Musk/Twitter contro Microsoft/OpenAI, l’altruismo non c’entra. Come sempre, è tutta una questione di business…

11 months ago 245

Vi ricordate del Saturday’s Talks del primo di aprile? Il titolo era fermate tutto! Qualcuno si sta iniziando a chiedere se l’intelligenza artificiale sia pericolosa… e tra le riflessioni condivise ce n’era una a proposito del fatto che per quanto i temi della lettera aperta sembrassero altruistici, un occhio attento avrebbe potuto vederci in realtà interessi economici, da parte di chi al momento nel business dell’AI non era ancora entrato.

Non è certamente un caso il fatto che Elon Musk, tra i primi firmatari e promotori della lettera, poco dopo abbia annunciato la creazione della società X.AI il cui scopo, pensa un po’, è quello di creare prodotti in competizione con OpenAI.

Avete presente le gite in montagna quando uno rimane indietro a fotografare il panorama e poi ferma gli altri arrivati in cima dicendo “Aspettate, guardate che belle foto!“, ecco, il senso è quello. Curioso poi il fatto che Musk fosse tra i membri fondatori di OpenAI e ne sia poi uscito per conflitto di interessi.

Ma Musk le sta provando davvero tutte per risultare simpatico ai più, basta leggere questo articolo di ARSTechnica per rendersene conto.

Ogni uscita, boutade o affermazione è in realtà il risultato di un preciso piano che tutto è fuorché sconsiderato. Sembrava follia il licenziamento della maggioranza dei dipendenti Twitter? Eppure il servizio è ancora lì, con tanto di pagamento delle spunte blu e di servizi accessori.

Le vecchie API di Twitter infatti saranno deprecate a breve e per accedere alle nuove bisognerà pagare, tanto che i servizi di auto-posting hanno iniziato a far pagare l’utilizzo delle API di Twitter. Vedi ad esempio Zapier (che usiamo sul nostro portale), che in una recente mail ha segnalato:

Due to changes in Twitter’s API policy and pricing, starting today, Zapier’s Twitter integration has been updated to a premium app, which means the use of Twitter in Zaps will only be available to customers on paid Zapier plans. To help you prepare for this change, we’re offering Free plan customers a 30-day grace period. During that time, any Zaps that use Twitter will continue to work as expected.

Quindi o si passa alla versione premium o l’automatismo di pubblicazione su Twitter non funzionerà più.

Dell’azione di cui sopra si è resa conto anche Microsoft, che ha annunciato la dismissione del supporto a Twitter per sue campagne Ad di Social network engagement. Perché lo sapete vero che Microsoft si occupa anche di advertising web?

Cosa ne ha pensato lo Spaceman? Niente di buono, ovviamente, poiché la pubblicità su Twitter è una delle principali fonti di sostentamento. Di tutta risposta quindi ha minacciato di denunciare Microsoft con un bel tweet dal titolo “Lawsuit time“, ma non per la scelta di Microsoft (e ci mancherebbe), bensì per come Microsoft ha usato i dati di Twitter per addestrare ed istruire i suoi modelli AI.

Insomma, non fosse chiaro, sarà anche del mercato I.T. mondiale di cui stiamo parlando (ed a noi interessa, poiché è in quel mercato che l’open-source vive), ma le sembianze sono sempre più quelle di un cortile popolato da comari pettegole.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

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