Micro è bello, almeno per Canonical che ha presentato MicroCloud, un intero cloud generato da un comando

Siete tra quanti pensano che Kubernetes sia troppo per le esigenze che avete e quindi avete optato per la sua versione leggera offerta da Canonical che si chiama MicroK8s?

Per il vostro storage l’implementazione di un cluster Ceph andava ben oltre le vostre esigenze e quindi avete optato (nuovamente) per la sua versione leggera offerta da Canonical che si chiama MicroCeph?

Ed il vostro networking? Un intero sistema come Open Virtual Network (OVN) era lontano da quello di cui avevate bisogno ed avete optato (ci risiamo) per la sua versione leggera offerta da Canonical che si chiama MicroOVN?

Viene un poco da ridere, ma le opzioni illustrate qui sopra sono effettivi prodotti di Canonical ed eventuali scelte architetturali che i clienti possono fare utilizzando i servizi Micro* dell’azienda di Mark Shuttleworth.

Il bello è, dice sempre Canonical, che tutto questo potrebbe non bastare. Ed ecco perché in questo annuncio è stata presentata MicroCloud, una soluzione all-in-one di quanto abbiamo descritto in apertura, con anche qualcosa di più.

Che cos’è MicroCloud? Questo video cerca di spiegarlo:

Quindi con un semplice snap, per la precisione snap install microcloud lxd microceph microovn, e con una base di partenza di tre macchine Ubuntu Server, dopo un rapidissimo microcloud init il vostro cloud sarà pronto all’uso.

Tutto, automaticamente ed in background, verrà configurato dopo qualche domanda relativa alla destinazione dei servizi.

Tecnologia miracolosa? Next-big-thing? Puro esercizio di stile? Presto per dirlo e presto per capire se il mercato premierà questa soluzione, anche perché al momento quello che viene mostrato è quanto sia facile da avviare, ma non nello specifico cosa consenta di fare, se non a grandi linee.

Alcune cose però si sanno per certo: MicroCloud è distribuito con licenza AGPL-3.0 ed i sorgenti sono pubblicati su GitHub. Inoltre al momento non serve nessuna subscription o account pro di Ubuntu per utilizzarlo, pertanto è pronto da provare. Pronti?