. Nell’era del 64bit, è facile pensare a come molte distribuzioni desiderino eliminare il supporto per i binari x86 a 32 bit. Il problema è che l’ultima volta che qualcuno ci aveva provato (Ubuntu, nel 2019) il tutto era finito con una protesta e la relativa marcia indietro.
Attualmente il supporto x86 a 32 bit su Linux a 64 bit è diviso in due parti separate: un insieme di librerie a 32 bit (che è possibile installare facilmente), e all’interno del kernel stesso le interfacce a 32 bit di cui hanno bisogno tali librerie. Se il kernel è compilato con queste interfacce disattivate, il codice x86-32 non può essere eseguito. Per questo rendere facoltativo il supporto a 32 bit sarebbe complicato, ed è per questo che quasi tutte le distribuzioni lo lasciano attivato.
Tutto questo per dire come nel contesto linux-next di cui si parlava è stata proposta una nuova patch che trasformerà questa funzionalità in un’opzione che l’utente potrà scegliere al momento dell’avvio. Ciò significa che i fornitori potrebbero distribuire le proprie distribuzioni con questa funzionalità disattivata, ma se l’utente installa librerie a 32 bit, allora il supporto per i binari a 32 bit potrà essere abilitato. Basterà un riavvio.
Se quindi la versione 6.6 è stata “tutto sommato tranquilla”, è più che probabile che la prossima sarà molto più movimentata. La merge window è già aperta!
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.