Oppo siede coi grandi, Musk ne fa un'altra: idee per il futuro di Twitter? | HDrewind 7

1 year ago 166

Eccoci con un nuovo HDrewind, l'appuntamento in cui vi raccontiamo in chiave diversa le notizie più significative e le curiosità della settimana. Siamo alla settima settimana del 2023. Nonostante si tratti di un riassunto, l'articolo che ne vien fuori spesso non è breve. Ecco quindi un indice per destreggiarsi comodamente fra i diversi argomenti.

OPPO AL TAVOLO DEI 'GRANDI': PRIMO PIEGHEVOLE IN EUROPA

Oppo ha sentito di aver raggiunto la maturità anche sugli smartphone pieghevoli, ha percepito che era arrivato il momento di aprirsi - letteralmente - al mondo. Così Find N2 Flip è diventato il primo pieghevole dell'azienda - per i pochi che ancora che non la conoscessero, Oppo è tra i colossi mondiali - a lasciare i confini della Cina, e l'evento è stato celebrato in grande stile. Un paio di giorni prima dello streaming durante il quale è stato presentato anche in Italia l'azienda ha annunciato che sarebbe stato lo smartphone ufficiale della Champions League, la sera prima, durante l'intervallo di Milan - Tottenham e di PSG - Bayern Monaco, andavano già in onda gli spot in TV in cui il prodotto veniva mostrato senza veli, e sono sicuro di averlo pure visto tra le mani di qualche fotografo a bordo campo - come del resto era stato anticipato il giorno prima.


Insomma, Oppo fremeva all'idea di mostrare il suo ultimo gioiello, di misurarsi con lo Z Flip4 di Samsung e con il Razr di Motorola - Lenovo, e voleva evidentemente generare un po' di attesa anche nei potenziali clienti, che googlando dopo averlo visto in TV non riuscivano a capire bene di che prodotto si trattasse, dal momento che non era ancora ufficiale. È palpabile la fiducia di Oppo nelle qualità di Find N2 Flip: l'associazione a un brand forte non solo in Europa ma in tutto il mondo come Champions League, gli spot in TV che certo, come le pubblicità a bordo campo, non devono esser costati poco e il gran parlare che se ne farà nelle prossime settimane, sono tutti elementi che offrono la massima visibilità a una tipologia di prodotto che in passato - coi ritmi della tecnologia sembra un'era, invece il primo Galaxy Z Fold è del 2019, quattro anni fa... - ha riservato insidie anche a un mostro sacro come Samsung.

Se Find N2 Flip sarà un prodotto valido a tutto tondo, non solo nei primi giorni in cui ha messo in luce ottime qualità ma lungo tutto il ciclo di vita, Oppo raccoglierà i frutti e si affermerà una volta di più nell'olimpo dei produttori, rubando definitivamente la piazza alla claudicante Huawei e a una Xiaomi che proprio non riesce a smettere di auto-confondersi, con le tonnellate di modelli che insieme a Redmi immette sul mercato ogni anno.

Adesso c'è da capire quando (e se) Oppo completerà la lineup. All'appello manca il Find N2 presentato in Cina a dicembre insieme al Flip: ho la sensazione che non arriverà prima dell'estate, cioè prima che finisca la Champions League. Nessun segnale che possa esser presente al Mobile World Congress di Barcellona di fine mese, a differenza di nubia Pad 3D su cui giovedì sono arrivate delle anticipazioni ufficiali a dir poco interessanti. L'azienda del gruppo ZTE ha mandato su l'asticella delle attese anticipando che sarà in grado di riprodurre l'effetto 3D senza bisogno di occhialini o accessori, quindi a occhio nudo. E il fatto che sarà all'evento europeo apre più di uno spiraglio alla vendita nel Continente.

TRE IPHONE SU QUATTRO CON IOS 16, SAR UN 2023 RICCO DI OFFERTE?

In Europa e nel mondo, secondo le prime informazioni, sta facendo numeri molto interessanti la linea Galaxy S23, in India, e in Corea del Sud è venuta persino fuori la parola "record". Samsung in settimana ha valorizzato gli sforzi su una maggiore sostenibilità ambientale spiegando quel che si è fatto per rendere gli S23 gli smartphone più green di tutti i Galaxy e promettendo lo stop alla plastica entro il 2050. Per noi è arrivato il momento di conoscere Galaxy S23 "standard", il piccoletto della gamma: ieri un live batteria un po' sotto tono (anche al netto del fatto che ci è stata inviata la versione coreana), tra qualche giorno la recensione con giudizi e considerazioni finali. Intanto è stato avviato il rollout della One UI 5.1, l'interfaccia dei Galaxy S23, su molti altri smartphone, anche in Italia: qui le principali novità introdotte.


Aggiornamenti che raccomandiamo costantemente di fare prima possibile non tanto per provare questa o quella funzione che prima non c'era (la maggior parte degli aggiornamenti non ne contiene), quanto piuttosto per ragioni di sicurezza. È il caso di iOS 16.3.1, iPadOS 16.3.1 e macOS 13.2.1, arrivati lunedì per mettere una pezza su tre vulnerabilità che l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha classificato a rischio grave. Per gli utenti Apple comunque il memo sull'importanza degli aggiornamenti sembra superfluo. La Mela, in uno slancio di apertura più unico che raro, ieri ha condiviso i numeri ufficiali sull'adozione di iOS 16: è sul 72% degli iPhone attivi, se si limita la platea a quelli introdotti negli ultimi quattro anni si sale all'81%. A proposito di Apple: da inizio anno la disponibilità di iPhone 14 Pro e 14 Pro Max, introvabili durante le feste, è regolare, e da qualche settimana a questa parte si sono fatte largo persino le offerte. Se state pensando di prenderne uno è il momento di drizzare le antenne.

I prezzi comunque, malgrado le offerte, rimangono alti, in parte a causa di costi di produzione che secondo le stime sono andati su rispetto allo scorso anno: ad Apple un iPhone 14 Pro Max costa, di soli materiali, il 4% in più rispetto al predecessore 13 Pro Max. In generale nei prossimi mesi potrebbero arrivare delle buone offerte per chi dovrà o vorrà acquistare dei prodotti elettronici. Sembra che la crisi dell'offerta sia o stia per finire, adesso i produttori temono piuttosto la flessione della domanda che, alle strette, potrebbero dover stimolare con delle promozioni. Lenovo l'ha scritto a chiare lettere comunicando gli ultimi risultati finanziari, le speranze per il futuro prossimo non mancano ma la sensazione è che siano abbastanza "tiepide". Gongola invece Sony con PlayStation 5, ma è un'eccezione dovuta a dinamiche che gli appassionati di gaming conoscono bene.


In settimana è stato rilasciato a tutti il nuovo firmware per Xbox che tra le altre cose ne diminuisce l'impatto ambientale. Nelle regioni e nei momenti in cui sono disponibili i dati sulla provenienza dell'energia elettrica, Xbox programma aggiornamenti per app, sistema e giochi nelle fasce orarie in cui c'è una maggiore percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili, così da risparmiare al Pianeta emissioni inquinanti. Non cambierà le sorti dell'umanità, siamo d'accordo, ma è una misura a costo zero per l'utente: se si ha bisogno di un aggiornamento si può sempre forzare il download, negli altri casi l'ambiente riceverà una gradita "carezza".

Microsoft che ha appena detto addio a Internet Explorer - rimarrà un'inesauribile fonte di meme anche da "morto" - , che è pronta al supporto ufficiale di Windows 11 su Mac con chip Apple Silicon, e che ha tirato le somme della prima settimana di sperimentazione pubblica del Bing in versione "cervellone" grazie all'intelligenza di ChatGPT (il quale in settimana ha messo in luce un bel caratterino). C'è un nuovo competitor all'orizzonte: si chiama You e usa l'intelligenza artificiale per le ricerche multimodali, non si limita cioè a risposte testuali ma valuta il contesto mostrando se necessario un'immagine o una tabella, ad esempio. Dategli un occhio.

ENNESIMA 'ELONATA' E LE DOMANDE APERTE SUL FUTURO DI TWITTER

Chiudo con una curiosità, con l'ennesimo capitolo del Twitter a trazione Elon Musk. A inizio settimana, mentre negli States si smaltiva l'adrenalina del Super Bowl (qui tutti gli spot tech e i più iconici), sorgono centinaia di segnalazioni da parte degli utenti su un'anomalia all'algoritmo del feed Per te. Interviene Musk, promettendo correzioni per uh .... l'"algoritmo". Il sarcasmo malcelato e apparentemente ingiustificato nella citazione del colpevole non era passato inosservato, poi qualche ora dopo la conferma - per vie traverse - che i sospetti erano fondati: di mezzo c'era l'ennesima Elonata.


Per farla breve - trovate i dettagli nell'articolo di mercoledì - Musk non avrebbe digerito il calo di popolarità dei suoi tweet, a cui evidentemente tiene molto. Forse troppo. Così avrebbe ordinato che le sue uscite sul suo social fossero spinte artificialmente dall'algoritmo, ma evidentemente chi è intervenuto sul codice - con dolo o meno va a capire - ha dato una spinta un po' troppo energica, tanto che pure chi non seguiva l'account di Elon Musk si è trovato il Per te di Twitter invaso di messaggi del patron. A distanza di qualche giorno il feed è più eterogeneo che a inizio settimana, sebbene Musk abbia mantenuto un vantaggio sugli altri in termini di visibilità.

Non è tanto il fatto in sé a lasciare interdetti, quanto la crescente consapevolezza che Musk abbia speso 44 miliardi di dollari per acquistare quello che evidentemente considera un palcoscenico, oltre che un giocattolo. Interi dipartimenti sono stati smantellati (non c'è più nessuno ad esempio a curare i rapporti con l'esterno), le spunte blu sono state mercificate, gli sviluppatori, vedi il caso di questa settimana, devono esser pronti ad assecondare i suoi umori. Twitter è sempre stato un social atipico, che molto più di altri ha messo idee e opinioni al centro delle interazioni. Questo suo impianto ha contribuito a creare nell'immaginario collettivo l'idea di uno spazio virtuale spesso e volentieri anche molto "serio". Cosa è rimasto adesso di quell'immagine? Vale ancora 44 miliardi? E quali idee ha Musk per il futuro di Twitter? Chi ha risposte o anche solo ipotesi batta pure un colpo.

LA SETTIMANA DI HDMOTORI

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Hardware 4.0 di Tesla, i primi dettagli delle caratteristiche tecniche

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Grazie al "polso" di Filippo Vendrame per la selezione.

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