Il contesto storico recente ha portato in particolare nel 2022 ad un aumento del costo dell’energia e dei servizi correlati un sostanziale aumento a causa di alcuni eventi diffusi come il costo della vita ma anche peggiorati dal conflitto in Ucraina, al punto che in nazioni come l’Italia ma anche la Germania, per anni interi molti dipendenti dalle importazioni di combustibili fossili, sono stati attraversati periodi molto difficili. Questo perchè tradizionalmente le bollette, in particolare quelle di luce, acqua e gas rappresentano qualcosa che risulta essere “onnipresente” in quasi tutti i casi. Ma esistono anche situazioni in cui le bollette non è necessario pagare.
Si tratta di casi non così remoti, che fanno scattare una precisa condizione legale, il che rende il mancato pagamento qualcosa di assolutamente legittimo.
Ma quando le bollette non vanno pagate?
In Italia il concetto di fornitura energetica è cambiato parecchio in poco meno di 20 anni, a partire dalle società, ma anche dal tipo di politica che le suddette hanno nei confronti del coonsumatore. Anche a seguito di parecchie segnalazioni di truffe varie, le bollette sono diventate per forza di cose più complete nelle informazioni ma anche più chiare.
Sono però anche aumentate le condizioni che portano il fornitore di energia e quindi le società a non essere più praticamente inattaccabili come in passato. In Italia esiste da molto tempo il concetto di prescrizione che è decisamente generico, ma che se è applicato alle bollette, può permetterci di evitare di pagare le fatture da una certa data di emissione in poi.
Questo concetto legale infatti una volta “scattato” fa perdere alla società che emette la fattura qualsiasi forma di decisione legata al mancato pagamento, quindi non può concretamente far scattare la “mora” oppure effettuare una riduzione della fornitura energetica sia parziale che totale. E’ importante considerare che le vecchie bollette per essere considerabili cadute in prescrizione non devono essere condite da solleciti che fanno decadere questa condizione.
La prescrizione si attiva da un momento preciso dopo l’emissione, nello specifico quelle della luce “passano” in prescrizione dopo 5 anni dall’emissione, concetto che è valido per quelle sviluppate fino al 2 marzo 2018. Per tutte quelle della luce emesse dal giorno dopo la prescrizione si riduce a 2 anni.
Lo stesso concetto vale per le forniture di gas, che hanno una prescrizione di 5 anni fino al 1° gennaio 2019, gli anni passano a 2 dal 2° gennaio 2019 ed anche quelle dell’acqua fino al1° gennaio 2020 si prescrivono ancora oggi in 5 anni, per poi diventare 2.
Il sistema della prescrizione si applica anche ai conguagli.