Non solo più armi e più soldati (da 300 a 1.000), ma anche sostegno all’Ucraina nel cyberspazio. La NATO, nel chiedere al presidente Putin “di fermare immediatamente questa guerra e di ritirare le forze militari dall’Ucraina”, continuerà a fornire all’Ucraina assistenza anche per la sicurezza informatica. L’hanno deciso i capi di Stato e di Governo dei 30 alleati della NATO riuniti ieri a Bruxelles. Il sostegno al Paese guidato dal presidente Volodymyr Zelenskyy da parte della NATO è anche nel cyberspazio.
Infatti, nella dichiarazione finale congiunta, a termine del vertice straordinario, si legge: “Gli alleati della NATO continueranno inoltre a fornire assistenza in settori quali la sicurezza informatica”.
E per fornire al meglio un aiuto alle istituzioni ucraine nel cyberspazio, tutti i Paesi Nato stanno innalzando la propria cyber-resilienza.
“Stiamo aumentando la resilienza delle nostre società e delle nostre infrastrutture”, hanno annunciato ieri i Paesi NATO, “per contrastare l’attività malevola della Russia. Stiamo migliorando le nostre capacità e difese informatiche, fornendo supporto reciproco in caso di attacchi informatici”.
“Siamo pronti a imporre costi a coloro che ci danneggiano nel cyberspazio”, questa è una novità. La NATO annuncia sanzioni a chi aggredisce i Paesi alleati nello spazio cibernetico.
Come si sa anche nel cyberspazio si vince se si è alleati, per questo i Paesi NATO stanno anche “aumentando lo scambio di informazioni”.
Questo approccio consente agli alleati di sicurezza e difesa anche nel dominio dello spazio cibernetico, come sottolineato nella dichiarazione:
“Stiamo prendendo tutte le misure e le decisioni per garantire la sicurezza e la difesa di tutti gli alleati in tutti i domini e con un approccio a 360 gradi. Le nostre misure restano preventive, proporzionate e non estensive”.
Inoltre, nella dichiarazione finale si ribadisce “il ferreo impegno a rispettare l’articolo 5 del Trattato di Washington”. Il mutuo soccorso tra i Paesi alleati è ora possibile anche in caso di attacchi informatici. “Questa risposta non sarà automatica, ma la NATO valuterà caso per caso”, ha spiegato David van Weel, Assistant Secretary General for Emerging Security Challenges, NATO, al CyberSec2022.