Contrariamente a quanto affermato nelle scorse settimane, Meta avrebbe avuto un cambio di programma per quanto riguarda i suoi dispositivi di realtà virtuale e aumentata.
Secondo quanto riportato da The Information, che cita persone a conoscenza della situazione, la società madre di Facebook avrebbe definitivamente scartato l'idea di creare un proprio sistema operativo AR/VR da zero ed avrebbe deciso di sciogliere il team di sviluppo composto da oltre 300 dipendenti che stava lavorando da circa quattro anni al progetto, nome in codice XROS. I dipendenti di questo progetto sarebbero stati trasferiti ad altri compiti interni, tra cui lo sviluppo di occhiali AR, visori Quest VR e altre tecnologi XR che coinvolgono il monitoraggio della mano e degli occhi attraverso la visione artificiale.
Lo scorso gennaio erano emerse delle indiscrezioni secondo cui Meta aveva annullato il progetto "XROS" su cui stava lavorando il team (XR è un termine usato per riferirsi sia alla realtà aumentata che a quella virtuale). Dopo la diffusione di questa notizia, il vicepresidente di Reality Labs, Gabriel Aul, aveva twittato che il team stava invece "crescendo" e che la società stava "ancora lavorando su un sistema operativo altamente specializzato".
Oculus VR, il suo popolare visore, è stato basato finora sul sistema operativo Android di Google e probabilmente continuerà ad esserlo anche in futuro. Probabile che la società di Zuckerberg si sia resa conto che ciò che ad oggi offre Android sia ancora superiore rispetto a qualsivoglia altro sistema operativo proprietario, e forse anche i prossimi occhiali AR di cui si discute da tempo (Project Aria) faranno affidamento a questa piattaforma.
Stando a quanto riportato nei risultati trimestrali, la divisione VR di Meta ha incrementato i propri ricavi nell'ultimo trimestre ma anche le perdite che sono di gran lunga superiori: 3,3 miliardi di dollari contro 877 milioni (nello stesso periodo dell'anno precedente le cifre erano rispettivamente 2,09 miliardi e 717 milioni). Insomma, l'iniziativa è ancora in rosso, e dimostra una volta di più come per il momento sia un investimento sul lungo termine.