Tutti i prezzi sono validi al momento della pubblicazione. Se fai click o acquisti qualcosa, potremmo ricevere un compenso.
Otto associazioni europee di consumatori hanno presentato reclami alle rispettive autorità nazionali chiedendo provvedimenti contro Meta per il mancato rispetto dei principi del GDPR, il regolamento europeo in materia di trattamento dei dati e di privacy. Sotto la lente c'è il meccanismo Pay or consent di Meta, il "Facebook a pagamento" come lo ha definito qualcuno.
A novembre il colosso dei social ha chiesto agli utenti di Facebook e Instagram di scegliere se continuare a usare le piattaforme come sempre, cioè in maniera gratuita ma con la raccolta dati che viene poi usata per scopi di profilazione pubblicitaria, o pagare per eliminare le pubblicità ed evitare che i propri dati influenzino le inserzioni. È come se si chiedesse all'utente di abbonarsi, quindi di pagare, per il rispetto di un diritto, quello alla privacy.
"L'ultima di Meta è ottenere il consenso degli utenti per legittimare la propria raccolta dati" si legge nel comunicato delle otto associazioni, le quali definiscono la scelta del Pay or consent "ingiusta e fuorviante", se l'effetto è quello di utilizzare un servizio "apparentemente" privo di pubblicità o di acconsentire alla totale sorveglianza ai fini pubblicitari.
"La scelta imposta agli utenti non può portare a un consenso libero e informato", scrivono le otto associazioni tra le quali non ce n'è una italiana: sono di Repubblica Ceca, Danimarca, Grecia, Francia, Norvegia, Slovacchia, Slovenia e Spagna. Ursula Pachl, vicedirettrice generale dell’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC), ha spiegato:
Meta ha provato più e più volte a giustificare la massiccia sorveglianza commerciale a cui sottopone i suoi utenti. La scelta "paga o consenti" è scorretta, e rappresenta l'ultimo tentativo della compagnia per legalizzare il suo modello di business. Ma l'offerta di Meta ai consumatori è fumo negli occhi per mascherare quella che in sostanza è la solita vecchia raccolta di ogni tipo di informazioni sensibili sulla vita della gente, sulle quali poi si monetizza attraverso il suo modello pubblicitario invasivo. I modelli di business basati sulla sorveglianza pongono tutti i tipi di problemi ai sensi del GDPR ed è ora che le autorità di protezione dei dati ne interrompano il trattamento ingiusto dei dati da parte di Meta e la violazione dei diritti fondamentali delle persone.