La One UI 5.0 basata su Android 13 è ormai alle porte, ma c'è già ragione per attendere con impazienza la One UI 6: a quanto pare, finalmente Samsung si è convinta ad adottare anch'essa i seamless update: è una novità importante considerando che si tratta del più grosso produttore di smartphone Android sul mercato - e di gran lunga. Beninteso, non che avesse molte altre opzioni: con la presentazione di Android 13, Google ne ha resa obbligatoria l'implementazione. La regola non è retroattiva, quindi si applicherà solo dai dispositivi nativi Android 13 in poi; resta da capire se Samsung deciderà di rendere la funzionalità disponibile anche per i prodotti meno recenti, ma siamo abbastanza scettici - pochi produttori l'hanno fatto, finora. Nemmeno Google.
I seamless update sono in circolazione ormai da diversi anni, e sono una soluzione di distribuzione e applicazione degli aggiornamenti di sistema. Sintetizzando al massimo, l'idea è di creare due partizioni uguali, diciamo A e B. Le partizioni contengono gli stessi dati, ma il sistema avvia solo una delle due, diciamo la A; quando arriva un aggiornamento di sistema, questo viene installato in background nella partizione inattiva, quindi nel nostro esempio la B. Una volta completata la procedura, è sufficiente riavviare il sistema per rendere la B, con il nuovo aggiornamento, la partizione attiva; nel corso dei giorni successivi, sempre in background, anche la A si aggiornerà copiando alla perfezione la B, e via di questo passo.
La soluzione comporta alcuni vantaggi e alcuni svantaggi; in primo piano abbiamo:
- Pro: tempi di installazione. Di fatto per applicare un aggiornamento di sistema basta un riavvio. Il downtime del dispositivo è quindi ridotto ai minimi termini.
- Pro: ridondanza. Se l'aggiornamento per qualche ragione funziona male e il sistema non riesce ad avviarsi è possibile ripartire con la partizione non ancora aggiornata.
- Contro: spazio. La memoria interna deve scarificare qualche GB complessivo per tenere attiva una partizione che è sostanzialmente "sempre inerte"; vale la pena comunque precisare che non si tratta di una copia intera e completa di tutto il sistema operativo, solo la parte che è interessata dall'aggiornamento (quindi escludendo molte delle app preinstallate, per esempio).
In ogni caso, Samsung si è limitata a dire che One UI 6.0 arriverà l'anno prossimo, senza elaborare ulteriormente. Nel corso dell'intervista con i colleghi di Android Authority, la vicepresidente Hyesoon "Sally" Jeong ha avuto modo di toccare altri argomenti, che riassumiamo sinteticamente qui di seguito:
- Il brand One UI continuerà a esistere almeno finché Jeong lavorerà per Samsung.
- Per quanto riguarda One UI 5, l'obiettivo è distribuirla a tutti gli smartphone di fascia alta compatibili entro fine anno.
- One UI non arriverà su Chromebook e smart TV Samsung.
- Samsung conferma il lavoro a stretto contatto con Google per lo sviluppo di Android. Android Stock e One UI avranno sempre un look diverso, ma incorporeranno le rispettive funzionalità e invenzioni più importanti quando lo riterranno opportuno.
- Samsung ha migliorato molto le sue pratiche di gestione degli aggiornamenti, e ha dichiarato che non è solo una questione di stabilire un rapporto di fiducia con i suoi utenti, ma anche di sostenibilità. Se gli utenti usano gli smartphone per più tempo, vuol dire che meno prodotti finiscono in discarica e quindi l'impatto ambientale di Samsung si riduce.