Il mondo dei malware, si sa, è in continua evoluzione, e nonostante gli sforzi per rendere i sistemi operativi desktop come macOS o Windows sempre più sicuri, è una continua rincorsa a chiudere falle di sicurezza, in una sorta di gioco del gatto con il topo.
Per fotografare la situazione, gli istituti di sicurezza rilasciano regolarmente rapporti in cui analizzano il numero di infezioni da minacce informatiche, in modo da evidenziare chi siano gli utenti più a rischio, e, non dovrebbe risultare una sorpresa, il più recente di questi certifica come Windows sia il sistema operativo più colpito , mentre macOS risulta il più sicuro.
Windows il più a rischio, macOS il meno e Linux non così sicuro come pensate
L'analisi è stata condotta da Elastic Security Labs, che ha pubblicato i numeri sui maggiori sistemi operativi desktop e le minacce informatiche che li hanno colpiti.
Stando al rapporto, macOS (6,2% delle infezioni) è stato il meno colpito dai malware, mentre Windows (54%) ha guadagnato ancora una volta questo poco invidiabile primato.
Minata la presunta sicurezza di Linux, che si assesta al secondo posto, con ben il 39,4% delle infezioni.
Ovviamente bisogna tenere in considerazione anche alcuni fattori, ovvero la grandissima diffusione di Windows e il fatto che Linux sia utilizzato dalla maggior parte dei server in circolazione, oggetto com'è ovvio di grande interesse da parte degli hacker.
Le maggiori fonti di minaccia: trojan e per macOS il solito MacKeeper
Andando a vedere quale sia la minaccia più grave, Elastic Security Labs ha evidenziato che i trojan, software che si fingono attendibili ma nascondono in realtà un malware che si attiva appena viene eseguito il programma, siano di gran lunga i responsabili del maggior numero di infezioni, con l'80,5%.
Per quanto riguarda macOS, la minaccia più grave proviene ancora una volta dalla discussa app MacKeeper, che storicamente è stata sempre accusata di pubblicità aggressiva e di rendere i Mac vulnerabili agli attacchi.
Secondo Elastic Security Labs, l'app consente ad eventuali aggressori di sfruttare le autorizzazioni concesse e l'accesso a processi e file.
Secondo l'istituto di sicurezza, macOS dovrebbe guardarsi in futuro dai malware di cryptomining (o cryptojacking), che utilizzano il computer per minare le criptovalute senza il consenso dell'utente, occupando così buona parte delle risorse e rallentando il dispositivo.
Nonostante questi risultati, Craig Federighi, capo dell'ingegneria del software di Apple, ha già affermato in passato come macOS, nonostante le sue protezioni integrate come la verifica delle app, l'antivirus e la crittografia del sistema, abbia un livello di malware inaccettabile, almeno confrontato con iOS. Chissà cosa dovrebbe dire Satya Nadella.