I viaggi spaziali sono un’evergreen della narrativa in generale, non solo fantascientifica, e Out There: Oceans of Time rappresenta l’ennesima opera videoludica inquadrata in questo filone lungo più di un secolo e mezzo (oltre cinque se consideriamo il pellegrinaggio lunare che Ludovico Ariosto fece compiere al paladino Astolfo nel suo Orlando Furioso).
Correndo il rischio di cadere nella scontatezza, Mi-Clos Studio ha ugualmente tentato di proporre una propria visione riguardo l’esplorazione della famigerata ‘Ultima frontiera’, ottenendo un risultato che seppure lontano dalla definizione e dall’aspirazione di essere un capolavoro sa essere in grado di soddisfare numerosi palati. Questo perché Out There: Oceans of Time costituisce di fatto un punto di contatto tra diversi generi videoludici,