Microsoft vuole irrigidire ancora i requisiti minimi di Windows 11 | Taglio vecchie CPU anche con Edge

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La lista dei requisiti hardware necessari per eseguire Windows 11 potrebbe cambiare ulteriormente in futuro.

15 MAGGIO 2024 | Dopo il blocco delle vecchie CPU prive delle istruzioni SSE4.2 su Windows 11 24H2 (maggiori dettagli più in basso), come riporta Microsoft anche Edge taglierà il supporto ad alcuni vecchi processori privi delle istruzioni SSE3 con i quali non si riceveranno più aggiornamenti dopo la versione 126. C’è da sottolineare che si tratta di CPU molto vecchie, precedenti al 2004 come le prime versioni di Pentium 4.

Dopo la versione 126, Microsoft Edge smetterà di supportare le CPU prive di SSE3. I dispositivi con queste CPU non riceveranno più aggiornamenti.

18 APRILE 2024 | Dopo le prime indiscrezioni a gennaio, stando un nuovo report, all’interno del codice di Windows 11 24H2 sono stati trovati i requisiti minimi che servirebbero a far girare alcune funzionalità basate sull’AI, confermando la necessità di avere almeno 16 GB di RAM e un SSD di almeno 256 GB, oltre ad avere una NPU dedicata come su Snapdragon X Elite. Questo aspetto porterebbe a pensare che alcune funzionalità, come l’inedita funzione AI Explorer in arrivo con la prossima versione del sistema operativo, potrebbero essere esclusive dei PC Windows on ARM a sfavore di quelli Intel. Ecco i requisiti trovati:

  • 16 GB di RAM
  • 225 GB di memoria
  • Snapdragon X Elite NPU (HWID QCOM0D0A)

Inoltre, come emerso il altri report, sembrerebbe che solamente le NPU in grado di offrire almeno una potenza di 40 TOPS saranno in grado di far girare Copilot localmente, senza l’appoggio al cloud e ancora una volta a favore del nuovo Snapdragon X Elite.

8 APRILE 2024 | Secondo un nuovo report, sembrerebbe che la nuova versione Windows 11 24H2 irrigidirà i requisiti anche per quanto riguarda programmi e driver datati, come abbiamo potuto vedere nel caso dei tool di personalizzazione in questi giorni. Al pari dell’hardware, Microsoft ha una lista nera di software in presenza dei quali l’aggiornamento o l’installazione del sistema operativo risulta bloccata. Microsoft non è nuova a questa pratica, anche le precedenti versioni avevano una blocking list in caso di problemi o incompatibilità. Ecco una lista non completa dei software e driver bloccati in Windows 11 24H2:

  • ConisioAdmin.exe (Solidworks PDM)
  • EaseUS Disk Copy.exe (applicazione di copia disco EaseUS)
  • ep_dwm.exe (ExplorerPatcher) Incluso dal 22H2
  • iCloudServices.exe (file iCloud condivisi in Explorer tramite WhatsApp) Da 23H2
  • RadeonSoftware.exe (impostazioni prestazioni GPU AMD) dal 23H2
  • StartAllBackCfg.exe (StartAllBack) Incluso dal 22H2
  • Multi-mon + Copilota (Microsoft)
  • UnisciSdb (Microsoft)
  • Intel IntcOED.sys (Intel)
  • Intel IntcAudioBus.sys (Intel) (%WinDir%\System32\drivers\IntcAudioBus.sys)
  • Adattatore USB 2.0 wireless Realtek 8192su (Realtek) (%WinDir%\System32\drivers\RTL8192su.sys)

26 FEBBRAIO 2024 | Stando a un ulteriore report, l’istruzione POPCNT non sarebbe l’unico requisito aggiunto nella prossima versione del sistema operativo. Windows 11 24H2 richiederà necessariamente l’intero set di istruzioni SSE4.2 di cui fa parte POPCNT. Di seguito trovate invece gli attuali requisiti minimi per il processore.

  • Processore da 1 GHz o più veloce
  • Supporto 2 core
  • Compatibile con istruzioni x64 o ARM64
  • Supporto PF_ARM_V81_ATOMIC_INSTRUCTIONS_AVAILABLE (per ARM64)
  • Supporto PAE, NX e SSE4.1
  • Supporto CMPXCHG16b, LAHF/SAHF e PrefetchW

Potete facilmente verificare il supporto di queste istruzioni scaricando il tool CPU-Z a questo indirizzo, facendo attenzione a trovare la dicitura come nell’immagini sottostante.

Per dovere di cronaca, le istruzioni SSE4.2 sono state aggiunte sui processori a partire dal 2008, per tanto quelli precedenti a tale data dovrebbero essere definitivamente tagliati fuori dalla prossima versione, sulla quale non potranno avviare il sistema, anche con le procedure per forzare l’installazione di Windows 11.

12 FEBBRAIO 2024 | Come emerso in precedenza, Microsoft avrebbe tagliato fuori definitivamente dal supporto di Windows 11 alcune vecchie CPU come Intel Core 2 Duo e AMD di pari età, che non potranno eseguire la prossima versione 24H2. Come riportato, questo blocco dipende dalla mancanza del supporto dell’istruzione POPCNT, senza la quale non sarà possibile fare il boot con la nuova versione di Windows 11 in arrivo in autunno. Nel caso in cui aveste un processore molto vecchio, è possibile verificare la possibilità di avviare Windows 11 24H2 con questo tool.

18 GENNAIO 2024 | Secondo un nuovo report di TrendForce, Microsoft potrebbe aver deciso di aumentare i requisiti minimi per i futuri AI PC in arrivo con la prossima versione di Windows. Nello specifico, i nuovi PC predisposti appositamente per l’AI con tasto Copilot fisico e NPU dedicata potrebbero aver bisogno almeno di 16 GB di RAM e una potenza di calcolo di almeno 40 TOPS. Questi requisiti non dovrebbero riguardare i “normali” PC, per i quali almeno per ora risultano invariati.

31 LUGLIO 2023 | Secondo un altro report, oltre alle eventualità precedentemente riportate, Microsoft potrebbe restringere ancora la lista delle CPU supportate. Con le ultime build 259xx attualmente in fase di test nel canale Canary e appartenenti al ramo di sviluppo della prossima versione di Windows (12?), Microsoft avrebbe iniziato a introdurre ulteriori limitazioni hardware per i vecchi processori. Stando a quanto riportano gli utenti, alcune CPU come Intel Core 2 Duo T6500 e AMD Turion II P650, già ufficialmente non supportate da Windows 11, ma con le quali finora era possibile forzare l’installazione del sistema operativo, sembrerebbero tagliate fuori anche dalla modifica dei registri, portando al fallimento dell’installazione. Al momento la documentazione ufficiale non riporta alcun cambiamento, ma potrebbe essere solo questione di tempo per vedere inasprire i requisiti minimi.

5 LUGLIO 2023 | Secondo un nuovo report del capo della sicurezza di Windows, Microsoft starebbe pensando di migliorare ulteriormente la sicurezza delle prossime versioni del suo sistema operativo, citando la protezione hardware. Per tanto è possibile che prossimamente Windows possa cambiare nuovamente i requisiti minimi per l’installazione delle versioni future. Dopo l’obbligo del modulo TPM 2.0, potrebbero arrivare anche altri requisiti hardware come il nuovo chip Pluton.

Le versioni future di Windows 11 continueranno ad ricevere aggiornamenti di sicurezza significativi che aggiungono ancora più protezione, dal chip al cloud, combinando hardware e software moderni. Windows 11 è un modo migliore per tutti di collaborare, condividere e presentare, il tutto con la sicurezza delle protezioni supportate dall’hardware.

SSD obbligatorio e RAM raddoppiata?

Le specifiche necessarie per installare Windows 11 sono rigide e molti PC recenti non sono supportati ufficialmente dal nuovo sistema operativo a meno di forzare l’upgrade con una procedura per bypassare il controllo sui requisiti minimi. A seguire trovate l’elenco delle specifiche tecniche minime richieste per eseguire Windows 11 attualmente e che saranno valide anche per l’installazione del nuovo aggiornamento 22H2 in arrivo questo autunno.

Tuttavia sembrerebbe che dal prossimo anno Microsoft abbia intenzione di irrigidire ulteriormente i requisiti minimi per i nuovi PC. Stando a un report di Trendfocus, un noto produttore di memorie Microsoft starebbe chiedendo agli OEM di assemblare PC unicamente con SSD, abbandonando di fatto l’impiego di dischi meccanici. Microsoft avrebbe fissato al 2023 la data oltre la quale non sarà più consentito l’uso di HDD.
Sebbene l’obbligo di un disco SSD varrà unicamente per i produttori di nuovi PC e non quelli esistenti, è bene notare come Microsoft abbia già implementato questo requisito necessario per far funzionare alcune funzionalità di Windows 11, come l’esecuzione del sottosistema Android (WSA) e la funzione Direct Storage per garantire un’esperienza d’uso soddisfacente.

La data di cut-in originale basata sulle nostre discussioni con gli OEM doveva essere quest’anno, ma è stata posticipata all’anno prossimo (la seconda metà, credo, ma non è chiara la data definitiva). Gli OEM stanno cercando di negoziare un certo livello di push out (transizione del mercato emergente nel 2024 o transizione desktop nel 2024), ma le cose sono ancora in evoluzione.

Stando a quanto dichiarato dal dirigente di Trendfocus, i produttori starebbero chiedendo a Microsoft più tempo per implementare questo requisito almeno fino al 2024, dopo aver già posticipato di un anno l’entrata in vigore originariamente prevista nel 2022.

Secondo un altro rumor circolato recentemente Microsoft potrebbe decidere di aumentare anche il quantitativo di memoria RAM passando da un minimo di 4 GB a 8 GB. Dietro questa scelta ci potrebbe essere la volontà di far fronte alla crescente necessità dovuta all’integrazione di nuove funzionalità sempre più affamate di risorse di sistema.

Il vostro PC soddisfa i requisiti minimi per eseguire Windows 11? Che ne pensate di questo possibile ulteriore irrigidimento? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.

Articolo di Windows Blog Italia
Fonti | 1, 2

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