Arc Browser è un nome piuttosto nuovo nel settore: esiste da meno di un anno ma ha grandi pretese, vuole diventare il sistema operativo del web. Non so se ci riuscirà, ma so che da qualche settimana è diventato il mio nuovo browser di default, con buon pace del mio amato Firefox: l'ho scelto perché ha un approccio nuovo e interessante, la sua gestione dei tab scuote un po' le fondamenta di quel che consideriamo il comportamento classico di un browser. Ma l'ho scelto anche perché ha delle trovate geniali, che mi semplificano il lavoro e mi aiutano a tenere tutto organizzato.
Ma prima facciamo un po' di presentazioni: Arc è sviluppato da The Browser Company, una società fondata appositamente per realizzare questo software. All'interno ci lavorano persone che sanno il fatto loro: ex ingegneri di Instagram, ex Head of Design di Tesla e Medium, uno dei fondatori di Amazon S3.
Insomma, il progetto è solido e, ovviamente, ben finanziato: Arc ha già ricevuto 17 milioni di dollari in investimenti.
Arc è ancora in beta, ma non ha grossi bug ed è utilizzabile per uso quotidiano. Il limite più grande è all'ingresso, perché Arc attualmente è disponibile solo per macOS e solo su invito, ma sono già in sviluppo versioni per Windows e mobile, che verranno lanciate nel corso di quest'anno.
Il team di sviluppo ha fatto una scelta molto sensata alla base: il motore di rendering è Chromium, lo stesso di Chrome. Questo vuol dire che Arc è in grado di visualizzare correttamente tutte le pagine web e supporta tutte le estensioni di Chrome.
Piccola parentesi personale: questa direzione chromium-centrica del web non mi piace affatto e considero una sconfitta il fatto che stia diventando sempre più difficile navigare in rete con browser che utilizzano motori di rendering diversi (come Quantum di Firefox o WebKit di Safari). Ma purtroppo questo è un dato di fatto: sempre più siti, anche molto importanti, sono ottimizzati unicamente su browser basati su Chromium e, personalmente, sempre più spesso mi trovavo a dover aprire un browser diverso da Firefox per eseguire qualche operazione.
Gli Spaces e i tab come app
Ma non è per il motore di rendering che sono rimasto con Arc. Come accennato, ci sono alcune decisioni di user experience che rivoluzionano il concetto di browser per come lo conosciamo, modificando soprattutto il comportamento di Preferiti e Tab fissati.
La prima cosa che si nota aprendo Arc è che la barra di navigazione si trova sulla sinistra e la posizione non è modificabile. Considerando che i monitor dei nostri PC si sviluppano in orizzontale, la trovo una scelta sensata, ma non è questa la differenza a cui è più difficile abituarsi.
Il cambiamento sostanziale rispetto a tutti gli altri browser è come funzionano i Preferiti e i Tab pinnati: cliccandoci su, non si apre una nuova scheda, ma il preferito in questione diventa il contenitore stesso del sito che abbiamo aperto. Per capire il paragone, pensateli un po' come le app in una dock: quando ci clicchi su, l'icona "diventa attiva" e contiene il programma.
La barra laterale si divide in tre sezioni principali, riassunte nell'immagine qui sopra:
- Preferiti
- Tab fissati
- Tab giornalieri
Arc chiama Today Tab (Tab giornalieri) le normali schede del browser perché l'idea è che si tratti di tab "usa e getta": possono essere archiviati (ossia chiusi) tutti insieme con un singolo clic, e vengono archiviati automaticamente tutti dopo 12 ore (o dopo quanto preferite, o mai, se non vi piace l'idea). Arc usa il termine archiviato e non chiuso perché effettivamente è molto facile ritrovare i tab chiusi, con un'interfaccia molto curata (vedi ultima immagine della galleria qui sotto). Inoltre, è estremamente semplice spostare un tab da una sezione all'altra: basta un drag and drop.
I Preferiti sono l'unica sezione che rimane sempre fissa, mentre Tab fissati e Tab giornalieri cambiano in base allo Spazio (Space) in cui ci troviamo. Gli Spaces sono una delle chicche che mi ha fatto innamorare di Arc: sono sostanzialmente degli spazi di lavoro, che possiamo personalizzare a seconda delle necessità e utilizzare in base a quel che stiamo facendo col brower.
Al momento io ne utilizzo quattro: Personale, Lavoro e Università, più un ultimo dedicato alle risorse utili per scoprire Arc. A proposito di quest'ultimo, nella documentazione il team di Arc invita ad abusare degli Spazi e crearne uno per ogni progetto o esigenza per cui può far comodo. Stai organizzando un viaggio? Crea uno spazio. Stai imparando un nuovo software e consulti tante risorse diverse? Crea uno spazio. Etc, etc.
Effettivamente la gestione degli Spaces è molto maneggevole e bastano un paio di clic per creare, modificare o eliminare un nuovo spazio. Per passare dall'uno all'altro basta uno swipe sul trackpad (o Ctrl+numero) e quando se ne crea uno nuovo è un piacere personalizzare l'interfaccia: oltre a nome e icona, è possibile modificare lo sfondo della finestra, con un pannello curatissimo per la scelta di colori e dettagli (opacità e granulosità).
Infine, ad ogni spazio è possibile associare un profilo, che consente di separare password salvate, cookie, estensioni, cronologia e altro ancora.
Particolarmente utile per separare la vita privata da quella lavorativa non solo in termini di tab salvati, ma anche login delle mail e così via.
Migliori funzioni
Oltre all'ottima gestione dei tab, ci sono un po' di funzioni che mi hanno fatto innamorare di questo brwoser. Vi rimando al video in cima per vederle quasi tutte in azione, ma ve le racconto brevemente di seguito:
-
Modalità anteprima: Alcuni siti sono disponibili in modalità anteprima: basta passare il cursore del mouse sul tab per vedere un'anteprima del contenuto, con possibilità di interagire, ad esempio scorrendo le mail nel caso di GMail
-
Mini Player: Di default, qualsiasi contenuto multimediale (video o audio) si trasforma in un mini-player quando si cambia tab: i filmati continuano in una finestra Picture-in-picture ridimensionabile, mentre per i contenuti audio appare un piccolo media player in basso a sinistra.
-
Split View: La modalità Split View permette di affiancare facilmente fino a 4 tab con un semplice drag&drop; i tab affiancati vengono poi gestiti come un'accoppiata, come se fossero un'unica scheda (e possono anche essere salvati come un unico preferito).
-
Note ed Easel: All'interno di Arc ci sono integrati due strumenti:
- Note: un classico blocco note, con formattazione del testo e supporto alle immagini
- Easle: una lavagna per organizzare contenuti, quindi scrivere, aggiungere forme, immagini
I contenuti di Note e Easle vengono trattati come tab, quindi possono essere affiancati in Split View. Inoltre, sia Note che Easle possono essere condivisi con un clic, generando un link che può essere facilmente inviato a chiunque. Per gli Easel esiste anche una modalità collaborativa (ma è necessario che anche l'altro utente usi Arc per poter modificare la lavagna).
- Library: È uno strumento che permette di accedere facilmente agli screenshot e ai file contenuti in alcune cartelle (Desktop, Download, Documenti), che possono far comodo mentre si naviga. È pensata per semplificare il drag & drop dei contenuti dal proprio PC ai siti web. Inoltre, nella Library si trovano anche Note e Easel archiviati.
-
Mini Arc: È una versione del browser in finestra più piccola: può far comodo per cercare un'informazione al volo e non si vuole aprire una nuova scheda; inoltre, di default tutti i link aperti da altre app vengono aperti in una finestra Mini Arc.
Un browser per power user
Per stessa ammissione dei suoi creatori, Arc è un browser pensato per pro user: smanettoni, gente che fa un uso intensivo del browser o, come dichiarato a The Verge, per persone che usano Excel per pianificare le vacanze.
E dopo aver utilizzato Arc per un po' non fatico a immaginare il perché. In primo luogo, Arc usa moltissimo le Shortcut: ci sono tante scorciatoie da tastiera, molte sono quelle "classiche" di ogni browser, ma alcune sono uniche e comodissime (come quelle per gestire la modalità Split View). Ma, soprattutto, Arc fa ampio uso della Command Bar: si tratta della barra di ricerca che vedete nell'immagine qui sopra, palesemente ispirata a Spolight di macOS, che si apre con Cmd+T.
Cmd+T nella maggior parte dei browser è la scorciatoia per aprire un nuovo tab, e la Command Bar serve anche a questo. Ma serve anche per passare da una scheda all'altra o per fare praticamente qualsiasi altra cosa si possa fare col browser, digitando l'apposito comando (trovate l'elenco completo qui). Con l'uso combinato di Command Bar e scorciatoie, è relativamente semplice usare Arc senza mai staccare le mani dalla tastiera (addio mouse, lentissimo strumento di puntamento).
Boost
Ma la funzione indiscutibilmente più geek di Arc sono i Boost: si tratta di una specie di mini-estensioni che ognuno può creare. Si basano su codice HTML, CSS e Javascript e permettono di modificare l'aspetto o il comportamento di un sito (o di tutti i siti, a seconda di come vengono configurati).
Chi mastica un po' di sviluppo web capirà da sé che le potenzialità sono praticamente infinite: tra gli esempi di quel che ho fatto c'è nascondere i Trending topid di Twitter, ottenere con una shortcut i link Amazon con referral e aggiungere dei pulsanti di ricerca a Google, per reindirizzare la ricerca su Wikipedia, Reddit o Amazon (quest'ultimo l'ho preso da qui).
Tutti i boost vengono gestiti come estensioni del browser e possono essere eliminati o modificati dall'apposita sezione.
Arc Browser: recensione?
Tutto quel che ho raccontato finora sono alcune delle funzioni più importanti che mi hanno portato a scegliere Arc come mio brwoser di default, nonostante sia ancora in beta. Ma oltre questo, sparse per il brwoser ci sono anche altre piccole chicche di cui non ho scritto, oltre che un'interfaccia estremamente curata.
Nonostante questo articolo non fosse pensato come una recensione (anche perché Arc browser non è ancora disponibile per tutti, anzi), è evidente che il mio parere è positivo, anche se non è uno strumento che consiglierei a cuor leggero a tutti.
Arc è evidentemente indirizzato ad utenti che cercano un'esperienza più profonda col proprio browser e che non temono di modificare i propri paradigmi di comportamento. Se volete provarlo, preparatevi all'idea che la gestione dei tab vi farà impazzire nei primi giorni e abituatevi preparatevi a modificare le vostre abitudini per assecondare il modo in cui è pensato il browser.
Arc non è un browser che consiglierei al mio vecchio zio, e neanche a chi è molto rigido nelle proprie abitudini e non è interessato ad un nuovo modo di interagire con schede e preferiti. Ma se, al contrario, quanto detto finora vi incuriosisce, provatelo, non ve ne pentirete (se vi serve un invito, venite a fare un fischio nel nostro gruppo Facebook o nella nostra chat di gruppo di Telegram).