Se seguite le nostre recensioni potreste essere incappati in quella della Lofree 1%, una tastiera meccanica davvero particolare. Proprio la sua particolarità però non la rendeva necessariamente adatta a tutti. In questi giorni Lofree sta per lanciare un Kickstarter che potrebbe invece risultare interessante per un più ampio bacino di utenza. Protagonista di questa campagna è la nuovissima Lofree Flow, una tastiera meccanica low-profile che, nonostante lo spessore e le dimensioni ridotte, vanta tutti i comfort che troveremmo su modelli ben più grandi. Teoricamente deve ancora uscire, ma ho già avuto modo di provarla in questi giorni, anche solo per potervi confermare che il prodotto c'è, e che i soldi che deciderete di investire su Kickstarter non saranno bloccati troppo a lungo. Scopriamo quindi insieme di che pasta è fatta!
La confezione di Lofree Flow è molto elegante, ma alquanto scarna (per non dire povera). Diciamo che si vede l'impronta "design" del marchio (Lofree nacque proprio dall'idea di un gruppo di designer), ma purtroppo non c'è molto da unboxare. Oltre alla tastiera troviamo qualche opuscolo, il piccolo manuale e un cavo in plastica per il collegamento cablato e la ricarica. Viste le caratteristiche della Flow almeno uno strumento per la rimozione di keycap e switch ci stava tutto.
Lofree Flow è una tastiera meccanica basso profilo hot-swappable NKRO formato 75% composta da 84 tasti. Non si può dire sia un formato 75% classico, visto che Lofree ha cercato di risparmiare quanto più spazio possibile facendo sì che tutti gli 84 tasti formino un'isola unica. Manca ovviamente il tastierino numerico, ma in quanto a pulsanti extra non si fa mancare nulla: ci sono il tasto Stamp, Home, End, PgUp, PgDn, Del e Ins, oltre ovviamente a tutti i tasti funzione.
Il layout è ANSI con tasti USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il tasto invio è più piccolo, e la u accentata (ù), se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto lungo posto subito sopra invio. C'è anche da abituarsi al fatto che tutti i tasti siano attaccati tra di loro. Se quindi con la mano sinistra sapete abitualmente dove trovare le frecce direzionali, dovrete ricalibrare un minimo i vostri movimenti per abituarvi al posizionamento. Se non altro il tasto Del nell'angolo in alto a destra risulta comodo e di facile utilizzo.
I keycap in dotazione sono realizzati in PBT non shine-through (non sono retro-illuminati). Non è purtroppo specificato se sono Dye-Sub o Double-Shot. Il bianco che li caratterizza è opaco, e la superficie non è liscia ma molto gradevole al tatto.
A dare un piccolo tocco di colore ci sono i simboli delle funzioni secondarie dei tasti, di un arancione non troppo marcato. Il font è di stampo classico, con lettere e simboli molto sottili ed eleganti. L'unico dettaglio che mi ha dato fastidio è nei tasti Alt|Command di sinistra e Option|Ctrl di destra. Vista la curvatura dei tasti e le scritte lunghe, il testo risulta un po' curvo, quasi deformato. Immagino che non si potesse fare altrimenti. Nel caso il colore, il font o l'effetto in generale non vi piacesse avete due alternative: optare per il modello con tasti neri (che però ha switch differenti) o cambiare del tutto il set di tasti. D'altronde si tratta di un modello che fa della personalizzazione uno dei suoi punti di forza!
E per quanto riguarda il profilo? Lofree non gli ha dato un nome, né tanto meno ha nominato qualche profilo esistente, ma considerate che non si tratta di nulla di particolare.
Essendo low-profile non si può fare molto a riguardo dell'altezza dei tasti, e nella Lofree Flow tutte le file sono alte uguale.
Gli switch della Lofree Flow che ho avuto modo di provare sono i nuovissimi Kalih Ghost, annunciati a inizio maggio da Kalih e Lofree. Si tratta dei primissimi switch meccanici low-profile interamente realizzati in plastica POM. Nella produzione di switch ultimamente si preferisce l'utilizzo di questo materiale sia per la sua resistenza e l'alta qualità, sia per il basso coefficiente di attrito che offre. I Ghost, nello specifico, sono switch di tipo lineare dotati di una forza di attuazione di 50 gf, di una corsa totale di 2,8 mm e di una distanza di attuazione di appena 1,2 mm. Sono garantiti per 50 milioni di pressioni. Visto poi che la PCB è dotata di socket hot-swappable, nulla vieta di cambiarli o di sperimentare altre soluzioni. Lo stelo ha un classico aggancio a croce (cosa che non si può dire di tutti gli switch low-profile), in modo da rendere semplice anche la sostituzione dei tasti.
Lo stelo poi vanta anche paratie anti-polvere, che allo stesso tempo forniscono più stabilità al tasto. Il rumore in digitazione è "burrosissimo": non sapendo che si tratta di una tastiera meccanica viene quasi da pensare che sia a membrana, per il suono ovviamente non tanto per il feedback. Si sente che si tratta di switch di qualità, e le sonorità sono da vera tastiera top di gamma. Ovviamente ci sono anche la qualità costruttiva del dispositivo e le soluzioni fonoassorbenti a dare il loro contributo, ma ci arrivo a breve. Il suono quindi è ottimo, e lo è anche il feedback. Il suono, quando si arriva a percorrere tutti i 2,8 mm, è comunque un minimo deciso, e bisogna ammettere che la distanza di attuazione così corta si sente in scrittura. Si compensa alla velocità di attuazione con una forza di attuazione leggermente più alta dei lineari classici.
Come accennato, c'è anche una variante della Flow dotata di tasti neri. Questa utilizza switch diversi: i Kalih Phantom, meccanici low-profile di tipo tattile dotati di 45 gf di forza di attuazione, 1,6 mm di distanza di attuazione e 2,8 mm di corsa totale. Nel frattempo, ecco una clip audio della Lofree Flow con switch Kalih Ghost in fase di digitazione.
Davvero ottimi gli stabilizzatori. Sono un modello a piastra, anche perché nelle low-profile è difficile implementarle a PCB, e nonostante non sembrino particolarmente lubrificati, suonano meravigliosamente. La cosa che sorprende è quanto il suono dei tasti stabilizzati sia perfettamente coerente con il resto della tastiera. Nulla vieta di sostituirli, ma sinceramente non se ne sente il bisogno. La sezione della piastra che ospita la barra spaziatrice presenta un'unica fessura occupata dalla staffa metallica dello stabilizzatore.
La PCB è compatibile con switch a 3 pin di tipo low-profile. Occhio quindi a non acquistare switch aggiuntivi a 5 pin, visto che anche Kalih ne produce diversi a 5 e non a 3.
Ogni slot è dotato di LED bianco rivolto verso nord. Lofree ha diffuso anche uno schema costruttivo della tastiera, per rimarcare quanto di buono ci sia anche al suo interno. Vediamolo insieme di procedere oltre.
Nonostante lo spessore, le soluzioni fonoassorbenti implementate da Lofree sono notevoli. Per cominciare, si tratta di una tastiera gasket mount (montaggio a guarnizione). Si notano nello schema costruttivo che vi ho appena proposto dei cuscinetti in silicone (almeno 8 in tutto) che trovano spazio in apposite sezioni della piastra. Questi cuscinetti sono poi chiusi a sandwich tra le due sezioni che compongono la scocca. In questo modo parte della forza che applichiamo in digitazione sui tasti viene trasmessa a queste guarnizioni che a loro volta scaricano parte dell'energia su tutta la scocca. La piastra risulta quindi un minimo ammortizzata, e a guadagnarne sono sia il feedback in digitazione che il rumore emesso. Come se non bastasse, Lofree ha trovato anche il modo di infilare uno strato di schiuma fonoassorbente subito sotto la PCB, in modo da non far sì che la cassa faccia effetto rimbombo in scrittura.
Il bello è che sul fondo c'è anche la batteria, ma non si notano mancanze di uniformità nel feedback sonoro della tastiera. Questo perché guardando il retro della tastiera si nota una bombatura della scocca che probabilmente ospita batteria e parte dell'hardware aggiuntivo che non sia integrato nella PCB. In questo modo lo strato di schiuma inferiore copre uniformemente tutta la PCB. Non sono specificati i materiali utilizzati all'interno, ma appunto a occhio dovrebbe trattarsi di schiuma PORON sul fondo e piastra in policarbonato, più adatta alle gasket mount.
La scocca esterna è composta da due sezioni in alluminio. Non aspettatevi lo spessore dell'alluminio impiegato per le tastiere meccaniche più classiche, ma si percepisce comunque l'alta qualità dei materiali. A tenere insieme il tutto ci sono 8 viti a testa esagonale poste sul fianco frontale e posteriore (non ai lati). Visto lo schema costruttivo e le viti a vista insomma va da sé che è anche possibile smontare il tutto, facendo la dovuta attenzione ai collegamenti della porta USB e della batteria.
Le dimensioni sono ovviamente da tastiera ultra compatta: si parla di 316 x 126 x 24,5 mm, e considerate che il valore dello spessore è influenzato dai piedini che vanno a rialzare la struttura. La scocca di per sé è spessa solo 10 mm. Giusto per confronto, una EPOMAKER 65% arriva a misurare 325 x 117 x 41 mm, e la Flow di Lofree è una 75%! Il peso ammonta a soli 570 grammi.
Lofree Flow apparentemente non ha LED di stato, vista la sua struttura compatta a isola unica. Si nota però un piccolo foro sul CapsLock, che lascia passare la luce di un apposito LED in caso di pressione. C'è in realtà un'altra luce di stato: si nota un LED sul bordo frontale, che è utile a colpo d'occhio a capire lo stato della batteria. Se si illumina di rosso l'autonomia è alla fine, se lampeggia velocemente sta per spegnersi. A tal proposito, la batteria integrata è una modesta 2.000 mAh.
Lofree Flow vanta poi due modalità di connessione, cablata e via Bluetooth. Si possono collegare fino a 4 dispositivi contemporaneamente: uno via cavo e tre via Bluetooth, ed è piuttosto semplice passare fra di loro in modo da usare la stessa tastiera su più device. E a tal proposito, la tastiera è compatibile con Windows, macOS, Android e iOS. Non c'è purtroppo uno switch fisico per passare tra le modalità d'uso dei vari sistemi operativi. Da manuale si scopre che FN+M attiva la modalità macOS/iOS e FN+N quella Windows/Android. La porta USB-C è collocata verso destra. Ribaltando la tastiera si nota la bombatura della scocca a cui facevo cenno prima, che è quella palesemente che ospita la batteria. Sempre in questa sezione troviamo appunto la porta USB-C più un interruttore che serve ad accendere la tastiera o a inserire la modalità Bluetooth.
Estetica, costruzione ed ergonomia
Lofree Flow è un piccolo gioiellino. A differenza della Lofree 1%, ben più di nicchia per quanto riguarda l'estetica nuda e cruda, è molto più facile che Flow piaccia davvero a tutti (o quasi). I tasti sono di stampo classico, la scocca in alluminio è elegante, e gli unici fronzoli estetici sono una placca color bronzo sul lato sinistro che riporta il marchio Lofree e due piccole strisce LED sul retro che vanno a illuminare la scrivania. Servono a dare un tocco di colore al piano di lavoro, ma nel caso le trovaste non appropriate o comunque non in linea con il prodotto, possono sempre essere disattivate. A parte questo, Flow non sfigura affatto in un ambiente professionale. Da notare poi che fa parte della linea Office 2m² di Lofree. Alla base di questa categoria di prodotti c'è l'idea di trasformare spazzi anche piccoli in ambienti quanto più professionali possibile.
Le tastiere meccaniche sanno essere ingombranti, ma con una Lofree Flow riuscite ad avere un feedback simile in tutto e per tutto a quello di dispositivi ben più ingombranti. A tal proposito poi, Lofree Flow è anche uno di quei dispositivi che è facile da trasportare, in modo da avere sempre con sé una tastiera sicuramente migliore di quella che troveremmo sui laptop. Con appena 570 grammi di peso è un ingombro minimo è perfetta per le trasferte, e la sua dimensione vi permette fra l'altro di sovrapporla con facilità anche ad alcune tastiere dei notebook.
Il modello da me testato è la variante con tasti bianchi, scocca color metallo chiaro e switch Kalih Ghost. Come accennato però c'è anche una variante altrettanto elegante con tasti neri, scocca metallica scura e switch Kalih Phantom. Potete vedere le differenze nel colore della scocca e dei tasti nella seguente gallery.
Ci sono però due difetti estetici che mi sento di evidenziare: a uno ho già fatto cenno, ovvero un paio di tasti che presentano stampe fin troppo curve; l'altro è da ricercarsi nella retro-illuminazione. I tasti low-profile, per forza di cose, sono più sottili di quelli classici. Questo fa sì che la luce emessa dai LED dei socket sia ben visibile dalla porzione superiore dei tasti, e l'effetto visivo non è dei migliori. Come vi dico sempre, quando i tasti sono PBT non shine-through, la retro-illuminazione lascia un po' il tempo che trova. Il suo scopo è meramente estetico, e se in questo caso contribuisce addirittura a rovinare un po' l'effetto complessivo, è quasi meglio tenerla disattivata. Inoltre spegnendo i LED ci guadagnate anche in autonomia, il che non guasta mai!
A riguardo della qualità costruttiva, quanto detto nella precedente sezione dovrebbe avervi già dato diversi spunti.
Anche costruttivamente Lofree Flow è un gran bel prodotto. Le due sezioni esterne sono in lega di alluminio. Lo spessore dei due strati non sarà così ampio, ma è comunque sufficiente a donare sufficiente solidità strutturale al tutto. A tenere insieme i pezzi c'è un gran numero di viti, e in generale la tastiera risulta solida e priva di debolezze. Certo, vista l'altezza della tastiera, la struttura tende un po' a flettere se sforzata, ma dovete veramente applicare un bel po' di forza per vedere una leggera curvatura del metallo. Il fatto poi di avere socket hot-swappable vi permette anche di sostituire gli switch in caso di danneggiamento, e la stessa cosa si può dire anche dei tasti. Ottime poi tutte le soluzioni fonoassorbenti presenti all'interno, a riconferma che Lofree ha curato il tutto nei minimi dettagli. C'è poi da sottolineare nuovamente il fatto che si tratti di una tastiera gasket mount, cosa non comune nel settore delle low-profile, e che gli switch sono realizzati interamente in plastica POM.
Sul retro ci sono 4 piedini in silicone. Quelli posti sul bordo superiore sono attaccati a due rialzi in alluminio che fanno sì che la tastiera sia inclinata di 3,9° rispetto al piano su cui poggia. L'inclinazione non è modificabile. Il grip non è affatto male, nonostante si tratti di una tastiera piuttosto leggera. Non ho mai avuto problemi di spostamenti improvvisi della tastiera, anche durante il gaming, a riconferma della presa che fanno sul piano i piedini. Ecco una foto del retro della tastiera.
Se siete abituati a scrivere con le tastiere dei notebook, abituarsi alla Lofree Flow è questione di un attimo. E anche io che di solito digito su tastiere meccaniche di stampo più classico, ho trovato sin da subito fantastico il feeling in scrittura della nuova tastiera di casa Lofree. Gli switch Kalih Ghost hanno effettivamente una distanza di attuazione molto, molto bassa, tant'è che da un certo punto di vista sarebbero quasi più indicati per il gaming che per la digitazione.
Le prime volte potreste incappare in qualche errore di battitura, visto appunto che difficilmente farete in tempo ad aggiustare il movimento sbagliato (la digitazione è pressoché istantanea). Se non altro si compensa con una forza di attuazione leggermente più alta dei lineari rossi classici. Il feedback, come accennato, è meraviglioso, sia acusticamente che da un punto di vista tattile. Come di consueto ho usato la Lofree Flow per scrivere per intero questa recensione, e l'ho sfruttata anche per le mie classiche sessioni di gioco a Overwatch 2. Non è certo una tastiera gaming, ma sa difendersi, soprattutto se giocate su laptop con quella integrata che è sicuramente peggiore di questa. Magari è saggio collegarla via cavo per giocare, per evitare eventuali latenze dovute al Bluetooth. Lofree non ha specificato il polling rate, a riconferma che è tutt'altro che un dispositivo pensato per giocare, ma se non prendete parte a match di tipo competitivo può comunque avere il suo perché.
Al netto di tutto ciò di buono che vi ho appena detto, c'è comunque da fare l'abitudine al layout ANSI USA. Inoltre il formato 75% a isola unica comporta un posizionamento particolare di alcuni tasti. Vi servirà insomma un po' di pratica per usarla al massimo della velocità di digitazione.
Anche Lofree Flow purtroppo non ha un software di riferimento con cui riprogrammare i tasti o gestire eventuali funzionalità extra. Personalizzazione hardware quindi, ma non software. Se comunque non avete bisogno di macro o di particolari rimappaggi della tastiera non ne sentirete troppo la mancanza. Ci sono comunque varie scorciatoie da tastiera, utili ad accedere a varie funzioni extra. E la cosa bella è che tali funzionalità sono indicate direttamente sui tasti della Flow!
La fila di tasti funzione (F1-F12) più i tasti Stamp, Ins e Del presentano simboli arancioni che vi fanno capire a colpo d'occhio quale altro comando innescano in caso di pressione combinata con il tasto FN.
Sono le classiche funzionalità che trovereste anche sulle tastiere dei notebook: FN+F5/F6 regolano ad esempio la luminosità dei LED, FN+F10/F11/12 regolano il volume di sistema, altri ancora avviano calcolatrice, Microsoft Teams o il centro di controllo di macOS, a seconda del sistema su cui state utilizzando la tastiera. Non c'è molto altro da dire a riguardo. Valutate quindi cosa vi serve: non è detto che un software di riferimento migliori necessariamente l'esperienza utente, ma sicuramente modelli programmabili tramite VIA o app dedicate hanno maggior potenziale.
La batteria integrata è una 2.000 mAh. Sulla carta, Lofree dice che può garantirvi 40 ore di lavoro non stop con retro-illuminazione e LED laterali accesi. Un valore che trova riscontro nella realtà, visto che effettivamente sono riuscito a usarla proprio per circa 40 ore prima di ricevere un avviso di batteria in esaurimento da Windows. Considerate però anche questo: come vi ho detto, la retro-illuminazione lascia il tempo che trova.
Spegnete tutto e vedrete che farete anche ben più di 40 ore (anche 3/4 volte tanto). Una ricarica completa richiede circa 3 ore. Diciamo che difficilmente vi lascerà a piedi durante le trasferte di lavoro, e per un dispositivo così sottile era difficile anche chiedere di più. Lo spazio limita di fatto la dimensione massima della batteria.
Lofree Flow debutta come progetto Kickstarter da finanziare. Solo in un secondo momento arriverà sullo store virtuale del marchio. Durante la stesura di questa recensione era ancora possibile effettuare un pre-ordine anticipando solo 1$ per poi poter acquistare la Flow a 109$. Va da sé che a quel prezzo risulta davvero golosa. I concorrenti che offrono soluzioni simili chiedono cifre simili se non più alte. Su Kickstarter vi serviranno 149$ per accaparrarvene un esemplare. Al termine della campagna, quando la tastiera sbarcherà sul sito Lofree, vi serviranno invece 199$.
Campagna Kickstarter Lofree Flow
Prendiamo come riferimento il prezzo Kickstarter. A giustificare il prezzo concorrono tanti fattori: i nuovi switch in plastica POM, la scocca in alluminio (sia sopra che sotto), le soluzioni fonoassorbenti e il fatto che si tratti di una gasket mount, i socket della PCB che la rendono hot-swappable, le dimensioni ultra-compatte.
Giudizio Finale
Lofree Flow
Lofree Flow è davvero un piccolo gioiellino. È una tastiera meccanica che occupa poco spazio e che è realizzata con materiali premium (alluminio per la scocca, PBT per i tasti, POM per gli switch), il tutto con un occhio di riguardo al design. Viste le dimensioni, il peso e il Bluetooth può essere portata sempre con voi per avere a portata di mano una tastiera dotata di un feedback eccellente e di sonorità al top. Difetti comunque ce ne sono: solo layout ANSI USA, confezione spartana (seppur elegante), assenza di software dedicato e prezzo che per alcuni potrebbe risultare alto. Diciamo che le alternative non mancano, ma è vero anche che l'occhio vuole la sua parte, e non tutti i dispositivi concorrenti possono dire di sfruttare gli stessi materiali né le accortezze costruttive che si trovano a bordo dell'ultimo modello Lofree.
Sommario
Caratteristiche tecniche 9
Estetica, costruzione ed ergonomia 10
Pro
- Hot-swappable con switch POM, keycap PBT
- Anche senza fili via Bluetooth
- Scocca in alluminio, gasket mount
- Sonorità meravigliose
- Super compatta e leggera
Contro
- Solo layout ANSI USA
- Prezzo leggermente alto
- Confezione povera
- Non programmabile
- Retro-illuminazione
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.