Matter rivoluziona la domotica: cos', come funziona e perch importante
10 Ottobre 2022 1
È capitato a tutti di essere in procinto di acquistare un dispositivo connesso per la casa e di chiedersi: “sarà compatibile con i servizi degli altri prodotti smart che possiedo?”. La casa connessa è affascinante, così come la possibilità di controllare tutti i dispositivi tramite comandi vocali o con lo smartphone. Ma ad oggi la questione della compatibilità dei prodotti è un problema reale. Alcuni hanno una compatibilità limitata e non è affatto scontato poter effettuare l’acquisto con leggerezza.
Spesso i problemi si presentano in un secondo momento, durante la configurazione o l’utilizzo. È proprio in questi casi che Matter viene citato come la soluzione tanto attesa, quella che potrebbe porre fine a questo tipo di inconvenienti. Matter 1.0 verrà presentato ufficialmente il 3 novembre 2022 e si preannuncia come la soluzione che tutti stavamo aspettando. Ma cos’è esattamente Matter? Come nasce e come andrà a cambiare le nostre abitudini nella casa smart?
PERCH MATTER
Il problema della gestione dei dispositivi connessi risale a tanti anni fa. Già agli albori era presente e chi si è avvicinato a questo settore da subito ricorderà la difficoltà di configurazione e gestione dei vari dispositivi, ma soprattutto l’impossibilità di farli parlare tra di loro.
Ciò succedeva perché fino ad oggi i protocolli di collegamento e gestione erano tanti. Ricordate sicuramente Zigbee, ma anche Z-Wave e non solo. Il reale problema è che ognuno di questi protocolli nasce come servizio che cerca di imporsi sugli altri, come avviene sul libero mercato, ponendo però i produttori di fronte a una scelta. Integrarli tutti impone costi maggiori, integrarne solo una parte riduce i costi ma anche la compatibilità.
Il sogno di una casa connessa e facilmente configurabile si allontana così sempre di più. Non solo la configurazione non è alla portata di tutti, ma anche la gestione e soprattutto i costi.
IL RUOLO DEGLI ASSISTENTI VOCALI
Chi ha iniziato a interfacciarsi ai dispositivi connessi prima del 2018 ricorda bene quanto fosse complicato. Decine di applicazioni, tutte diverse, a volte applicazioni diverse per dispositivi della stessa azienda o per modelli leggermente differenti. Regnava il caos. Gli assistenti vocali, su tutti Amazon Alexa e Google Assistant, hanno contribuito a rendere l’utilizzo più semplice. Ricordiamo tutti lo stupore del primo Amazon Echo Plus con Zigbee integrato, che permetteva di aggiungere le lampadine Philips Hue senza neanche passare dallo smartphone.
Rimane però il problema della compatibilità: affinché tutto funzioni, l’HUB di gestione e il dispositivo devono essere compatibili. Una lampadina può esserlo, ma il robot aspirapolvere potrebbe non integrare quello specifico standard.
2019: LINIZIO DI MATTER
Matter nasce nel 2019 con il nome di CHIP, acronimo che significa Connected Home Over IP, ovvero casa connessa tramite IP. L’obiettivo è semplice: creare uno standard utilizzabile da chiunque e facilmente integrabile. In questo modo i produttori non devono più spendere risorse per rendere compatibili i propri dispositivi con l’uno o l’altro protocollo, ma possono usare il protocollo Matter, concentrandosi invece sullo sviluppo di prodotti più funzionali e soprattutto utili.
Matter infatti, è uno standard open-source sviluppato da oltre 200 aziende sfruttando le tecnologie già a disposizione e approvato dalla CSA (Connectivity Standards Alliance) prima Zigbee-Alliance, di cui fanno parte alcuni degli esponenti delle più grandi aziende tech, come Ikea, SmartThings, Amazon, Google, Huawei, Apple, solo per citarne alcune.
La creazione e lo sviluppo di Matter segnano così una rivoluzione in ambito domotica che confluisce con l’annuncio ufficiale di Matter 1.0, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo.
COME FUNZIONA MATTER
Matter riprende alcune logiche di funzionamento dei dispositivi connessi che ben conosciamo. Per la configurazione di un dispositivo Matter saranno necessari una rete Wi-Fi e un dispositivo di controllo compatibile, che può essere lo smartphone, il tablet o il router Thread. Il dispositivo potrà però essere configurato in maniera ancora più semplice in quanto il protocollo Matter integra il sistema di gestione senza frustrazione che abbiamo visto con gli altoparlanti Echo di Amazon.
Tradotto significa che sarà sufficiente collegare il dispositivo all’alimentazione (lampadina o presa intelligente, robot aspirapolvere, macchina del caffè, tapparelle) e dare un comando vocale al nostro altoparlante smart che si occuperà di aggiungerlo e renderlo funzionante. A quel punto potremmo controllarlo o con la nostra voce, oppure dall’applicazione che usiamo come HUB nel nostro smartphone o tablet, che può essere quella di Alexa, Google Home, Samsung SmartThings, per fare degli esempi.
Un processo molto più semplice a farsi che a dirsi, che lascia all’utente la libertà di acquistare qualsiasi dispositivo con la consapevolezza che questo funzionerà senza complicazioni.
THREAD: IL CUORE DI MATTER
Tutto molto bello, ma come fa Matter a gestire la connessione di tutti i dispositivi? Usa Thread, un protocollo radio creato da Nest e altre aziende a partire dal 2014. Thread ha numerosi vantaggi rispetto ad altri protocolli radio attualmente in uso.
È più veloce: ciò significa maggiore reattività dei dispositivi ai vari input. Un allarme per porte e finestre segnalerà la sua attivazione in appena un millisecondo, contro il secondo circa attuale. Ciò porta a una maggiore affidabilità e reattività di dispositivi smart che in passato non sempre si sono comportati come dovevano.
È stato creato appositamente per soddisfare le esigenze della casa intelligente. Non si tratta infatti di una mera integrazione, ma di un sistema di comunicazione creato ad hoc. Non è qualcosa di adattato, che porta a risolvere solo parzialmente un problema, ma un abito sartoriale, che prende esattamente le forme di chi lo indossa, ovvero noi e la nostra casa.
È più affidabile: eventuali scollegamenti dell’HUB di gestione non comportano alla disattivazione della rete, che invece è in grado di sistemarsi in maniera autonoma con un numero di dispositivi connessi sufficiente.
MATTER RETROCOMPATIBILE?
Questa è una delle domande più complesse a cui rispondere. Al momento non ci sono risposte certe, in quanto dipende dalla volontà del produttore se integrare o meno Matter ai dispositivi di vecchia concezione. Amazon per esempio ha dichiarato il supporto ma la risposta non è così scontata, in quanto il nuovo protocollo potrebbe spingere molti ad abbandonare i vecchi dispositivi e a puntare su nuove linee più appetibili dal punto di vista commerciale e probabilmente con una domanda più elevata.
Insomma, è il solito problema: vale la pena aggiornare dei dispositivi usati da poche persone quando si può puntare a un mercato più vasto? Dall’altro lato c’è anche un problema hardware. Matter usa infatti la rete Wi-Fi per la gestione dei vari dispositivi ma anche Thread. E sebbene molti dispositivi integrino il Wi-Fi, ma anche un processore abbastanza potente per gestire Matter, Thread non può essere aggiornato in quanto andrebbe integrato tramite hardware. Molti dispositivi Amazon e Google integrano già il protocollo radio di nuova concezione.
QUANDO ARRIVA MATTER?
Matter è già qui, o quasi. Google ha infatti aggiornato l’applicazione Home per renderla non solo visivamente più fruibile, ma soprattutto per integrare Matter e per rendere il controllo dei dispositivi più semplice.
Ci sono poi il recente Nest Wifi Pro, già in prevendita nello shop Google, o l’annunciato smart HUB Ikea Dirigera, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo. Pare scontato che tutti i dispositivi dedicati alla smarthome che arriveranno in futuro e nello specifico dopo il 3 novembre, data ufficiale per il lancio di Matter, saranno compatibili con il nuovo standard.
IL FUTURO? UNA TRANSIZIONE
Siamo dunque di fronte a un cambiamento epocale per quanto riguarda i dispositivi connessi. Se ad oggi erano una passione di pochi e per pochi, vuoi per i costi, vuoi per le competenze necessarie all’utilizzo e configurazione, in futuro ci si aspetta una notevole semplificazione e un abbassamento dei costi.
Come sempre quando viene annunciata una nuova tecnologia così importante, si va però verso un periodo di transizione. I dubbi sono ancora molti. Cosa succederà ai vecchi protocolli e dispositivi? Matter sarà affidabile dal punto di vista della sicurezza? Al momento l’unica risposta certa è che chi ha intenzione di realizzare un sistema di dispositivi smart all’interno della propria casa farebbe bene ad aspettare, altrimenti il rischio è di ritrovarsi con prodotti che potrebbero essere non compatibili con il nuovo standard.
Dall’altro lato, chi ha già un insieme di dispositivi smart, non deve preoccuparsi. I vecchi sistemi non saranno sostituiti e abbandonati da un giorno all’altro, ma inizialmente solo affiancati. Non c’è dunque il timore che i vecchi prodotti possano smettere di funzionare da un giorno all’altro, ma continueranno a funzionare come hanno sempre fatto.