All'inizio del 2023 abbiamo avuto un'esperienza un po' inquietante con il nuovo modello di intelligenza artificiale di OpenAI chiamato ChatGPT, in grado di rispondere a domande e interagire in modo conversazionale in modo sorprendentemente convincente.
OpenAI è un'organizzazione senza scopo di lucro, ma riceve sostanziosi finanziamenti da giganti del Web, tra cui Microsoft, che nel 2019 ha versato un miliardo di dollari nelle casse della società. A quanto pare ora è giunto il momento di cogliere i frutti e la casa di Redmond starebbe lavorando per usare il chatbot come arma definitiva per affrontare la supremazia di Google e, in ultima analisi, cambiare il modo con cui usiamo Windows, proprio grazie all'IA.
ChatGPT: l'integrazione in Bing è vicina. In Word, Outlook e PowerPoint sta per arrivare
Secondo The Information, il primo prodotto in cui Microsoft integrerà il chatbot ChatGPT, che ricordiamo è disponibile per test pubblici dal 30 novembre 2022, potrebbe essere Bing, e molto prima di quanto possiate pensare.
La casa di Redmond ha già lavorato per integrare DALL-E 2 (il modello di OpenAI per generare immagini) nel suo motore di ricerca, e secondo fonti interne una nuova versione dotata di ChatGPT per rispondere alle query di ricerca potrebbe essere rilasciata già per fine marzo di quest'anno. La società ha rifiutato di commentare, ma in ogni caso la notizia metterà una notevole pressione a Google.
E non è finita qui. Sempre secondo The Information, Microsoft infatti starebbe lavorando anche per integrare il chatbot nei suoi prodotti Word, PowerPoint e Outlook.
Per quanto riguarda Outlook, ChatGPT verrebbe usato per migliorare i risultati di ricerca in modo che gli utenti possano trovare ciò che stanno cercando senza inserire parole chiave nei campi di ricerca, e per suggerire risposte alle email. Un'applicazione tipo potrebbe essere la composizione di un'email lavorativa per un'assenza, semplicemente dando un suggerimento.
Ma anche le funzionalità in Word e PowerPoint sembrano piuttosto interessanti.
ChatGPT potrebbe consigliare modifiche ai documenti o migliorare la scrittura, alla stregua di un editor o persino di un writing coach. Al momento Microsot si affida già all'IA per il completamento automatico e il controllo ortografico in Word (usando GPT-3), per suggerire le didascalie delle diapositive e delle immagini in PowerPoint o per migliorare l'audio in Microsoft Teams, ma le nuove funzioni sono di tutt'altro livello.
E le difficoltà aumentano di conseguenza. Come abbiamo visto anche nella nostra esperienza, ChatGPT ha alcuni problemi a gestire le informazioni, e il più grave sembra essere la distinzione tra fatti reali e falsi, senza dimenticare gli ostacoli relativi alla privacy. Il chatbot deve essere personalizzato senza compromettere i dati degli utenti, un problema non da poco per un modello linguistico di grandi dimensioni, ma la casa di Redmond ha già annunciato i primi successi in questo senso.
Se Microsoft integrerà con successo ChatGPT in Bing e nelle Power Apps (le app aziendali di Microsoft che già usano l'IA), il predominio di Google nella ricerca e la sua penetrazione nel mondo aziendale con Workspace potrebbero essere a rischio.
L'IA cambierà il modo in cui usiamo Windows, parola di Panay
E tutto questo ci porta alla visione a lungo termine di Microsoft, e di come vede Windows negli anni a venire. Il capo dell'azienda, Panos Panay, ha infatti affermato che l'IA cambierà il modo in cui interagiremo con il sistema operativo, e stanno già lavorando per creare l'hardware necessario per sfruttare le capacità dei nuovi modelli.
L'occasione è stata la conferenza stampa di AMD al CES 2023, in cui sono stati presentati i nuovi processori mobili Ryzen 7000, i primi chip x86 con motore AI dedicato, che è anche il 20% più veloce di quello negli M2.
Panay è sembrato entusiasta e ha affermato diversi utilizzi durante le videochiamate, come
- l'aggiunta della sfocatura nello sfondo
- il rilevamento del contatto visivo
- l'inquadratura automatica per usare meno batteria
oltre a nominare modelli di linguaggio naturale. Mentre i progetti di Panay non sembrano molto ambiziosi, è indubbio che l'integrazione di motori AI nei chip è la strada del futuro.
E se i chip ARM li integrano già da tempo, l'arrivo di pesi massimi come AMD e Intel (che proporrà una sua versione nei nuovi Meteor Lake previsti per la fine del 2023) avrà un peso non indifferente, soprattutto per Microsoft e la sua linea Surface (che ricordiamo ha appena ricevuto la sua versione ARM).