Pavel Durov chiarisce: Telegram da sempre contro criminali e illegalità

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Pavel Durov ha scritto un nuovo post su Telegram per chiarire alcuni aspetti trattati nel suo messaggio precedente in cui annunciava importanti novità su sicurezza e Termini e Servizi della piattaforma. Il CEO - tuttora in libertà condizionale in Francia - ha voluto fare alcune precisazioni per evitare che le sue parole venissero male interpretate e per ribadire come il social sia da sempre contro illegalità e criminalità.

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"In realtà, poco è cambiato", afferma nel post. E riprende punto per punto:

  • Telegram è in grado di condividere con le autorità indirizzi IP e numeri di telefono degli utenti già dal 2018 secondo quanto previsto "nella maggior parte dei Paesi" dalla politica sulla privacy.
  • Indirizzi IP e numeri di telefono dei criminali vengono forniti a seguito di "una richiesta legale correttamente formulata tramite linee di comunicazione pertinenti". Si tratta di un processo già in atto da "molto prima della scorsa settimana".
  • Telegram ha divulgato i dati in Brasile per 75 richieste legali nel primo trimestre 2024, 63 nel secondo trimestre e 65 nel terzo. In India le richieste legali soddisfatte sono state 2.461 nel Q1, 2.151 nel Q2 e 2.380 nel Q3. Il bot @transaparency mostra il numero di richieste processate per i dati degli utenti (NOTA: dati Italia dal 1° gennaio al 30 settembre: 6 richieste evase, 18 utenti interessati)
  • Le richieste legali valide ricevute da Telegram in Europa sono aumentate nel terzo trimestre 2024 in quanto "più autorità dell'UE hanno iniziato ad utilizzare la linea di comunicazione corretta per le loro richieste, quella obbligatoria prevista dal DSA".
  • Ciò che è stato modificato riguarda la semplificazione e l'unificazione delle politiche sulla privacy nei diversi Paesi.

Il post si conclude con:

Telegram è stato creato per proteggere gli attivisti e la gente comune da governi e aziende corrotte: non permettiamo ai criminali di abusare della nostra piattaforma o di eludere la giustizia.


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